Prima A. Casteldazzano fa la voce grossa
Malaman ci crede: "Cambiano gli interpreti ma non il copione"
Sorride, Adelchi Malaman. Il suo Casteldazzano ha preso la forma voluta. Non fosse per i tre punti di penalizzazione, sarebbe a quota quattordici, a un sol punto dalla capolista Dossobuono.
"Ora però la classifica ha poco valore - taglia corto Malaman - ci sono tante squadre in pochi punti. Prevedo un altro campionato equilibrato, sulla scorta dello scorso. Vedrete".
Parola di Malaman. Uno che il dilettantismo lo conosce come le proprie tasche, tanti sono gli anni in cui, ogni maledetta domenica, è seduto in panchina a guidare i suoi ragazzi. Rimasto a Casteldazzano per fare da pioniere al nuovo progetto, Malaman ha di che compiacersi per come è partito il nuovo ciclo. Anche se, confesserà, non sono tutte rose e fiori come sembra.
"Qualche nuovo elemento non si è calato nella mentalità della categoria - spiega - abbiamo avuto diverse difficoltà d'ambientamento. Ma sono fisiologiche, le supereremo con il tempo, lavorando assieme. Il gruppo lo vedo bene, c'è applicazione. Fortunatamente i risultati ci hanno dato ragione e per uno spogliatoio fortemente rinnovato il responso del campo è importante. Faccio un plauso ai ragazzi ma occhio, il bello deve ancora venire".
Fari puntati sul San Zeno. Malaman non ha dubbi: la truppa di Guerra è, almeno sulla carta, la più forte. Ecco perchè.
"Si conoscono da tempo, hanno ottimi giocatori e la loro ambizione è nota a tutti - conclude - ma per il San Zeno non è solo la carta a parlare. Guardateli giocare e capirete perchè. Però non pongo limiti alla provvidenza: anche noi giochiamo sempre per vincere. Abbiamo cambiato i giocatori, non il copione".