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Campionati e Risultati: NAZIONALI REGIONALI    

Klub Kras Repen, ennesimo ritorno in Serie D. Stavolta per rimanerci

L'intervista al tecnico Pedrag Arcaba

Nella foto: il capitano Radenko Knezevic.

Il Nogometni Klub Kras Repen, fa tre… La stagione che va a iniziare rappresenta per il club bianco-rosso il terzo attracco alla serie D degli “sloveni”. Una squadra che in passato per inesperienza e forse per la scarsa conoscenza globale sulla categoria da parte del mister prescelto e un’errata sopravalutazione degli elementi pescati oltre confine, dato fondo alla scalata al massimo torneo dilettantistico nazionale si è puntualmente trasformata  in un’andata e ritorno nel torneo di Eccellenza FVG. Il Kras che si presenta ai nastri del torneo Interregionale 2014-15 è una formazione di tutt’altro spessore rispetto al passato. La spina dorsale del team presieduto da Goran Kocman è di prim’ordine e lo testimoniano le presenze in pianta base del portiere Luca Budicin rientrato dal Legnago, di Anton Zoglar (due stagioni fa al Pordenone), di Luka Spetic (ex Tamai e Delta Porto Tolle), di Grujic laterale con il vizio del gol maturato al Tamai e S. Paolo Padova;  sulla mediana  c’è poi un Bozic (con lo spostamento di Spetic al ruolo di centravanti-boa è arretrato e ha svolto con profitto il ruolo di centromediano spalleggiando Pedrag Arcaba) e poi sarà il binomio Corvaglia (il suo ritorno è programmato per l’inizio di ottobre) - Radenko Knezevic, l’inossidabile capitano che il gol lo ha nel proprio Dna, decisi a fare scintille in area avversaria. C’è però un “big” bianco-rosso che, promosso alle funzioni di  1° mister al declassamento di Darko Zupan,  si è diviso con la massima applicazione tra il campo e la “ panchina” rivelatosi la carta vincente del rush di primavera. Questi ha un nome: Pedrag Arcaba. Con carisma e tatto, il libero -vecchio stampo- degli “sloveni” nel doppio ruolo di giocatore-allenatore, ha saputo trascinare i propri compagni  e indottrinarli alla perfezione propri nei roventi spareggi nazionali (spiando di persona gli avversari), dove il Kras l’ha fatta da padrone contro gli alessandrini del Libarna e successivamente nel doppio turno di finale contro i liguri del Magra Azzurra Sarzana, 180’ che hanno sancito il trionfo del Kras.

Da lunedì si cambia Pedrag. La lettura di un nuovo spartito, la cavalcata in serie D, impone freschezza mentale, convinzione nei propri mezzi e soprattutto l’umiltà. Che idea ti sei fatto sull’entrata in rosa di tanti “comunitari” d’oltre confine, l’ultimo della serie Patrick Bordon, ex Lecce Primavera, Sanluri e Dinamo Tirana?

“Sono le scelte operate dalla società e dal nostro presidente Goran Kocman, che una particolare attenzione ha per questo tipo di mercato. A me da domani interessa far parlare il campo con il lavoro, l’impegno di tutti senza fare proclami, allenare un gruppo nell’assoluta serenità. Della rosa che avrò a disposizione la metà sono compagni che conosco, l’altra metà sono tutti a me sconosciuti. Nei giorni che trascorreremo a Monripino e successivamente nel ritiro di a Rogla li visionerò e li valuterò nell’intero periodo della preparazione e nelle amichevoli programmate”.

La serie D la conosci da oltre un decennio avendola disputata con le maglie della Pro Gorizia, Pozzuolo, ISM Gradisca, Tamai, Pordenone e S. Paolo Padova, le tue tappe italiane da calciatore: che differenze hai riscontrato col passare delle stagioni?

“Il tasto dolente è l’impiego scriteriato dei giovani. Sono ragazzi imposti alla categoria che superati i due/tre anni di servizio  non trovano più spazio e si perdono in categorie inferiori. La vetrina della serie D è allettante, ma i giovani vanno curati, fatti crescere per gradi; in passato chi era bravo e dava un saggio di capacità giocava perché la società era il primo sponsor al suo impiego, senza creare alcun squilibrio nell’assetto tattico. Con l’evoluzione in questa pratica si corre sicuramente di più è un calcio più atletico a scapito delle tecnica di base che si nota in pochissimi ragazzi”.

Nelle due precedenti esperienze in D, l’NK Kras nel suo impatto Triveneto ha forse peccato un pizzico di presunzione giocando d’azzardo oltre confine: da sloveno, friulano d’adozione,  questa strada l’hai percorsa, tempo fa, è un passaggio tecnico valido nell’immediato?

“Da “straniero” trapiantato condivido entrambe le opzioni. Sono del parere però che in Italia il calciatore del posto ti permette di accelerare i tempi dell’amalgama e di assimilare con maggiore velocità la concezione del gioco. La serie D è un campionato tosto che non dà respiro. Nei miei primi anni in Italia questi dettagli e le difficoltà le ho vissute in prima persona e accanto a me giocatori come Giorgio Papais e Stefano  De Agostini che hanno giocato a livelli superiori hanno pure loro faticato a entrare nel contesto dilettantistico, perché il torneo è tremendamente difficile sotto tutti gli aspetti”.

Nel soppesare la nuova ondata -straniera- voluta dal “pres” Goran Kocman, è concreto l’investimento su ragazzi esperti, ma da scoprire per il tuo calcio?

“Come anticipato sarà il campo a schiarirmi le idee. Le mie indicazioni avrebbero puntato su un altro tipo di investimento, giocatori che conoscono il torneo e lo frequentano da anni da protagonisti come Fabio Mazzeo, Stefano Della Bianca, Alessio Zecchinato. Prendo per mano un gruppo nuovo al 50% e confido che il primo passo possa rivelarsi quello giusto”.

Pedrag, i giovani in organico saranno delle garanzie nelle tue scelte?

“Direi di sì. La rosa degli under è più che valida, sono ragazzi che hanno giocato in pianta stabile in Eccellenza e sono certo che non mancherà il loro contributo”.

C’è pure un “vecchio” che non molla, Radenko Knezevic…

“E’ il nostro capitano. E’ reduce da una brutta frattura e in via di guarigione. Per noi il suo opportunismo nell’area avversaria sarà fondamentale per raggiungere la salvezza, il primo obiettivo che ci prefiggiamo”.

Lunedì il via a Monrupino e poi su a Rogla…

“E’ una sede che il Kras da anni frequenta. Sarà una settimana di lavoro e divertimento. Il mio concetto del calcio è faticare, stringere i denti, ma con gli occhi sereni. Cureremo le distanze medio-corte, perché corre per chilometri come l’ho fatto per buona parte della mia carriera non porta al miglior rendimento. Forse è un accumulo di fatica alla quale si può ovviare con applicazioni tattiche e tecniche specifiche in ogni soggetto”.

Il Kras “sloveno” lo vedremo solo in Coppa Italia?

“No. Faremo due test con il Torviscosa il 6 agosto e dieci giorni più tardi, il 16, affronteremo la Primavera dell’Udinese. Nei giorni di soggiorno a Rogla al momento nulla è stata programmato”.

La rosa allestita dal club di Monrupino

Portieri: Luca Budicin (dal Legnago), Luca Dagnolo ‘94.

Difensori: Anton Zoglar,  Milan Cvjitanovic (dal Krka Novo Mesto), Matic Slavec ’95 (dal Nk Domzale), Luca Fross (dal Cjarlins Muzane),  Simeoni ’95, Castellano ’96, Pedrag Arcaba, Rok Bosic, Miro Boskovic ‘96.

Centrocampisti: Milan Grujic, Ulpiano Capalbo, Sebastjan Komel ( Brussels), Sasa Gulic (dall’ISM Gradisca) e Sasa Ranic (dal Krka Novo Mesto), Maio ‘96.

Attaccanti: Radenko Knezevic (cap.), Alessio Corvaglia , Patrick Bordon (dal Bylis Ballsh Tirana ), Petracci ’96, Tagwui ‘95.

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  Scritto da Flavio Cipriani il 27/07/2014
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