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Edizione provinciale di Treviso


Eccellenza B. LiventinaGorghense - Calvi Noale vista tatticamente

Dario Ronchin analizza la sfida del 8 marzo 2015

 

 

 Lo scontro al vertice che si è svolto sabato pomeriggio allo stadio “Samassa” di Motta di Livenza tra la prima e la terza forza del campionato di Eccellenza Veneta girone “B” ossia il Calvi Noale e la Liventinagorghense non ha sicuramente deluso le aspettative dei presenti.

Vittoria meritata per la capolista arrivata a seguito di una prestazione maiuscola che ha evidenziato un’ottimo momento di condizione fisica tecnico-tattico e psicologica. La Liventinagorghense, soprattutto nel primo tempo è apparsa essere in difficoltà ed ha subito per lunghi tratti sia il predominio territoriale della squadra di Noale sia la pericolosità sottoporta dei suoi tre attaccanti.

Il match ha offerto anche agli addetti ai lavori che vi hanno assistito, diversi spunti da analizzare. Tengo a precisare che le impressioni che mi appresto a presentare rispecchiano un opinione personale che puo’ essere condivisibile o meno dai lettori di Venetogol e da chi era in tribuna con il sottoscritto ad assistere alla gara. Passiamo all’analisi della partita. Come desumibile dal posizionamento dei giocatori nella “lavagna” sopra raffigurata, La Liventinagorghense di mister Tossani ha adottato l’ormai consueto 1-3-4-2-1, sistema di gioco che prevede tre difensori centrali con l’esperto Gardin centrale, Cofini e l’under Soncin terzini, quattro centrocampisti con il mancino Pagan nel ruolo di play e l’under Boem più avanzato a sostegno dei tre giocatori offensivi, Perissinotto e l’under Iacono sulle corsie laterali e tre attaccanti con Vianello vertice alto e Zanetti e Grandin dentro al campo con posizioni più da trequartisti che attaccanti.

Mister Soncin ha invece schierato inizialmente un 1-4-3-3 puro con quattro difensori di cui tre “centrali” per caratteristiche (Coletto, Griggio e Bianchi) sulla sinistra l’under Ballin, tre centrocampisti centrali a triangolo con Bandiera vertice basso i due dinamici under, Giubilato mezzala sinistra e Gregorio mezzala destra, tre attaccanti di cui Viola centrale e Moretto e Fantinato attaccanti esterni sul “piede opposto”.

Nei primi venti/venticinque minuti del primo tempo, la squadra ospite è sembrata padrona del campo creando diverse nitide palle gol, peraltro non sfruttate. L’inizio del match ha visto il Calvi Noale praticare un pressing offensivo che è sembrato essere quasi “ad invito”, organizzato e molto ben sincronizzato nelle uscite in pressione sia sul portatore di palla sia sugli appoggi vicini. Le distanze tra i reparti e tra i giocatori dello stesso reparto ottimali. La difesa sempre molto alta, compatta, coordinata e attenta nel “leggere” le varie situazioni di gioco. La strategia di Mister Soncin è stata evidente fin dai primi minuti: lasciare i suoi tre attaccanti sempre sopra la linea della palla costringendo i tre difensori mottensi alla parità numerica; pressing “ad invito” verso il centro del campo dove il Calvi sarebbe stato in superiorità con i tre centrocampisti (3>2) e contestuale chiusura delle linee di passaggio dei tre attaccanti sull’eventuale passaggio di scarico verso o i tre difensori centrali o di apertura verso gli esterni di centrocampo biancoverdi; riconquista alta ed immediata della palla, linee molto corte e spazi ristretti in fase di non possesso, con veloci scalate e massima attenzione nelle coperture preventive. Bisogna dare atto comunque della bravura del metronomo noalese Bandiera, il quale ha dimostrato di essere abile nel trasformare una riconquista palla in una efficace verticalizzazione, riuscendo spesso a trovare dei varchi o “buchi” fra i centrocampisti avversari con precisi flitranti a servire i tre attaccanti. Le due mezzale noalesi, dopo la riconquista della palla, transavano a turno veloci ad attaccare lo spazio dietro ai due centrali di metacampo liventini Boem e Pagan mettendo in seria difficoltà i tre difensori centrali nel gestire delle potenziali situazioni di inferiorità numerica.

Paradossalmente però, il bellissimo gol in mezza sforbiciata di Fantinato, è arrivato su situazione in cui la difesa della squadra di casa era schierata e coperta ed in superiorità numerica, su cross dello stesso Bandiera la cui traiettoria ad uscire non è stata letta adeguatamente dal difensore liventino Cofini, che ha completamente perso la marcatura dell’attaccante noalese.

La Liventinagorghense per lunghi tratti del primo tempo ha sofferto notevolmente l’aggressività della capolista riuscendo poche volte a impostare il gioco dal basso (difesa) con palla a terra. Gli attaccanti biancoverdi sono caduti spesso nella trappola del fuorigioco in quanto, l’asfissiante pressing noalese, non consentiva ai giocatori locali delle combinazioni di gioco tali che permettessero lo sviluppo di situazioni “palla avanti palla indietro palla avanti” atte ad eludere tale tattica. Infatti, le scelte in fase di impostazione della squadra di casa si riducevano spesso o a delle verticalizzazioni con gioco lungo “a due” che la robusta linea di difesa del Calvi Noale, ben comandata da Coletto, intuiva in anticipo, o ad azioni personali di Grandin e Zanetti che hanno fruttato solo un paio di punizioni a favore nei pressi dell’area noalese. La parità numerica in difesa ha creato spesso imbarazzo ai difensori di casa anche perché, i tre forti attaccati del Calvi Noale posizionati come detto prima sul “piede opposto”, hanno attaccato spesso la profondità alle spalle dei tre difensori trevigiani, con pregevoli combinazioni con e senza palla e movimenti alternati sopra e sotto la punta centrale. Le difficolta’ della squadra di mister Tossani nella fase di impostazione, avute per gran parte del primo tempo, hanno penalizzato gli avanti mottensi che sono stati serviti quasi sempre spalle alla porta e, altre volte mediante verticalizzazioni su movimenti di taglio dietro alla linea noalese soprattutto di Vianello che però non sono risultate efficaci. I due esterni di centrocampo Perissinotto e Iacono sono riusciti poche volte a creare ampiezza in fase di possesso; si è notato anzi che spesso, a causa dell’organizzazione difensiva noalese, non si creavano i presupposti per dei cambi di gioco e soprattutto nelle situazioni di transizione negativa non sempre riuscivano a “garantire” la diagonale al terzino di zona. Quel paio volte che la Liventinagorghense è riuscita ad effettuare dei campi di gioco sull’esterno di centrocampo è riuscita a distendersi in avanti creando un paio di palle gol, non sfruttate poi da Zanetti e Vianello.

Mister Tossani alla metà del primo tempo ha modificato leggermente il sistema di gioco chiedendo a Grandin di accentrarsi di più in fase di non possesso (passando ad un assimettrico 1-3-4-1-2 in quanto Zanetti operava prevalentemente sulla fascia di sinistra e Vianello su tutto il fronte d’attacco) e invertendo le posizioni di Perissinotto e Iacono. Tale modifica ha dato più equilibrio alla squadra di casa in quanto la posizione di Grandin ha ridotto sia il raggio d’azione del play noalese Bandiera, sia creato degli spazi per le proiezioni offensive di Iacono sulla corsia di destra. Che comunque non fosse una buona giornata per i mottensi lo si è capito anche da come alcune volte non sono state attuate dai mottensi le corrette coperture preventive su situazioni di palla inattiva a favore: Moretto un paio di volte e anche Viola e Fantinato hanno ricevuto in piena liberta’ dei palloni in uscita dalla propria area senza alcuna marcatura tanto che, se i tre attaccanti della squadra di Soncin avessero finalizzato con più precisione alcune ripartenze, il risultato a favore della capolista sarebbe stato sicuramente più “rotondo”.

Nel secondo tempo il Calvi Noale, in vantaggio di un gol, ha abbassato la linea del pressing (difensivo) in modo da avere più profondità da attaccare con Viola ed uno tra Moretto e Fantinato, che si posizionavano sempre sopra la linea della palla e orientati in modo di essere rapidi nell’azione di contropiede. Il ritmo della partita è calato notevolmente e la Liventinagorghense si è dimostrata più intraprendente spingendo con maggiore convinzione alla ricerca del pareggio soprattutto sfruttando la corsia di sinistra, senza però rendersi particolarmente pericolosa dalle parti di Fortin.

Le ripartenze noalesi potevano, se sfruttate a dovere, chiudere anticipatamente le sorti del match a favore della capolista che è riuscita solo al 93’ a fare il gol della sicurezza grazie all’ennesima pressione portata dall’instancabile Moretto al portiere di casa Piccolo, costringendo lo stesso a fare un fallo che ha provocato sia il calcio di rigore che l’espulsione per l’estremo difensore di casa. I cambi e spostamenti effettuati dai due coach nell’ultima parte della partita non hanno determinato dei cambiamenti significativi dell’inerzia del match, (neanche la scelta effettuata da mister Tossani negli ultimi cinque minuti di spostare il difensore Gardin nel ruolo di secondo “centravanti”).

Nel complesso, il Calvi Noale, per quanto visto ieri, ha dimostrato di meritare ampiamente la testa della classifica in quanto squadra determinata, organizzata, quadrata e compatta in tutte le fasi di gioco, con dei singoli di categoria superiore.

Per la Liventinagorghense una sconfitta che ci può stare contro un’avversario che sabato si è dimostrato più forte; il risultato negativo non pregiudica certo l’ottimo campionato fin qui disputato dalla truppa di mister Tossani che rimane in solitaria al terzo posto.

Dario Ronchin - allenatore di base Uefa B

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  Scritto da ZZZ ZZZ il 12/03/2015
 

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