JR. Nazionali. Il Careni Pieve viola il S. Vigilio e la vetta è sua...
I solighesi al concomitante pareggio della Triestina si isolano al vertice...
Vai alla galleriaNella foto: il rigore di Pezzato che ha portato in vantaggio al 46' pt il Monte.
Montebelluna-Careni Pievigina 1-2
Montebelluna: Cont Zanotti, Strippoli (1’ st Sossai), De Martin (18 st Callegaro), Zago (1’st Pangrazi), Tommasi, Amal, Sartor, Morpurgo, Pezzato, Bernardi, Basso
In panchina: 12 Bigolin, 13 Callegaro, 14 Coppola
Allenatore: Matteo Zulian
Careni Pievigina: Zonta, Coan, Canzian (13’st Lovisotto), Markovic (17’st De Nardi), Domi, Alessandro Franescon, Alberto Francescon, Lorenzon, Lucchese (7’ st De Zotti) Vanzella, De Faveri
In panchina: 12 Scotton, 14 Ruffoni, 15 Casagrande 16 Busetti
Allenatore: Eddy Perenzin
Arbitro: Andrè Scialla sez. di Vicenza
Assistenti: Zaltron sez. di Schio e Lavelli sez. d Treviso
Reti: 46’ pt Pezzato su rigore, 26’ st De Zotti, 32’ st Lovisotto
Note. Pomeriggio soleggiato, temperatura di 18 gradi, terreno in parte irregolare, spettatori 130 circa
Ammoniti: Tommasi, Canzian, Amal
Recupero: pt 1’ st 5’
Montebelluna. E’ la panchina lunga, il valore aggiunto della capolista Careni/Pievigina a fare la differenza… Nel secondo tempo entrano De Zotti e Lovisotto e la trazione anteriore manda in tilt l’apparato difensivo di casa che in 6’ si squaglia, una responsabilità da attribuire alla mediana, fragile a contrasto, svogliata nell’alzare il ritmo dell’azione, a volte fin troppo elementare nella rotazione del cuoio tanto da permettere a Zonta di esibirsi solo un paio di volte in parate di rilievo. La sfida derby al “S. Vigilio” era iniziata sotto la buona stella per i solighesi, ma nel minuto di recupero della prima frazione, un fallo di mano, sicuramente non cercato da Canzian, ma ravvisato dal Andrè Scialla, ha spalancato la porta avversaria alla band di mr. Zulian. Dagli undici metri Pezzato ha spiazzato Zonta. Fino a quel momento la partita l’aveva condotta l’undici di Perenzin, brillante nella corsa, ordinato nel mantenere le distanze e pericoloso nello sfondamento con il trio offensivo. C’è una discreta cornice al “S. Vigilio” e la gara si scalda in pochi minuti con la difesa di casa apparentemente in soggezione vista l’importanza della gara. Mister Zulian non dispone di tutti i titolari e un paio di loro a partita in corso, lasciano il campo. Anche in casa solighese mister Perenzin raccoglie quello che gli viene riservato, ma perde Janko, il vertice dell’attacco. Le “riserve”, con l’animo più sereno capiscono che la gara ha pure bisogno di loro. Il Pieve inizia all’8’ con un piazzato laterale di Markovic che Cont Zanott in plastica sospensione chiude a tenaglia nei guantoni. 3’ dopo è Lorenzon a infilarsi sulla diagonale in area di porta dove risolve tutto Cont lanciandosi sui piedi della mezzala. Dalla parte opposta analoga situazione all’ 11 e l’uscita a valanga di Zonta frena lo slancio di Basso, tra i più tenaci e attivi del gruppo biancoceleste. La partita sul piano del palleggio e dell’aggressività è comandata dalla Pievigina. L’undici di Zulian non aggredisce affatto, aspetta, temporeggia troppo e in più occasioni nel rinculare attende i solighesi in prossimità della “linea rossa” interrompendo l’avanzata con il fallo tattico. Almeno tre i calci piazzati collocati ai 22/25, tutti finiti sulle rampe del Montello. Palloni persi… Nel garantire sostanza alla prestazione collettiva, il Careni Pievigina al 38’ cambia il “tiratore scelto”: dei piazzati si occupa Vanzella e il destro a scendere oltre la barriera, indirizzato alla base del palo di destra è strappato nella retta del gol dall’incredibile scatto di reni di Cont Zanotti che evita la capitolazione. Il Montebelluna a sprazzi fa capire di essere in campo, capitan Amal mette in luce la tenacia che servirebbe per vincere il duello sulla mediana, ma il Careni non si sbilancia e continua a macinare gioco. Al 44’ una accelerazione del generoso Basso fa scattare il campanello nell’area ospite: volata del n° 11 e la conclusione in piena velocità fa gridare al gol ma sfila sul primo palo. Portato il baricentro nella metà campo solighese il Montebelluna al 46’nel far passare un traversone dalla sinistra vede interrompersi la giocata dal tocco di campo di Canzian che si prende il giallo e consegna il penalty a Pezzato che trasforma di precisione.
Nel secondo tempo in tempi differenti Eddy Perenzin punta sulla freschezza atletica dei propri ragazzi che per i 90’ ha avuto accanto. C’è lo spirito giusto tra gli uomini pronti a entrare. L’obiettivo è rovesciare l’esito del “S. Vigilio” una sfida tra “capolista”. Alla spicciolata entra in azione De Zotti, Lovisotto e De Nardi. Come un clessidra il pallone metro dopo metro entra stabilmente nella metà campo di casa. Il Montebelluna nel difendere l’esiguo margine di vantaggio non ci mette l’anima, l’ardore che un derby innesca. Il Careni invece capisce che puntando tutto sugli scattisti e l’aggiramento sulle corsie laterali, la formazione di Zulian si sfilaccia. Al 24’ palla-gol per De Zotti che nel battere a rete è più frenetico del “Tagada”. Al 26’ arriva il sospirato pareggio scaturito da una palla filtrante, contesa da più piedi e cacciata nella sacca da De Zotti piazzato privo di marcatura sul palo lungo. Il pareggio ci sta tutto ma in casa biancoceleste, un plauso va rivolto al mai dono Basso che si mangia il 2-1 fiondando verso Zonta una palla sbilenca. Ma un gol fallito ha un rovescio della medaglia e al 32’ è Lovisotto scattato sulla sinistra a infilare il corridoio che gli spalanca il cono della porta per il gol del sorpasso. Se il vantaggio è più che meritato il temerario Zonta non si sente pago del poco lavoro svolto e al 50’ la combina grossa ciccando un rinvio di piede che va dritto su Amal; secca fucilata del mediano di casa e Zonta con un felino intervento sul palo alla propria sinistra si guadagna il panino e scansa il rimbrotto di mister Perenzin. Dopo 5’30” di extra l’ottimo Andrè Scialla decide che la doccia è ampiamente meritata. Il Montebelluna rimane in campo, fa capannello intorno a uno scocciato mr. Zulian, ripassa la lezione e la grande occasione sprecata. La vittoria rappresentava la conquista della vetta del torneo avendo già riposato.
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