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Edizione provinciale di Padova


Eccellenza A. Porte troppo basse: Abano-S. Lucia Golosine non si gioca

Un duro e incessante lavoro sotto la pioggia vanificato per due centimetri

Domenica ai limiti del paradossale per l’Abano, che non ha potuto disputare lo scontro diretto per la salvezza con il Santa Lucia Golosine per un problema relativo all’altezza delle porte del campo di Bresseo.
Alla segnalazione della compagine ospite, l’arbitro ha provveduto a far misurare la distanza tra il terreno e le due traverse: 2 metri e 37 il valore riscontrato, a fronte dei 2 metri e 44 previsti dal regolamento.
La dirigenza neroverde si è così lanciata in una corsa contro il tempo per risolvere la questione: impresa ardua, alla luce del violento nubifragio abbattutosi sul padovano per l’intero pomeriggio.
Una porta è stata sistemata, per l’altra mancavano solo due centimetri: considerati i due centimetri di tolleranza concessi dal regolamento, sarebbe stato sufficiente raggiungere i 2 metri e 42. L’instancabile lavoro dei dirigenti aponensi, aiutati pure da allenatore e capitano, ha permesso di arrivare a 2 metri e 40: sforzi resi purtroppo vani dall’intervento dell’arbitro, che scaduto il tempo limite stabilito dalla Figc ha mandato entrambe le squadre negli spogliatoi.
Ora la palla passa al giudice sportivo, che con ogni probabilità assegnerà la vittoria per 3-0 a tavolino al Santa Lucia Golosine.
«Oggi di sicuro non ha vinto lo sport – il laconico commento del direttore sportivo neroverde Franco SartoriNon ne faccio un’accusa alla squadra avversaria, sia ben chiaro, ma lo sport è tutta un’altra cosa. Le porte sarebbero state più basse per entrambe le squadre, qui nessuno voleva fare il furbo per trarne chissà quale beneficio. Abbiamo lavorato sotto la pioggia in modo incessante per risolvere la questione, sistemando una porta e ultimando quasi anche l’altra. Sarebbe bastato qualche minuto in più per arrivare alla misura di tolleranza, non ci è stato concesso. Con queste condizioni climatiche non abbiamo potuto intervenire con mezzi pesanti, perché far entrare una ruspa o un cingolato avrebbe distrutto il già fradicio terreno di gioco. Abbiamo fatto tutto a mano e stiamo parlando di due centimetri mancanti in un campo di terra e in una porta larga sette metri. Non far disputare una partita per una cosa del genere significa mandare a casa tutti e gettare nel cestino una settimana di sacrifici, lavoro e fatica».

Fonte: ufficio stampa Abano.

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  Scritto da Redazione Venetogol il 04/11/2019
 

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