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Caso Stefani-Ruzza, ecco il comunicato del Dott. Claudio Stefani!

COMUNICATO STAMPA IN RELAZIONE ALLA INIBIZIONE DI 8 MESI IN AMBITO FIGC

Ho ricevuto il comunicato della Procura Federale Figc ed il mio sentimento è stato di disgusto e profonda delusione. Ho visto anche qualche commento, pochi per la verità, di qualunquisti che senza conoscere i fatti, emettono sentenze e giudicano le persone ed il loro operato. La presunta incompatibilità tra il ruolo di dirigente federale atipico (presidente del collegio dei revisori) e l’esercizio dell’attività professionale a favore delle associate del Veneto è tutta da dimostrare alla luce della disciplina vigente (leggi per curiosità l’art 1bis del Codice di Giustizia Sportiva della FIGC su cui si basa il processo sanzionatorio). Oggi si sta facendo un’interpretazione strumentale ed estensiva della normativa FIGC che non è detto sia attinente anche ai membri del Collegio dei Revisori. Comunque alla luce delle prime notizie dell’inchiesta io mi sono dimesso dalla carica perché è evidente che non posso smettere di fare il mio lavoro di Dottore Commercialista per una carica federale gratuita oppure evitare di avere rapporti di qualsiasi genere con la società sportiva che da oltre 30 anni è la mia passione. Né ho interesse a coltivare contenziosi con la Procura romana: se non sono più gradito me ne sto a casa.
Faccio presente inoltre quanto segue:
- Nel 1996 il compianto Presidente Nicolli mi chiamò in studio per propormi la carica di sindaco, ora revisore, del CRV espressamente dicendo che aveva bisogno non di un commercialista qualsiasi ma di uno, come me, consulente delle associazioni sportive, esperto nella legislazione fiscale e civilistica e facente parte del mondo calcistico; io ero in quel momento presidente dell’AC Nove: se c’è incompatibilità ora c’era evidentemente anche allora e c’è sempre stata in questi 19 anni giacché il mio studio da sempre intrattiene rapporti con le associazioni calcistiche venete, anzi credo che oggi STUDIO STEFANI sia tra quelli più specializzati e conosciuti in materia, non solo nel veneto ma oserei dire anche nel triveneto;
- Il revisore è un dirigente federale atipico in quanto non ha assolutamente diritto di voto, nè in Consiglio né tantomeno in assemblea. Il sottoscritto non ha mai partecipato a campagne elettorali, benché qualche volta invitato a farlo, ne ha mai partecipato a riunioni per la formazione, promozione o propaganda di liste elettorali in ambito federale. Le decisioni del collegio sono sempre collegiali appunto, nessun potere ha il singolo revisore. Come potrebbe un singolo sindaco quindi attuare comportamenti preferenziali? In occasione del caso Guardini-Pozzi infatti io ero regolarmente presente in consiglio al momento della delibera incriminata ma non sono stato penalizzato a differenza dell’intero consiglio, compresi presidente e segretario;
- In questi 19 anni di carica in qualità di sindaco-revisore il lavoro eseguito è stato sempre apprezzato sia in ambito regionale che nazionale, nessuna contestazione di rilievo è giunta al comitato, all’organo amministrativo, al collegio sindacale per problemi amministrativi o finanziari a differenza dei comitati di tutte le altre regioni, toccati da segnalazioni degli ispettori del SIVA più o meno gravi nel tempo. Il Veneto è diventato un esempio da seguire in Italia ed in questo, oltre all’ottimo lavoro dell’uff. amministrativo ed alla “ buona sorte”, qualche merito deve essere ascritto ovviamente anche all’organo di controllo;
- La carica è gratuita salvo il rimborso delle spese, quali indennità chilometriche e spese autostradali. In 19 anni ho ricevuto dal CRV per la carica di sindaco l’importo medio ANNUO di 1500,00 Euro a fronte di circa 100 ore annue di lavoro e 3500 chilometri percorsi all’anno per motivi di servizio. Da notare che la mia attività rientrava fiscalmente nell’oggetto dell’attività professionale, non facevo attività sportiva, per cui tali somme erano soggette alle imposte dirette ed ai contributi previdenziali, a differenza dei dirigenti federali. Ogni commento credo sia superfluo.
- Si desidera la collaborazione di un esperto in materia professionale specializzato nell’associazionismo sportivo, lo si vuole a titolo meramente gratuito e non si vuole che eserciti la sua attività a favore delle associazioni. Mi sembra sinceramente eccessivo! Da notare che un professionista diventa esperto esercitando la sua attività nel proprio ambito, quindi dovrebbe esercitarla per diventare esperto ma non esercitarla per non essere incompatibile…..
- Ai sensi del codice civile vigente non c’è alcuna incompatibilità tra l’essere sindaco di una società commerciale e consulente dei clienti o fornitori di questa. Se fossi per esempio sindaco della Camera di Commercio potrei senza alcun problema essere consulente di tutti gli iscritti della stessa. Naturalmente sono sempre state rispettate le norme civilistiche di compatibilità ed indipendenza tra la carica di Sindaco-revisore del CRV e consulente delle sue iscritte o della controllata;
- Alcuni anni or sono a fronte delle sempre più pressanti richieste delle associazioni mi fu richiesto dal Comitato Regionale di fare attività divulgativa e di indirizzo in materia fiscale e civilistica. Abbiamo organizzato nel tempo circa 20 convegni centrali e periferici, emesso centinaia di circolari informative e risposto a migliaia di quesiti telefonici gratuiti. Per questa attività esercitata dal sottoscritto e dalla struttura di Studio Stefani a titolo assolutamente gratuito nessuno ha mai percepito nemmeno 1 euro, nemmeno per rimborsi spese. Ovviamente ed è sempre stato precisato nei convegni, in caso di richiesta di consulenze specifiche o servizi continuativi, all’inizio del rapporto è sempre stato redatto mandato oneroso sottoscritto dalla società richiedente. Ora questo non deve considerarsi un prezioso servizio che il CRV ha svolto tramite Studio Stefani a favore delle proprie associate? Infatti devo rilevare l’assoluta e completa soddisfazione delle società sportive. Dirò di più tale servizio è invidiato nelle altre regioni e dai relativi comitati regionali.
- In relazione ai rapporti con AC Nove preciso che a differenza del periodo antecedente il 30 giugno 2009 nel quale avevo la carica di Presidente, successivamente su invito dell’allora presidente Guardini per asserite intervenute modifiche regolamentari, è stato nominato un Consiglio di Amministrazione cui è stata demandata l’intera gestione della società a responsabilità limitata. Ovvio che contatti persistono, dopo 25 anni di dirigenza o presidenza. Tuttavia la rappresentanza e l’amministrazione erano state interamente delegate;
- Entrambe le attività sportiva e professionale sono sempre state a conoscenza di tutti, vari consigli del CRV si sono tenuti a Nove, presso lo stadio comunale od in municipio, nel mio studio di Bassano. La società sportiva dal 2010 è denominata AC NOVE STEFANI CONSULTING SSDARL. Evidentemente nessun intento di celare il mio rapporto è stato perseguito attuando sempre la massima ed assoluta trasparenza.


CONCLUSIONI

Anche questa è un’esperienza di vita. Credi di mettere a disposizione gratuitamente le tue competenze e tale fatto viene travisato e contrastato. Il fatto che tutto sia partito da una LETTERA ANONIMA di un’infelice non sposta il problema. Una lettera anonima si può cestinare od inviare in Procura. Se è stata inviata in procura ed ha avuto seguito evidentemente c’erano delle ragioni che ho la presunzione di conoscere ma che non posso riferire per obbligo del segreto professionale. Se la LND ritiene con questo di aver risolto un problema probabilmente si sbaglia, altri Stefani so per certo esser pronti in tutto il veneto.
Mi dispiace per il presidente Ruzza che per aver continuato un servizio molto apprezzato dalle società è stato ingiustamente penalizzato.
Ora senza più alcuna carica elettiva e nessuna incompatibilità potenziale POSSO LIBERAMENTE esercitare qualsiasi attività di formazione e consulenza a favore di qualsiasi soggetto istituzionale e sportivo, gratuita od onerosa.

Dott. Claudio Stefani

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  Scritto da Redazione Venetogol il 28/08/2015
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