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Edizione provinciale di Padova


Giornata decisiva Lega Pro: Padova con un piede verso il fallimento!

I padovani potrebbero trovare il salvagente nella prima categoria dilettantistica: l'Eccellenza.

Riportiamo la diretta minuto dopo minuto tratta dal sito padovagoal

Ore 17.00 – Due ore alla scadenza, il Padova è praticamente fallito.

Ore 16.30 – Presso l’aeroporto “Allegri” sarebbe pronto da un paio di ore un aereo privato, ultima speranza qualora la situazione si sbloccasse in extremis. Ribadiamo però che il Padova può considerarsi fallito al 99,99%.

Ore 16.20 – Nella foto in homepage oltre al presidente Diego Penocchio, il responsabile dell’amministrazione Benedetto Facchinato e il commercialista Roberto Fogarollo durante i colloqui avvenuti ieri pomeriggio in banca alla BPVI

Ore 16.10 – (Calciopress.net) – PADOVA. Il club biancoscudato è stato escluso in modo temporaneo dalla Covisoc. La società, il 30 giugno, si è limitato a presentare la domanda di iscrizione. Nella giornata di ieri si era diffuso in città un certo ottimismo sulla soluzione dei problemi entro la scadenza perentoria (le ore 19 di oggi), pur con la consapevolezza che occorrono circa 5 milioni di euro cash per evitare il fallimento del club. L’iintervento in extremis dell’ex presidente Cestaro aveva sollevato entusiasmo, stemperato però dalla notizia diffusa sempre nella serata di ieri dal sito padovagoal.it secondo il quale non sarebbero ancora stati pagati gli arretrati ai giocatori. Sembra che i bonifici potrebbero partire dopo aver ottenuto la fideiussione, per la quale si starebbe adoperando il presidente Penocchio. Il tempo per farcela è veramente esiguo. Il salvataggio viaggia davvero sul filo del rasoio. A questo punto sembra inutile inseguire gli aggiornamenti che si affastellano drammaticamente. Il fatto è che se non viene presentata entro le 19 di oggi tutta la documentazione carente il Padova salta 

15.45 – Fonti interne al Calcio Padova sostengono che sarebbe arrivato un segnale che parla di un bonifico in arrivo da parte di Unicomm per gli stipendi ai giocatori, ma in banca non risultano arrivati i soldi. Conferme da diverse fonti su quest’ultimo punto. Situazione sempre più assurda, sono le 15.45 e il segretario Simone Marconato è ancora in sede. A questo punto rimane solo l’ipotesi di un jet privato, nemmeno il volo delle 16.25 da Venezia a Roma rappresenta più un’ipotesi percorribile. Padova fallito al 99,99%

Ore 15.20 – (Tuttolegapro) In mattinata da Padova su alcuni organi di informazione locale erano filtrate notizie positive sul futuro del club veneto, ma in realtà all’orizzonte incombe sempre più minaccioso lo spettro del fallimento. Le spettanze degli ultimi quattro mesi non sono state ancora saldate nei confronti dei tesserati. Fuori dalla sede del club alcuni dirigenti attendono novità, ma il tentativo di salvataggio del glorioso club biancoscudato da parte dell’ex presidente Cestaro sarebbe naufragato. Questione di ore e la Lega Pro potrebbe perdere un’altra grande protagonista…

Ore 14.30 – Confermiamo ancora che all’orario attuale non risultano pagati gli stipendi

Ore 14.00 – Confermiamo che in sede al Calcio Padova non risultano ulteriori novità rispetto a quanto già trapelato, confermiamo la telefonata di rinuncia Cestaro a Bitonci. Tecnicamente ci sarebbe ancora una possibilità in corso di valutazione in questi minuti e l’aereo delle 16.30 da Venezia come ultimissima chance. Non sappiamo davvero cosa aggiungere, la situazione è davvero assurda

Ore 13.40 – Siamo sempre davanti alla sede del Calcio Padova e ai dipendenti, compreso Simone Marconato, non risultano ordini e notizie diverse rispetto a quelle delle ultime due ore, né tantomeno che sia stato dato l’ordine di pagare gli stipendi

Ore 13.20 – Siamo alle 13.20 e pare proprio che sia finita qui. Solo un clamoroso colpo di scena in questi minuti potrebbe salvare tutto

Ore 13.10 – Siamo dalle dieci di questa mattina di fronte alla sede del Calcio Padova. Il segretario Simone Marconato è all’ingresso assieme agli altri dipendenti, tutti in preda allo sconforto dopo le notizie ricevute. C’è gente che perderà il lavoro dopo anni di onorato servizio, lasciamo immaginare i lettori quale possa essere lo stato d’animo degli stessi

Ore 12.40 – Bitonci in Comune alla presenza dei colleghi di Gazzettino, Corriere del Veneto, Telenuovo e TriVeneta: “Parlo alle 19.01, quando è scaduto il termine. È vero che mi sono appena sentito con Cestaro? Mi sono sentito tutti i giorni con lui…”

Ore 12.30 – Il segretario Simone Marconato è ancora in sede. Speranze praticamente nulle, dipendenti in preda allo sconforto per la piega negativa che stanno prendendo gli eventi. Rimane nell’eventualità anche un aereo alle 16.30 circa da Venezia, ma tutti gli indizi e le testimonianze raccolte fanno pensare al peggio

Ore 12.10 – Speranze praticamente svanite secondo quanto trapela in questi minuti: Cestaro avrebbe telefonato in questi istanti al sindaco Massimo Bitonci per sancire la fine del Calcio Padova. Penocchio aveva fatto i passi necessari secondo gli accordi presi per la fidejussione, Unicomm si è tirata indietro e ha deciso di non salvare il club, attendiamo conferme definitive ma già due diverse fonti assicurano che non ci sono più speranze. Salvo clamorose sorprese dell’ultimo minuto al momento la situazione sembra definitivamente compromessa

Ore 12.00 – (Gazzettino) Quindi aggiunge: «Su Mbakogu non c’è anche solo il Modena, ma altre squadre. Alla fine deve scegliere il ragazzo, penso che a Carpi si sia trovato bene e che in serie B sia la soluzione più giusta per lui». In lizza, come detto, c’è anche il Modena, tanto che Caliendo avrebbe presentato al club biancoscudato un’offerta per il cartellino, e l’accordo sarebbe stato raggiunto. A questo punto mancherebbe la trattativa con il giocatore per l’ingaggio. L’agente della punta, Alessandro D’Amico, fotografa invece così la situazione. «No ho avuto abboccamenti, bisogna aspettare cosa fa il Padova e al momento non abbiamo interlocutori. Se il giocatore è gratis (ipotesi fallimento del Padova, ndr), può interessare a dieci squadra, se bisogna pagarlo il discorso è diverso». Tornando al Modena, per Cionek era già stata raggiunta un’intesa nelle settimane passate, e piace sempre anche Osuji.

Ore 11.50 – (Gazzettino) Sono diverse le società alla finestra in attesa di capire quale piega prenderà il futuro del Padova. Non mancano, infatti, i biancoscudati che hanno estimatori in chiave mercato tra le squadre di serie B. Tra questi c’è sicuramente Jerry Mbakogu, sulle cui tracce ci sono anche Carpi e Modena in una sorta di derby per accaparrarsi l’attaccante. Proprio nelle fila del Carpi il giocatore ha disputato l’ultima stagione, salvo poi rientrare ai biancoscudati dato che il club modenese ha lasciato cadere l’opzione per riscattare la metà del cartellino alla luce della cifra troppo alta (800 mila euro). Ma Mbakogu fa gola anche per i piani futuri del Carpi, come si intuisce dalle parole del direttore sportivo Giuntoli. «C’è il nostro interesse, ma aspettiamo l’evolversi della situazione societaria al Padova e dopo domani (mercoledì, ndr) parlerò con Valentini». È sempre forte il vostro interessamento? «Tecnicamente sì, bisogna vedere se economicamente possiamo farlo. Noi vogliamo arrivare all’intesa, magari sulla base di un prestito con riscatto obbligatorio sull’intero cartellino a una cifra più bassa rispetto a quella precedente».

Ore 11.35 – La situazione volge al peggio: Penocchio, secondo quanto confermano più fonti, ha prodotto la fidejussione mentre da Unicomm per adesso non sono stati mantenuti patti e gli accordi presi e i soldi promessi di fronte a diverse persone non sono ancora arrivati. I tempi tecnici ormai sono quasi scaduti: l’ultimo treno utile per Roma Termini parte da Padova alle 14.53 con arrivo nella capitale alle 18.10. La sede della Covisoc è in via Allegri, a dieci minuti di taxi, ma basta il minimo ritardo e il Padova sparirà.

Ore 11.30 – (Gazzettino) Come previsto dall’accordo collettivo stipulato con l’Associazione calciatori, il Padova ha quindi attivato la procedura di convalida davanti al collegio arbitrale. Dal canto suo Modesto, rigettando le accuse, ha chiesto in via riconvenzionale un risarcimento del danno ricevuto, ritenendo illegittimo il provvedimento adottato nei suoi confronti. La vertenza è stata discussa davanti al presidente del collegio Carola Guarino che, dopo avere ascoltato i testimoni dell’episodio, ha dato ragione nel proprio verdetto al Padova, convalidando la messa fuori rosa del giocatore, attuata fino al “rompete le righe” avvenuto il 30 maggio al termine dell’ultima gara di campionato con l’Avellino e applicando una sanzione pecuniaria equivalente al 5 per cento dello stipendio mensile lordo percepito dal terzino sinistro. Il verdetto finale è arrivato intorno alla metà dello scorso mese di giugno. Nove le presenze collezionate nel girone di andata dal giocatore, vittima di una serie di guai muscolari.

Ore 11.20 – (Gazzettino) Non solo fuori lista per motivi tecnici al termine del mercato di gennaio, ma anche fuori rosa, con contestuale multa, per motivi disciplinari nell’ultimo mese di campionato. È successo a Francesco Modesto, legato al Padova fino a giugno 2015 e protagonista negli ultimi giorni di aprile di un alterco con il direttore sportivo Marco Valentini. Continuano dunque a trapelare notizie e retroscena poco piacevoli sulla disgraziata stagione biancoscudata chiusa malamente con la retrocessione in Lega Pro. Il giocatore ex Parma era stato richiamato all’ordine dal diesse insieme al compagno di squadra Luca Ceccarelli, nel frattempo rientrato al Cesena per fine prestito, in quanto, al termine di una partita persa, i due erano apparsi in un atteggiamento di divertimento poco consono con il momento del Padova in una foto pubblicata su un social forum. A differenza di Ceccarelli, Modesto aveva reagito male alla “ramanzina” di Valentini, rispondendo allo stesso con toni decisamenti accesi e provocando un alterco, comportamento che ha innescato il provvedimento della società di metterlo fuori rosa, con obbligo di allenarsi per conto proprio.

Ore 11.00 – (Gazzetta dello Sport) Ascoli e Pisa protagonisti: i bianconeri fanno il colpo Perez (Cittadella) e con lui arriva il giovane Barison (Padova), i nerazzurri fanno centro con Morrone (Parma, era a Latina). Si vede il Vicenza, che dopo aver presentato l’attaccante austriaco Spiridanovic (Austria Vienna) ha ripreso il portiere Bremec (Cremonese), mentre Tiribocchi smette di giocare: allenerà nelle giovanili. Comincia a muoversi il Venezia, vicinissimo all’ingaggio di due giovani dell’Atalanta: Varano, stella della Primavera, e Magnaghi (era a Prato). Tris del Bassano con Grandi (Pergolettese), Tonon (Pro Patria) e Priola (Trapani). Bis per 5 squadre: Cia (AlbinoLeffe) e Canotto (Sorrento) all’Alto Adige, Curcio (Castiglione) e Iovine (Pergolettese) al Renate, Pasini (Venezia) e Ciciretti (Roma, era a L’Aquila) alla Pistoiese, Nicastro (Rimini) e Bacchetti (Catanzaro) alla Juve Stabia, Armenise (Prato) e Gai (Martina) alla Paganese. La Carrarese rinnova con Gorzegno e ingaggia Pedone dal Milan. La Reggiana riprende Bouhali (Genoa). Meduri (Cosenza) passa al Savoia, a L’Aquila approda Perpetuini (Salernitana). Il Lecce ha ripreso Diniz dal Milan: è il terzo anno. Infine, una notizia sul Novara: ieri l’ex d.g. Luca Faccioli ha firmato la rescissione consensuale del contratto.

Ore 10.50 – (Gazzetta dello Sport) Si apre forte la settimana di calciomercato. Il nuovo portiere del Pescara è Fiorillo, che arriva dalla Juve (ma era alla Samp); gli abruzzesi contendono Laribi (Sassuolo, ex Latina) al Bologna e attendono due ex Spezia: Ashong (Fiorentina) e Pires (Juve). Lo stesso Spezia prende altri stranieri: Juande (Betis Siviglia) e Situm (Dinamo Zagabria). Sorpasso della Pro Vercelli per Ronaldo (Empoli) sul Lanciano: oggi firma. Ufficiali a Perugia l’arrivo di Fossati ((era a Bari) dal Milan e a Modena il ritorno di Granoche (Chievo): come spalla potrebbe avere Ferrari (Spezia). Il Livorno tratta Fischnaller (Alto Adige, ex Reggina). Oggi il Frosinone annuncia Zanon (Benevento) e Pigliacelli (Parma).

Ore 10.40 – (Gazzetta dello Sport) Scade oggi il termine per i ricorsi contro le esclusioni dai campionati. Siena e Varese contano di salvarsi sul filo di lana. Due situazioni precipitano in Lega Pro: il Grosseto ha atteso invano l’arrivo della cordata pugliese e il presidente Camilli ha detto che non fa la fideiussione, mentre a Padova l’ex presidente Cestaro si sta impegnando in prima persona visto che l’attuale numero uno Penocchio sembra aver alzato bandiera bianca.

Ore 10.20 – (Mattino di Padova) Accompagnato dalla moglie e da un dipendente della società, il presidente è rimasto all’interno degli uffici un’ora. Si è presentato (su indicazione del cavaliere, sembra certo), per ottenere proprio la fidejussione necessaria a sbloccare l’impasse registrato in mattinata, quando sono sorti ostacoli per accelerare l’iter utile ad assicurare un futuro ancora tra i professionisti al Biancoscudo. Proprio in quei momenti, dal quartier generale del Gruppo di Dueville, Mario Cestaro, fratello di Marcello, ha urlato al telefono: «Noi dal Calcio Padova siamo fuori, Unicomm non c’entra niente. L’iscrizione? Non mi interessa». Le solite dichiarazioni che, come si è visto, sono state smentite dai fatti. Futuro incerto. Evitato il patatrac, ma non il rischio fallimento (perché di milioni ne servono ancora tanti per pagare i debiti rimasti), ora inizia un’altra partita, altrettanto complicata, per il Padova: quella del nuovo presidente, che dovrà scegliersi un direttore generale a cui affidare l’organizzazione della società e a cui spetterà anche il compito di individuare l’allenatore e il gruppo di giocatori in grado di affrontare la prossima stagione (dove si partirà penalizzati di 3 o 4 punti). Necessitano uomini con le idee chiare, ma occorrono soprattutto pulizia e credibilità. Tutto il contrario di quanto è stato sinora.

Ore 10.10 – (Mattino di Padova) Quando sembrava tutto fatto (venerdì scorso), l’operazione salvataggio del Padova è tornata in discussione in mattinata. Incertezze legate alla concessione della fidejussione. A richiederla, di fatto, avrebbe dovuto essere solo Penocchio, come presidente (ancora per poco) in pectore della società. Ma l’imprenditore bresciano quei soldi non li ha, e solo un intervento del cavaliere avrebbe potuto sbloccare la situazione. Oltre alla fidejussione, mancavano anche le liberatorie dei giocatori e dei tecnici (una quarantina in tutto) per quanto riguarda gli stipendi di marzo ed aprile, copia del bilancio e il documento di “budget finanziario”, che è un nuovo strumento richiesto dalla Figc per controllare, con cadenza trimestrale, i conti dei club (investimenti e soldi in cassa). Penocchio in città. Il caos è regnato sovrano per tutto il giorno. Sino a quando, dopo le 18, segnalata da un paio di tifosi, è arrivata la notizia della presenza di Penocchio nell’agenzia di piazza Cavour della Banca Popolare di Vicenza, uno degli istituti di credito con cui opera la Unicomm.

Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Una corsa contro il tempo che alla fine dovrebbe essere coronata da successo, altrimenti 104 anni di storia calcistica spariranno d’incanto. Un’ipotesi che lo stesso Cestaro non ha mai voluto prendere in considerazione, sebbene ci abbia messo molto del suo per arrivare sino a questo punto. Il pessimismo d’inizio giornata. Va raccontato questo lunedì di ansia e passione vissuto dai tifosi, tra “voci” e indiscrezioni di ogni tipo, ma con una sola certezza: il silenzio, che definire offensivo nei confronti della piazza suona persino generoso, degli attori protagonisti dietro le quinte: i soliti due, Penocchio e Cestaro, con l’aggiunta di Gsport, la concessionaria di pubblicità e marketing del club biancoscudato, il cui a.d. Alessandro Giacomini non ha mai chiarito gli aspetti del “patto segreto” sottoscritto un anno fa con il Gruppo della grande distribuzione vicentino, dopo la cessione della società ufficialmente all’imprenditore bresciano.

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Il Padova può iscriversi al campionato di Lega Pro. In extremis, entro le 19 di oggi, termine tassativo per regolarizzare la propria posizione, la società di viale Rocco presenterà le carte che mancavano per completare la domanda alla Co.Vi.So.C. (Commissione di vigilanza sulle società calcistiche), che a quel punto darà (giovedì) il suo o.k. all’ammissione al campionato di terza serie. La schiarita definitiva è giunta ieri sera, quando Diego Penocchio (come riportiamo a parte) si è presentato in una banca cittadina per ottenere la fidejussione di 600 mila euro richiesta a garanzia della solidità economica del club, documento senza il quale l’esclusione del Biancoscudo dal calcio professionistico sarebbe stata automatica. Ora, nonostante i tempi strettissimi, tutto è nelle mani di Marcello Cestaro e della Unicomm: è da Dueville infatti che deve partire oggi l’ordine di pagamento degli stipendi di marzo e aprile ai tesserati (giocatori e staff tecnico), altro passaggio-chiave per avere il “via libera” da Roma. I bonifici, che dovranno essere certificati dalla Deloitte & Touche tramite pec, sono pronti, basta la fotocopia dell’avvenuta emissione per completare il fascicolo da consegnare a Roma.

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) È stato allora che abbiamo provato ad avvicinare Diego Penocchio, nell’immancabile abito blu notte. «Presidente?». «Buonasera». La prima, cortese risposta non ha illuso: da quando, dopo la partita con il Cittadella persa rovinosamente all’Euganeo, non si è fatto più vedere a Padova, alla costante cortesia Penocchio ha sempre fatto seguire un mutismo ostinato in merito alle vicende biancoscudate. E difatti… «Presidente, ci può dire qualcosa? Com’è la situazione?». «No, non posso». E incalzato nuovamente sul fatto se avesse appena sottoscritto la fidejussione, ha tirato dritto: «Sapete che non rilascio dichiarazioni». I quattro se ne così andati lungo il Listòn, con il patron riconosciuto da molti. Poi, con calma olimpica, il quartetto si è seduto ad uno dei tavolini di “Baessato”, in largo Europa, per un calice di prosecco nell’orario dell’aperitivo. Ma subito dopo Penocchio è stato avvicinato da alcune persone, che lo hanno apostrofato malamente. E se n’è andato in silenzio.

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Verosimilmente per ottenere la tanto sudata fidejussione di 600 mila euro, che permetterà al club biancoscudato di vedere accolta la domanda (ora completa) dal Consiglio Federale, dopo che le prime scadenze erano andate buche per la mancanza di alcuni documenti imprescindibili. Non certo casuale, inoltre, la scelta dell’istituto di credito vicentino, vicino alla Unicomm e a Marcello Cestaro, che potrebbe quindi aver indirizzato personalmente il presidente del Padova, tuttora in carica e quindi obbligato a sottoscrivere la fidejussione in prima persona. Dopo circa un’ora, trascorsa seduti negli uffici dell’istituto di credito a due passi dal negozio ufficiale del Padova, i quattro sono usciti, incamminandosi per compiere il percorso inverso in direzione Piazza Insurrezione.

Ore 09.20 – (Mattino di Padova) Pochi si sarebbero aspettati di vederlo passeggiare sul Listòn in tutta tranquillità, come se il Padova non fosse sul baratro. E invece nel tardo pomeriggio di ieri Diego Penocchio verso le 18 è comparso in piazza Garibaldi dirigendosi verso piazza Cavour, accompagnato dalla moglie Maura, da Benedetto Facchinato della società biancoscudata e da una terza persona. I primi a scorgerlo sono stati un paio di tifosi, ormai abituati alla sua inconfondibile fisionomia. Alcuni hanno provati ad avvicinarlo, e il presidente, a precisa domanda sulle possibilità di iscrizione della squadra alla Lega Pro entro i termini previsti, avrebbe replicato con un laconico «Tutto a posto». Quindi il quartetto, valigette portadocumenti alla mano, è entrato nell’agenzia della Banca Popolare di Vicenza di piazza Cavour.

Ore 09.15 – A quanto risulta a Padovagoal il segretario Simone Marconato, lo stesso che ha portato la documentazione a Firenze lo scorso 30 giugno è stato preallertato ed è pronto a partire per Roma, sede della Covisoc non appena ricevuto l’ok dalla sede. La partenza dello stesso dovrebbe avvenire, se tutto andrà nel modo giusto, all’ora di pranzo

Ore 09.10 – (Mattino di Padova) Ci sono gli autisti dei pullmini e gli accompagnatori del settore giovanile. Ci sono gli impiegati, a cui lo stipendio è sempre arrivato, e ci sono i calciatori, che non vedono un soldo da marzo. Molti di loro hanno già un accordo con altre squadre in caso di fallimento, non hanno più sentito i vertici del club e alcuni chiamano anche in sede ogni tanto per avere uno straccio di notizia. Ma se la maggior parte dei giocatori, visto lo stipendio pesante, potrebbe rappresentare un peso per la nuova società in caso di salvezza, il vero dramma economico è rappresentato dalle risorse del vivaio. Sono 200 i baby tesserati, di proprietà del club e che la società rischia di perdere. Un autentico patrimonio che, in prospettiva futura, ha una stima superiore ai due milioni di euro. Cifra che, se neanche oggi dovesse arrivare quella telefonata, rischia di andare irrimediabilmente in fumo. Interrompendo il centenario cammino lungo la storia.

Ore 09.00 – (Mattino di Padova) Volendo, insomma, la prima squadra potrebbe partire già domani. Ma non sarà così. In mezzo ad amministratori e segretari c’è infatti un vuoto, pesante, da colmare. Ad essere libere sono le scrivanie dei responsabili tecnici della prima squadra. Marco Valentini, direttore sportivo, non si vede da più di un mese anche perché il suo contratto è scaduto a giugno. Federico Crovari, responsabile degli osservatori, si è già accasato ad Ascoli, e ha salutato la compagnia anche Ivone De Franceschi, tornato a Venezia dopo un decennio, tra campo e uffici, trascorso a Padova. Senza contratto. Ma gli altri ci sono tutti e stanno continuando a lavorare anche quelle persone a cui il contratto è scaduto da due settimane. Tra dipendenti e collaboratori, sono 70 le persone cui il destino è appeso ad un filo e stanno vivendo con ansia questi terribili giorni d’estate.

Ore 08.50 – A quanto risulta manca l’ok definitivo di Cestaro per l’anticipo della quota di sponsorizzazione e per il pagamento degli stipendi. Un passaggio fondamentale per l’iscrizione del club entro le 19. Una vera lotta contro il tempo in cui adesso la palla è nelle mani di Unicomm.

Ore 08.40 – (Mattino di Padova) Per accedere agli uffici si scorre tutto il museo, che narra di un’epopea ultracentenaria, dalle origini agli ultimi successi, passando ma senza soffermarsi troppo sulle tante peripezie. Spazio per allargare il museo e scrivere nuovi capitoli di storia ce ne sarebbe ancora, ma per adesso è tutto fermo, proprio come l’attuale situazione societaria. Anche se, entrando nella sede, non si direbbe. Sembra un luglio come tanti altri, con il solito via vai di ragazzi e genitori del settore giovanile, pronti a confermare, interrompere o discutere il proprio tesseramento. Il lavoro del vivaio va avanti imperterrito, in attesa di buone nuove, guidato dalla tenacia di Giorgio Molon. Le squadre del vivaio si stanno formando e aspettano di capire se e quando potranno iniziare a dare i calci al pallone. Anche il materiale tecnico per la prima squadra è già arrivato. La Macron, nuovo fornitore, ha già spedito maglie, casacche e quant’altro. Deve solo svelare la prima maglia, ma anche quella è già stata disegnata.

Ore 08.30 – (Mattino di Padova) Tutti a lavorare, come se niente fosse, ma con l’orecchio sempre teso al telefono, in attesa che arrivi finalmente quella benedetta chiamata ad annunciare: «Ok, i soldi sono pronti, fate partire i pagamenti». È questa la routine che caratterizza ormai da tre settimane i dipendenti di viale Rocco. I quali, se credevano di aver sofferto abbastanza lo scorso anno, quando si arrivò al 1º luglio per avere un chiarimento sugli scenari futuri, si sono dovuti ricredere in fretta. Incredibile ma vero, si arriverà all’ultimo giorno disponibile, ovvero oggi, per capire quale fine farà il Padova. Adesso o mai più, o arriva quella benedetta telefonata che alle 18.30 di ieri, giorno di chiusura della sede, non era ancora partita, oppure non avrà più senso aspettare ancora. La solita routine. Entrare nella sede biancoscudata all’Euganeo è come fare una camminata attraverso il tempo. E non solo metaforica.

Ore 08.15 – Ribadiamo che la situazione e il finale di questa storia sono tutt’altro che scontati. Secondo quanto raccolto da Padovagoal, ieri Penocchio si è impegnato per la fidejussione garantendola con beni personali, adesso però servono i soldi per gli stipendi ai giocatori che Unicomm si è impegnata a mettere ma che non sono ancora arrivati. Sono attesi per questa mattina presto e a quel punto si farà tutta l’operazione. Come finirà? E soprattutto perché aspettare l’ultimo momento? Impossibile capirlo, di certo qualcuno non la sta raccontando giusta e a pagare, come sempre, sono i tifosi che rischiano di veder sparire 104 di storia oggi dopo le 19.

Ore 08.00 – Ricordiamo che Diego Penocchio ieri si è recato presso la filiale della Banca Popolare di Vicenza in Piazza Cavour alle ore 18 circa in compagnia della moglie e di altre due persone, tra cui Benedetto Facchinato (membro dell’amministrazione del Calcio Padova). Nell’ora trascorsa all’interno della filiale sono state poste le basi per il pagamento dei bonifici relativi agli stipendi di marzo ed aprile e per il rilascio della fidejussione bancaria: il tutto verrà perfezionato operativamente nella prima mattinata odierna, almeno nelle intenzioni degli interessati.

Ore 07.40 – (Corriere del Veneto) PADOVA – E’ un finale incredibile, drammatico e a dir poco incerto quello che accompagna l’iscrizione del Padova al prossimo campionato di Lega Pro. Poco dopo le 18 di ieri il presidente Diego Penocchio accompagnato dalla moglie e dal responsabile dell’amministrazione di viale Nereo Rocco Benedetto Facchinato è entrato nella sede di Piazza Cavour della Banca Popolare di Vicenza per farsi consegnare materialmente la fidejussione di 600mila euro necessaria all’ottenimento del sì della Covisoc per la prossima stagione. La stessa non è ancora nelle mani di Penoccho, ma verrà consegnata stamattina. Ieri sono state messe a punto con l’istituto tutte le pratiche che verranno eseguite materialmente all’apertura degli sportelli alle 8.15. L’imprenditore bresciano, con il pieno e fondamentale sostegno di Unicomm e dell’ex presidente Marcello Cestaro sta cercando di superare gli ultimi ostacoli necessari al via libera per non sparire dal calcio che conta. Entro le 19 di oggi va consegnata tutta la documentazione: i bonifici di pagamento ai tesserati e ai giocatori dei mesi di marzo e aprile, la fidejussione appena citata e il documento attestante la regolarità del parametro PA richiesto dagli organi di vigilanza della Figc capitanati dalla Covisoc. La presenza del responsabile dell’amministrazione Benedetto Facchinato significa che le procedure sono avviate, ma a quanto risulta si è partiti con largo ritardo e ogni ostacolo lungo il percorso potrebbe risultare fatale. Siamo veramente sul filo, perché basta il minimo errore per mancare la scadenza e per vedersi respinta la domanda. A quanto è parso di capire ci sarebbero ancora divergenze all’interno di Unicomm per il salvataggio del Padova e il silenzio calato sulla vicenda sarebbe spiegabile con due opposte fazioni che lavorano a stretto contatto. Qualcuno ha forse intenzione di fare saltare il banco all’ultimo momento? Difficilissimo da capire, perché le informazioni che arrivano sono frammentarie, perché nessuno parla, nessuno spiega e nessuno chiarisce. Penocchio ha messo piede nel centro cittadino poco dopo le 18 e si è capito subito che l’obiettivo non poteva che essere la fidejussione, perché a quell’ora gli sportelli bancari sono chiusi. Nel momento stesso in cui è entrato nella filiale della Banca Popolare di Vicenza di Piazza Cavour accompagnato dalla moglie, da Facchinato e da un quarto personaggio ignoto, si è capito che i conti sarebbero stati fatti quadrare, in un modo o nell’altro, dopo che per tutta la giornata si erano diffuse voci incontrollate sul mancato salvataggio del club. Stamattina, a quanto è parso di capire, dovrebbero partire i bonifici ai giocatori per marzo e aprile, un passaggio fondamentale per il buon esito dell’iscrizione. Una volta partiti, gli stessi dovranno essere certificati dalla Deloitte & Touche, un’agenzia che opera come garante per Lega Calcio, Covisoc e per le società che li presentano. Un’operazione che di solito necessita di un paio d’ore e che sarà seguita dalla partenza materiale in direzione Roma, verso la sede della Covisoc di un legale rappresentante che possa consegnare la documentazione. Le stranezze, tuttavia, non mancano. La stessa Covisoc neppure ieri aveva comunicato l’elenco delle società non iscritte in primo grado e a questo punto oggi scadono i termini per il ricorso. Come può coincidere con l’emissione dei verdetti di primo grado? Si dice che le società appese a un filo siano oltre 15, ma dalla sede della Lega Pro non esce nulla e il mistero non è stato chiarito. Non resta che attendere le 19 e incrociare le dita perché tutto sia in ordine e ogni tassello vada nel posto giusto.

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  Scritto da Redazione Venetogol il 15/07/2014
 

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