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Campionati e Risultati: NAZIONALI REGIONALI    

Edizione provinciale di Treviso


Coppa Italia Eccellenza. Conosciamo meglio le avversarie del Liapiave

Virtus Bolzano e Vesna compongono il triangolare del Triveneto. La fase nazionale inizia il 17 febbraio

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Nella foto: il Lia Piave della finale. Sotto la galleria e le avversarie: la Virtus Bolzano di Luca Lomi e il Vesna di Luigino Sandrin.

E’ fatta! Con il successo del Vesna fresco titolare della Coppa Italia FVG 2015-16 (nell’albo d’oro regionale succede alla Virtus Corno Rosazzo), il quadro  Triveneto è delineato con: Lia Piave Treviso (Veneto), Virtus Bolzano (Trentino A.A.) e Vesna (Friuli Venezia Giulia). Il Lia Piave alla seconda partecipazione nella rassegna dell’Eccellenza (nel 2008-9) punta a riscattare quel mancato passaggio di prestigio che allineava i meranesi dell’ Obermais (Maia Alta) e il Muggia di Fabio Corosu. Quel triangolare condizionato dal 3-0 in apertura del Muggia in terra altoatesina, il Lia Piave solo in parte lo rimediò sul rettangolo di casa, a Ormelle, dove i trevigiani si imposero al quasi 40enne Hansi Kiem (ex St. Martin Valpassiria, avversario qualche anno prima del S. Lucia di Piave) e compagni, con il minimo scarto, un risicato 1-0. Decisiva quindi la terza gara, la sfida sul Golfo di Trieste che i sanpolesi dovevano assolutamente vincere per prendersi i quarti di finale e pescare nell’urna i lombardi del Cantù S. Paolo. Il match sul veloce sintetico muggesano vide l’exploit  finale dei biancocelesti di casa, grazie alle sfuriate di un impendibile Fantina e alla punizione pennellata da Zugna che indirizzò alla resa i trevigiani (1-0). L’edizione 2008-9 proiettò sul trono nazionale la Virtus Casarano maramaldo vincitore con il netto 4-0 inflitto agli umbri del Castel Rigone.

Ma è tempo di conoscere le future avversarie che dal 17 febbraio si daranno battaglia. La Virtus Bolzano  che ha preso casa al “Druso”, sulla carta è un complesso di assoluto valore tecnico. Leader della Oberliga, il massimo torneo regionale dell’Eccellenza, i biancoverdi di Luca Lomi in coppa hanno sbaragliato il campo piazzando l’acuto finale (1-1 e soluzione ai calci di rigore) sui campioni del 2013-14 del Mori S. Stefano di mister Davide Zoller. Nei passaggi intermedi l’undici bianco verde ha collezionato tutte vittorie. L’apertura ha visto Torcasio e compagni espugnare Laces per 2-0 e replicare il ritorno con un tonico 3-1. Nel primo triangolare i ragazzi di Lomi hanno spazzato il Lana (4-2), vinto a Tramin (Termeno)  per 3-0 e regolato di misura al “Druso” il Naturns (Naturno) per 1-0. Questa scrematura è servita al team del capoluogo di giocarsi la finale del Comitato di Bolzano contro il St. Georgen (detentore del trofeo 2014-15) di mister Patrizio Morini sconfitto sul filo di lana per 2-1. L’ultima fatica la Virtus Bolzano l’ha coronata nella finale per il titolo e la sfida contro il Mori S. Stefano. Al termine dei 90’ l’1-1 dei tempi regolari ha indirizzato le squadre  alla lotteria dal dischetto  e l’undici virtussimo l’ha spuntata per 6-5. E’ una Virtus Bolzano che in corso d’opera ha mutato la guida tecnica, assegnata a Luca Lomi ex Mezzocorona. Il team è stato allestito per vincere con l’obiettivo di salire in serie D al primo tentativo. Tra i pali il 40enne Torcasio (ex FBC Bolzano) e una garanzia e al suo fianco c’è il giovane Scuttari. La difesa è il reparto che in assenza (infortunio) del regista, l’esperto Frendo (ex Virtus Vecomp Verona), ha fatto vedere di patire i tagli bassi degli esterni, le palle filtranti e il “dai e vai” per linee centrali. Lomi però conta parecchio sulla versatilità offensiva del proprio gruppo e sulla disposizione tattica, il 3-5-2 o il 3-4-1-2 che sviluppa un buon possesso palla, repentine accelerazioni (il furetto Speziale è l’anima in prossimità dell’arco dei sedici metri) e una adeguata copertura sulle “seconde palle”. La mediana è il settore forte dei biancoverdi che possono contare sul valore tecnico e il piede cristallino (punizioni e corner le sue armi letali) di Campo ’84, ex capitano fino a pochi mesi fa in Lega Pro del Sudtirol, in passato al Cittadella e del Torino, agli inizi della carriera; su Ziviani ex Mezzocorona e St. Georgen, sul trevigiano (di Motta di LIvenza)  Zentil, ex Pizzighettone e Mezzocorona, oltre al citato Speziale ex Vecomp VR arrivato dall’Aurosa Seriate. Uscito di scena nell’ultimo mercato il fantasioso mancino Maritz (la copia di Speziale), l’undici di mr. Lomi dispone di parecchi giocatori mancini (Speziale, Campo e gli esterni di fascia sinistra) a cui si aggiungono le due torri da 190 centimetri, il potente mancino Dal Piaz e il “pilone” Turri centravanti con esperienze nell’Eccellenza e serie D della Calabria. Anche nel gioco in acrobazia la Virtus Bolzano è ben messa.

In Friuli Venezia Giulia i lux nel tardo pomeriggio dell’Epifania hanno illuminato e fatto brillare il trionfo e la coppa vinta dai carsolini del Vesna al primo alloro regionale. Allo sconfitto Flaibano, bersagliato alla vigilia dalle squalifiche  (3) che hanno sgretolato la forza e la statura della difesa, va l’elogio per aver onorato la competizione. Nel prendere in esame il cammino sul doppio binario del Vesna, i triestini di S. Croce al giro di boa del campionato sono collocati al 4° posto nel torneo regionale a -5 dal Cordenons del trevigiano Mauro Conte e dal piazzamento che vale gli spareggi nazionali (in FVG non si effettuano i playoff). In Coppa dopo il roboante 3-0 di inizio rassegna, la formazione di Luigino Sandrin è incappata nello stop (3-1) nel retour-match contro a Sanvitese di Ermanno Tomei superando però il turno. Nei quarti i biancocelesti hanno sbrigato la pratica eliminando per 2-1 il Kras e con il medesimo punteggio si sono assicurati la semifinale contro il Rivignano.  Nel dipingere la caratura tecnica dell’undici carsolino, va posto in risalto l’ottimo rendimento del portiere Carli che garantisce i suoi centimetri nelle uscite e nel piazzamento tra i pali. La difesa non è un reparto impeccabile  e la spinta di Potenza, laterale che ama salire e allinearsi alla mediana spesso indebolisce il reparto costretto a difendere a “tre” e non sempre puntuale nel chiudere la diagonale.  Nel trovare il pelo nell’uovo va detto che sul lato dove opera Potenza laterale muscoloso, gli avversari non trovano un corridoio preferenziale per arrivare al cross. Più vulnerabile il centro-destra dove la squadra pecca in fisicità dove si distingue nella corsa l’interno Toffoli collante della mediana e frangiflutti inesauribile. La “dinamo” del centrocampo giuliano è uomo di contrasto, ma sul piano tattico questi si fa prendere dalla foga lasciandosi alle spalle troppi metri sulla difesa. A dirigere il gioco è il 32enne Bozic. Il mancino sloveno sul piano della velocità non è un fulmine di guerra, ma sa staccarsi con intelligenza dalla marcatura e con il mancino sa disegnare le geometrie con palloni puliti e quando la squadra si muove da par suo, riesce a fraseggiare con i compagni sul corto e indirizzarli  nell’allungo. Molto pericoloso sui calci piazzati.  Il tridente  è un mix di agilità e potenza. Sulla destra Kosmac ha fatto vedere di possedere i tempi per incrociare e scambiarsi la posizione con Venturini, oltre a essere un giocatore duttile e sempre presente quando i compagni sono chiamati a far defluire il gioco sugli esterni. Più mobile e rapido Venturini (ex Manzanese), in un tridente  che accorcia e si distende. Colja ’97 è la potente torre (193 centimetri) carsolina che sa farsi rispettare in acrobazia e nella gestione del cuoio.  In panchina mr. Sandrin può inoltre contare sul Menichini l’alternativa a Venturini e sul duttile Stanich, mezzapunta tuttofare. Va detto che il Vesna nel 4-1-3-2 o nel 4-4-2 che caratterizza i suoi movimenti, dalla cintola in su conta su giocatori che rasentano la trentina. L’esperienza quindi è un punto a favore…

Galleria fotografica
  • Vesna
  • Virtus Bolzano
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  Scritto da Flavio Cipriani il 07/01/2016
 

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