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Campionati e Risultati: NAZIONALI REGIONALI    

Edizione provinciale di Belluno


Prima G. Intervista al Presidente dell Itlas, Adriano Covre

Dal 24 Luglio 2013, passando per l 11 Maggio 2014, sino al 1 Giugno...La voce del Presidente dell\\'Itlas Santa Giustina Serravalle che ripercorre passato e presente della Sua società...

(di Mattia Capraro)

24 Luglio 2013, 1 Giugno 2014. Due date significative nel quartiere vittoriese di Serravalle; due date che hanno cambiato la storia di una società di calcio della Pedemontana trevigiana e la geografia di un campionato di Seconda Categoria prima e una Prima, ma con la P maiuscola, Categoria di oggi. Dal ripescaggio del 24 Luglio 2013 alla promozione in finale play off al 1 Giugno 2014; tutto d’un fiato, tutto calcisticamente bello e importante. P come Prima Categoria, ma Anche P come Presidente, Adriano Covre dell’Itlas Santa Giustina Serravalle (nella foto); anima, corpo e passione per una società genuina che ha costruito passo dopo passo una realtà importante. Dalla Terza alla Prima Categoria, un grazie sincero all’amico Adriano per essersi concesso a questa intervista in vista della nuova, impegnativa, ma importante stagione ormai alle porte. Via!


Ciao Adriano, innanzitutto come stai e come hai vissuto l’estate pallonara da Presidente vincente?

Ciao Mattia, un caloroso saluto anche a te e a tutti gli appassionati di Venetogol. In questo preciso istante sto vivendo il classico periodo del tipoNO VEDE LORA DE ANDAR IN FERIE, per il resto direi bene, diviso tra l’impegno quotidiano della società sportiva e la famiglia. Da Presidente vincente sto vivendo un bel momento e spesso nella mia mente passa sempre il periodo in cui mi chiedevo se prima o dopo potevo vivere anch’io qualche sensazione importante. E’ giunto il momento e per quanto mi riguarda e anche per i miei collaboratori ripaga sacrifici, anni di lavoro e puro volontariato.

Chi è Adriano Covre nella vita di tutti i giorni?

Bella domanda Mattia, alla quale non è facile dare una congrua risposta. Oltre al mio lavoro quotidiano, gran parte del tempo è dedicato più alla società sportiva che alla mia famiglia e, per questo, sono grato a mia moglie e ai mie tre splendidi figli di non farmi pesare il mio impegno. La mia passione, anzi, ha coinvolto anche loro e spesso lavoriamo e festeggiamo tutti assieme. Questo per me è il massimo e in certe situazioni questa condivisione per la nostra società spinge a non mollare nei momenti più critici e intensi…

Da quanti anni sei in carica come Presidente dell’Itlas Santa Giustina e da quanti anni fai parte della società gialloblu di Serravalle?

Sono in carica dalla Stagione 1997/98 dall’età di Cristo in Croce. Penso di essere stato il Presidente più giovane dell’epoca. Precedentemente ho vestito i panni di dirigente accompagnatore e ho giocato fino che il fisico mi supportava. Ricordo che nei miei primi anni seguivo la squadra Esordienti che allepoca era allenata da Paolo Artico, tutt’ ora preparatore atletico dell’Udinese…

Cosa significa essere Presidente di una società sportiva dilettantistica? Quanto impegno, quanta dedizione e quanta passione viene riversata per la causa?

Non credo di inventare l’acqua calda, ma il Presidente di una società sportiva al giorno d’ oggi deve occuparsi un po’ di tutto e essere presente per qualsiasi situazione. Nella Nostra società, al di la di un’accurata organizzazione che da quest’anno si avvale di ulteriori nuovi otto Dirigenti, ogni persona deve contribuire al bene e alle attività operative. Talune volte mi è capitato anche di calpestare i piedi agli altri per fare dei lavori manuali, ma sempre  nell’ottica del bene societario. Mi fa piacere tagliare l’erba del campo, segnarlo, fare altre attività manuali, cucinare al venerdì sera per una festa in compagnia con la squadra. Questo è il mio e Nostro credo, ecco perché prima ti ho detto che certe cose e la felicità di questa Promozione ripaga tanti sacrifici. Mi viene in mente a Nervesa quando io e uno dei miei più stretti collaboratori ci siamo abbracciati a fine partita e entrambi ci siamo detti “che felicità”! Ripaga “il culo” che ci siamo fatti! La dedizione è massima e solo così una piccola società di un quartiere del Comune di Vittorio Veneto, riesce ad andare avanti e a sostenersi.

Andiamo subito al sodo. Come mai al termine della stagione 2013 avete avuto la volontà e l’intuizione di presentare una domanda di ripescaggio per salire di categoria?

Se ti dico che ho avuto una mia personale intuizione mi credi? Avendo avuto il sentore che molte squadre si sarebbero ritirare e ci sarebbero state molte fusioni ho compilato il documento e l’ho inviato in Federazione senza l’autorizzazione del Consiglio Direttivo visto che, nel punteggio, potevo contare su molti aspetti a noi favorevoli tra cui aver partecipato nella Stagione 2012/13 con 2 squadre nella Categoria Giovanissimi. Mi ha spinto il cuore e ogni settimana al mercoledì, quando vedevo i Comunicati Regionali, capivo che si stava avvicinando il momento, mentre il nostro precedente DS stava allestendo una competitiva compagine per il campionato di Terza categoria. Ecco, non voglio andare oltre, anche se da più parti siamo stati criticati per questo ripescaggio. Sono convinto di aver agito nel bene della mia società e con la dovuta professionalità senza pestare i piedi e dare fastidio a qualcuno…

L’indomani del ripescaggio ufficiale, nella Pedemontana trevigiana, ma soprattutto nel bellunese, si parlava di un Santa Giustina versione “schiacciasassi” in Seconda Categoria. C’era consapevolezza della reale forza della squadra e Vi aspettavate il favore dei pronostici già ad Agosto?

Beh caro Mattia, tu e altri del Bellunese siete sempre stati fautori di un Nostro exploit. Io onestamente non avevo nemmeno idea di dove potessimo arrivare. Poi è chiaro che l’arrivo di gente di esperienza, non ultimo bomber Max Cesca, ci poteva proiettare per fare un campionato dignitoso, ma mai avrei pensato di arrivare così in alto. Poi è chiaro che, quando in una squadra ti trovi persone di esperienza che hanno calcato campionati importanti, diventa tutto più facile…

E’ stato un campionato dove l’Itlas ha dimostrato che le voci erano fondate, d'altronde con gente come Daniele Ostet, Massimo Cesca, Bernardi, Maschio ecc non poteva essere altrimenti. Al di la dei nomi, quanto importante è stato l’apporto del gruppo e di mister Angelo Cesca?

Non mi stancherò mai di ripeterlo, ma l’umiltà e il gruppo, come dovrebbe insegnare molto questo sport, ci ha aiutato a raggiungere certi traguardi. Certe compagini del girone R erano di sicuro più attrezzate di noi e con valori tecnici anche più elevati, ma la Nostra convinzione, la gioia e la professionalità messa a disposizione di mister Cesca e dei ragazzi, la tranquillità donata dalla società anche nei momenti difficili, ha reso questo traguardo una gioia immensa che ancora ora ci portiamo appresso con molta intensità! Tu hai avuto occasione di vederci in qualche frangente e avrai notato che vinci o perdi il Nostro motto eraSE FA SEMPRE FESTA!” Poi è chiaro che quando vinci diventa anche più facile, ma non sempre ti trovi un gruppo così affiatato e ben coinvolto in certe situazioni post-partita che coinvolgevano anche intere famiglie. Momenti fantastici che mi porterò sempre nel mio cuore…

Il 4 Maggio l’Itlas chiuse prima in classifica assieme al Vitt San Giacomo; se un anno fa ti avessero detto che finiva così, come avresti reagito?

Avrei mandato a quel paese tutti, magari in modo educato, ma avrei fatto capire che non era il caso di prendere in giro nessuno. Sembrava quasi che ci augurassero la retrocessione piuttosto che la Promozione, invece, avevano e avevi ragione…

Inutile ripercorrere un intero campionato e la corsa play off, ma in una parola come riassumeresti il triplice fischio di chiusura di Nervesa al 1 Giugno scorso?

Ero in panchina come dirigente accompagnatore quella domenica. Mi sono buttato a terra con le braccia aperte e rivolto con lo sguardo al cielo piangevo come un bambino e nel frattempo ho chiamato i miei collaboratori a Santa Giustina che stavano lavorando per un torneo Esordienti sul Nostro campo…Poi la festa si è prolungata sino al mattino seguente. Non dimenticherò mai lo sguardo attonito della mia famiglia quando mi hanno visto con lo scalpo tagliato da moicano e mi porterò nel cuore sempre l’abbraccio del Nostro capitano, Bomber Daniele Ostet, che mi ha detto: “Adriano ti voglio bene!” Non serve altro…

A Serravalle la Prima Categoria è storia e, digerita la festa promozione, si è passati al mercato. Sarà un’Itlas “pane, salame e volontà” o un’Itlas cambiata radicalmente per questa Prima Categoria?

Sarà un’Itlas pane, salame e tanta volontà con lo spirito che ci ha contraddistinto lo scorso anno. Al 90% la rosa è stata confermata, abbiamo inserito poche pedine e contiamo nel proseguo di utilizzare anche il Nostro bacino giovanile. Non nascondo che per la Categoria ci vorrebbero altre persone di un certo spessore, ma la Nostra realtà è questa e non ha senso svenarsi o chiudere i battenti il prossimo anno per promettere mare e monti a nuovi giocatori pur sapendo di non poter accingere a certi fondi.  Sarà per noi un grande banco di prova e non sarà sicuramente facile…

La Seconda Categoria è stata una buona “palestra”. Quali differenze hai notato tra il Vostro calcio e quello bellunese?

Nel Bellunese si vive di più questo sport con la giusta serenità e si accetta nel bene o nel male il verdetto del campo, cosa che ahimè da noi è meno sensibile. Credo che ci sia una cultura diversa, ma che dovremmo in certe situazioni imitarVi e non poco. Questo Sport è bello se riusciamo anche ad affrontarlo con la giusta armonia e sensibilità. Ho sempre pensato che non ha senso pavoneggiarsi dei propri risultati e prendere in giro le persone per i loro; il calcio come la vita è una ruota che gira! Si parla tanto di Terzo tempo, ma questa è una cultura che dobbiamo iniziare a cogliere e far maturare anche ai giovani ragazzi e non pilotarla perché ci viene richiesta dallalto. Noi massimi dirigenti dovremmo essere i primi a dare questo esempio…

Il salto Seconda – Prima è notevole, ma visto il doppio salto della passata stagione nulla sembra far paura a questa squadra. L’obiettivo di questa stagione qual è?

La salvezza sarebbe un straordinario traguardo che permetterebbe a tutta la Nostra società e al Nostro Settore Giovanile di far tesoro ed esperienza.  Sono consapevole delle difficoltà di questa nuova categoria, ma allo stesso tempo covo in me la convinzione che il grande gruppo e lumiltà ci daranno delle soddisfazioni importanti…

Un piccolo quartiere di Vittorio Veneto con un settore giovanile ormai radicato. I giovani sono una risorsa, una necessità o un valore aggiunto in casa gialloblu?

Fare settore giovanile non è facile, soprattutto a Santa Giustina. Il quartiere di Serravalle non ha una situazione demografica importante e non ci sono tanti ragazzi, pertanto accingiamo a tutto il Comune anche con un servizio pulmino. Direi che avere solo una Prima squadra senza settore giovanile non ha senso, ma devo anche essere sincero che Noi, per molti anni, ci siamo trovati in questa situazione e devi avere la forza e le persone giuste per riprendere. E’ un impegno e a dispetto di una Prima squadra la professionalità che devi mettere in campo e a disposizione di ragazzi e famiglie deve essere sempre al massimo. Per la Nostra causa ritengo sia vitale e sono convinto che la permanenza in categoria darebbe lustro anche ai giovani che meritano di calcare palcoscenici migliori. Abbiamo veramente dei validi ragazzi e nutro in loro la speranza di vederli in casacca gialloblu la domenica pomeriggio, come accaduto già in questa stagione conclusa…

Le bellunesi di Prima Categoria sembrano far paura, ma da anni sono le trevigiane a comandare. Chi “fa davvero paura” ad Adriano Covre per qualità, quantità e esperienza nella nuova stimoalnte avventura di Prima?

Sento parlare bene della Plavis che lo scorso anno è arrivata ai Play-Off, poi il Cavarzano ritengo sia una compagine da non sottovalutare. Metto sullo stesso piano anche il Godega per la notevole esperienza maturata in Categoria, la vicina Cisonese che vorrà riscattarsi e tornare grande e il Barbisano, dove ho molti amici e simpatie, credo saprà giocarsela al vertice. In tutta onestà non conosco altre compagini e la categoria in generale, quindi mi limito a questi pensieri…

Un aggettivo che descriva il Presidente Adriano Covre?

Non avevi una domanda di Riserva? Credo…RICONOSCENTE…

Un aggettivo che descriva la Tua Itlas Santa Giustina?

L’Itlas è ricca di valori…quindi…UMILE…

Un pregio e un difetto del Presidente Adriano Covre?

Altra domanda simpatica. Pregio è la COSTANZA e la PROFESSIONLITA’ in tutte le cose che faccio. Difetti ne ho molti. Dicono che sorrido poco e sono “MUSONE” e poi, la mia esuberanza riesco a controllarla poco e a volte calpesta i piedi d’altri e, ciò, in alcuni contesti non va sempre bene…

Un aggettivo per mister Angelo Cesca?

Aggettivi, permettimi: PASSIONALE, PROFESSIONALE, AMICHEVOLE, SOCIEVOLE, RISPETTOSO, INNAMORATO DEL CALCIO, TRASCINATORE. Se ha vinto il premio come miglio mister della Seconda R credo sia anche e soprattutto per queste caratteristiche…

Infine un pronostico, perché il pronostico c’è sempre e non si dribbla mai…Dove sarà, calcisticamente parlando, il 1 Giugno 2015 questo Itlas Santa Giustina Serravalle?

Sorrido e penso velocemente al “film” della scorsa stagione. Dico salvezza, gran festa e VITA SANA!

Infine un augurio e un saluto ai lettori di Venetogol…

Saluto te Mattia e molto cordialmente Venetogol e tutti i lettori. Questo sito è un bel strumento di comunicazione e di aggiornamento di sport locale. Non voglio fare il moralista, ma mi piacerebbe che chi commenta non fosse offensivo e vivesse questo sport nella giusta misura. Il confronto è il pane e il sale quotidiano e ci aiuta a crescere, ma fatelo con la giusta professionalità ed educazione. Se poi magari ci mettiamo anche nome e cognome, quello vero, meglio ancora. Auguro a tutti di passare un buon periodo di vacanze ed un in bocca al lupo a tutti per la nuova stagione che affronteremo…Buon calcio a tutti…

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  Scritto da ZZZ ZZZ il 11/08/2014
 

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