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Edizione provinciale di Treviso


Union Pro - Altovicentino vista tatticamente. Parola a Dario Ronchin

L'allenatore analizza Union Pro - Altovicentino del 1 marzo 2015

E’ stata un partita che per quasi 95’ non ha offerto grandissime emozioni agli spettatori presenti domenica allo stadio comunale “Arles Panisi” di Mogliano Veneto ad assistere alla sfida del girone C del Campionato Nazionale Dilettanti tra l’Union Pro e l’Altovicentino.
Il gol di Maurizio Peluso che ha consegnato la vittoria all’Altovicentino a qualche manciata di secondi dalla fine del match, è stato nel contempo il momento piu’ esaltante del pomeriggio per i giocatori e supporters dell’Altovicentino e il più avvilente per la compagine e i tifosi di casa.
La partita, analizzando quanto è avvenuto nelle partite precedenti, è stata presumibilmente affrontata con stati d’animo diversi dalle due squadre: l’Union Pro che sta attraversando un buon momento sia dal punto di vista psicofisico sia dal punto di vista dei risultati, consapevole dei propri mezzi e della qualità dell’avversario da affrontare; l’Altovicentino, obbligato a vincere, che veniva da un solo punto totalizzato nelle ultime quattro gare e una distanza di 10 punti dalla prima della classe, il Biancoscudati Padova: troppo poco per le ambizioni e gli obbiettivi della corazzata vicentina.
Sicuramente la pressione dovuta dall’esigenza di dover fare risultato pieno, venendo da risultati precedenti non positivi, ha in parte pesato sulla prestazione del team vicentino, che, soprattutto nel primo tempo è apparso molto contratto con giocate spesso prevedibili. Probabilmente anche la preoccupazione per le pericolose ripartenze dell’Union Pro (decisive nei match vinti dai moglianesi contro il Biancoscudati Padova ed il Belluno) hanno fatto sì che nel primo tempo l’Altovicentino si sia più preoccupato di non subire reti che di farne.
l’Union Pro, ha offerto una buona prestazione nel primo tempo non concedendo praticamente alcuna palla gol agli avversari, e dando la sensazione di pericolosità ogni qualvolta si avvicinava all’area di rigore vicentina (un paio di tiri dal limite di Comin e Casarotto usciti di un soffio a portiere battuto) mentre nel secondo tempo ha pensato prevalentemente a contenere gli attacchi dell’Altovicentino.
Il match ha offerto anche agli addetti ai lavori che vi hanno assistito, diversi spunti da analizzare. Tengo a precisare che le impressioni che mi appresto ad esporre rispecchiano un opinione personale che puo’ essere condivisibile o meno dai lettori di Venetogol e da chi era in tribuna con il sottoscritto ad assistere alla gara. Passiamo all’analisi della partita. Come desumibile dal posizionamento dei giocatori nella “lavagna” sopra raffigurata, L’Union Pro di mister Feltrin ha adottato inizialmente un sistema di gioco che prevedeva quattro difensori, quattro centrocampisti posizionati a rombo e due attaccanti ossia un 1-4-3-1-2 che si trasformava rapidamente in un 1-4-5-1 in fase di non possesso palla lasciando solo Comin sopra la linea della palla e solo in alcuni casi l’altro attaccante, Visinoni. Mister Zanin ha invece schierato inizialmente un 1-4-3-3 puro con quattro difensori tre centrocampisti centrali, tre attaccanti.
Nel primo tempo, analizzando quanto visto in campo, la squadra di casa è sembrata più in “palla”, reattiva nelle letture delle situazioni di gioco, efficace nel trovare in alcuni sviluppi il giocatore tra le linee avversarie. l’Altovicentino, in fase di non possesso, giocando con tre punte che spesso non rientravano sotto la linea della palla ed un centrocampo con il vertice basso (Burato), aveva spesso delle difficoltà a chiudere velocemente le linee di passaggio verso Busetto, regista/vertice basso del centrocampo dei trevigiani, sia quando lo stesso riceveva palla in fase di impostazione e sia quando si proponeva a sostegno dei compagni. La pressione che veniva esercitata sul giocatore moglianese quando lo stesso riceveva palla, era spesso con un tempo di ritardo da parte delle due mezzale Pozza e Pignat e i raddoppi degli attaccanti non hanno fruttato alcuna transizione degna di nota. Tale circostanza ha permesso all’Union Pro di avere più soluzioni di gioco nell’ arco del primo tempo e anche un maggior predominio territoriale, seppur sterile in quanto non si è concretizzato con alcuna segnatura.
Diversa invece l’organizzazione difensiva dell’undici di Feltrin che riusciva ad esercitare un pressing aggressivo ed efficace grazie alla disposizione a rombo, la collaborazione degli attaccanti Comin e Visinoni nella pressione sugli esterni bassi, la marcatura quasi a uomo del trequartista Casarotto sul play vicentino Burato e lo scivolamento laterale nel lato forte dei centrocampisti Serena, Appiah e Busetto. L’organizzazione difensiva moglianese non ha consentito alla squadra vicentina di essere efficace nelle verticalizzazioni e i rifornimenti alle tre punte dell’Altovicentino sono stati spesso “sporcati” dai centrocampisti di casa e le azioni di ripartenza limitate grazie anche a raddoppi costanti sui portatori di palla. Si aggiunga poi che gli esterni bassi vicentini raramente si sono proposti in fase offensiva: la mancanza pertanto di situazioni di superiorità numerica ha di fatto costretto quasi sempre i tre forti attaccanti vicentini a giocare spalle alla porta e a non avere inoltre la possibilità di poter sfruttare dei cross provenienti dalle fasce laterali. Da notare che gli esterni bassi della squadra del Terraglio sono sempre rimasti “dietro” e mai si sono sganciati in proiezione offensiva, scelta dovuta chiaramente alla presenza costante e alla pericolosità dei tre attaccanti vicentini che raramente si sono abbassati sotto la linea della propria metacampo.
Sicuramente mister Zanin nell’intervallo ha aggiustato qualcosa nell’assetto tattico della propria squadra tanto che, nel secondo tempo, l’Altovicentino si è dimostrato più propositivo, il pressing è diventato piu’ offensivo e “sincronizzato”, la linea difensiva più alta ma molto attenta nell’attuare sia l’elastico difensivo sia a non farsi saltare nell’1 contro 1. Gli esterni bassi hanno cominciato a turno a spingere sulle fasce
costringendo ad un super lavoro di contenimento Visinoni e le due mezzale dell’Union Pro. Sicuramente l’atteggiamento dimostrato dall’Altovicentino nel secondo tempo è risultato piu’ consono alla caratura e forza di questa squadra e, complice anche il calo fisico del Union Pro che non riusciva più ad uscire in modo efficace dalla propria metacampo, si giocato ad una porta sola.
L’Altovicentino, nel corso del secondo tempo, ha variato il tipo di soluzioni offensive cercando delle volte l’aggiramento con gli esterni bassi e mezzale ed altre volte la verticalizzazione immediata dei difensori centrali “sopra” il centrocampo a cercare le sponde di Gambino per l’ex Lecce, Como Delta Porto Tolle, Giuseppe Cozzolino. Non è sembrato però di vedere un grande intesa tra i tre attaccanti vicentini nei movimenti (non ricordo particolari combinazioni di gioco con dei movimenti di taglio con o senza palla sopra e/o sotto Gambino o tagli ad aprire di quest’ultimo a creare spazi per inserimenti dei compagni).
Da sottolineare comunque che la linea difensiva dell’Union Pro è sempre stata attenta concentrata in ogni situazione (almeno fino al 95’…) concedendo nell’arco della partita solo un paio di occasioni nitide da gol capitate sui piedi di Pozza e Cozzolino e fallite per scarsa precisione.
L’ingresso di Peluso ad un quarto d’ora dalla fine del match, ha creato diversi grattacapi alla fase difensiva dell’Union Pro. L’ala vicentina, ex Pisa e Juve Stabia, oltre ad essere stata determinante per il gol partita realizzato, ha dimostrato di essere giocatore sicuramente di categoria superiore. Il nuovo entrato abile nell’uno contro uno, ottima visione di gioco e grande personalità, ha costretto i giocatori di casa a schiacciarsi ancora di più a protezione della propria porta facendo si che, negli ultimi dieci minuti, si sia assistito ad un autentico arrembaggio dei vicentini alla porta della compagine trevigiana.
Il gol di Peluso, arrivato allo scadere seppure grazie sia ad un errore del difensore di casa che erroneamente abbocca alla finta del giocatore dell’Altovicentino girandosi, sia alla deviazione di un altro difensore sul tiro successivo, va a premiare il buon secondo tempo dell’Altovicentino, e punisce, forse severamente la squadra di casa anche se, effettivamente, nel secondo tempo il team di Mogliano e Preganziol è stato solo in grado di difendersi (probabilmente l’assenza del “contropiedista” Andrea Nobile si è fatta sentire…) e raramente si è avvicinato nei paraggi della porta difesa dal giovane De Filippo dell’Altovicentino.
Per il team di mister Zanin un iniezione di fiducia in un momento topico del campionato, arrivata dopo una vittoria molto sofferta; per la squadra di Feltrin nessun dramma in quanto ha dimostrato ampiamente di avere le possibilità di ottenere quanto prima una tranquilla salvezza in serie D.
Dario Ronchin - allenatore di base Uefa B

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  Scritto da ZZZ ZZZ il 07/03/2015
 

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