Seconda P. L'anticipo regala i tre punti al rabberciato Vidor...
Vai alla galleriaVidor QDP-Basalghelle 3-1
Vidor QDP: Michele Fornasier, Valica, Manzato (st Maccagnan), Bellini, Meneghello, Bottarel, Rizzo, Nacinovi (23’ st Luca Casagrande), Cordiano, Favero, Miotto (30’ st Bedzeti)
In panchina: 13 Luca Casagrande, 13 Matteo Casagrande, 15 Maccagan, 16 Bedzeti, 17 Nicol Fornasier
Allenatore: Elton Cuberi
Basalghelle: Battiston, Benedetti, Maronese, Segat, Donadel, Lorenzon (20’ st Masini), Dall’Acqua, Cancian (22’ st Piovesana), Del Zotto, Zanchetta, Giacomini
In panchina: 13 Dal Fabbro, 15 De Giusti, 16 Salvador, 17 Arrigoni
Allenatore: Demetrio Cagnin
Arbitro: Simone Covolan sez. aia di Conegliano V.to
Note. Pomeriggio grigio, terreno in buone condizioni, spettatori 70 circa
Ammoniti: Manzato, Favero, Donadel, Giacomini, Dal Zotto
Espulsi: Benedetti (B), Cordiano (V) e Dall’Acqua (B)
Recupero: pt 1’ st 5’
Vidor. Strada aperta sulla vittoria, con il “rosso”… Le tre sconfitte filanti aggravate dal ko casalingo contro il S. Vendemiano che ha fatto bis, riuscito nel derby al Valdopsort, hanno messo un pizzico d’allarme in casa biancoceleste. Il Vidor valutato nelle 12 precedenti esibizioni ha mostrato parecchia incostanza, causa anche del concatenarsi degli infortuni. Oggi ai box c’erano 4 titolari. L’anticipo contro il Basalghelle è l’ideale trampolino per uscire dal periodo-no, ma la formazione di Demetrio Cagnin capace di violare il non facile terreno dell’Orsago, da tre turni ha cambiato il passo nel rincorrere il S. Vittorie (14) e il Città di Asolo (15), le avversarie da trascinare nel limo del playout. E’ un Basalghelle che non nasconde propositi bellicosi; non perdere a Vidor è l’obiettivo del tecnico di Negrisia, ma i tre punti fanno gola. Il Vidor alterno nel rendimento casalingo confida di trasformare i 90’ in un successo-rilancio. I due piatti della bilancia gestiti dal tecnico feltrino Elton Cuberli oscillano tra l’ambizione del playoff e la più allarmante fascia post-season. Ma sul campo a fare la differenza è la concentrazione. Il Vidor sa di giocarsi una carta importante nel ricucire lo strappo dal playoff e il Basalghelle gli tende. E’ l’assenza di concentrazione, da subito a incanalare la gara. 5’: Cordiano va in aggiramento sulla destra serve il pallone al centro per Favero che brucia sul tempo una difesa rossoblù incline all’applicare con la dovuta reattività la diagonale e la chiusura tampone sul primo palo. Per Favero sbucato tra le maglie ospiti e un giochino insaccare il pallone alle spalle di Battiston. Il vantaggio scuote dal torpore i ragazzi di Cagnin chiamati a rimontare il passivo. C’è parecchia buona volontà nel dare fondo alla corsa, nel voler sfondare sui lati, ma il Basalghelle mostra troppi limiti nel suggerimento finale e nell’attaccare i due pali. Benetton laterale di destra, il settore più vulnerabile nello scacchiere di casa crea parecchio scompiglio, un paio di volte smarcato da aperture diagonali potrebbe puntare al tiro, ma la finalizzazione secca e concreta non sta nelle sue corde. Occasioni sciupate che non si ripetono. Ci prova allora il vivace ed egoista dall’Acqua al 10’: la combinazione sullo stretto riesce con l’avanzato Benedetti e la conclusione radente dell’ala è bloccata in due tempi da Michele Fornasier. Sul piano del palleggio il Basalghelle fa valere l’agilità dei propri solisti, mentre l’undici di Cuberi è più macchinoso a entrare nel vivo del match. Il centrocampo prestante dei biancocelesti filtra con affanno e non c’è armonia nei movimenti tra le due linee di contenimento. Il Vidor fa “legna” e limita il crescendo ospite con alcune azioni di disturbo che non impensieriscono i pali di Battiston. E’ una partita che sì’infiamma a sprazzi e al 36’ è freddo e tempestivo il colpo d’occhio di M. Fornasier che sul fendente dal basso verso l’alto di Zanchetta vola a deviare il pallone con la mano di richiamo. Parata di pregevole stile e sostanza.
Nel secondo tempo, dopo solo 120”, altra sbavatura difensiva ospite: Miotto imbeccato sulla trequarti ha via libera verso l’area finta il dribbling sull’esterno, convergere con scarica una conclusione radente che va a infilarsi sul palo lungo. E’ il 2-0 che mette in ginocchio il Basalghelle. Lo smarrimento dura qualche minuto perché Cagnin dalla panchina sprona i suoi a non mollare. Crederci è il messaggio e questo se lo portano in campo nel vivo del gioco i panchinari. La mossa che ridà ossigeno è l’entrata di Masini e di Piovesana che 1’ dopo estrae dal cilidro un fendente di collo destro che scheggia la vernice del palo alla sinistra di Fornasier e carambola nell’angolino dalla parte opposta. A questo punto la gara s’infiamma e qualche scaramuccia costringe l’arbitro a estrarre più cartellini. Al 25’ altra dabbenaggine difensiva dei rossoblù e stavolta è Donadel a stendere ingenuamente i diretto avversario. L’arbitro Covolan non espelle da regolamento il difensore centrale e assegna il penalty. Il tiro dagli undici metri è affidato a Miotto che tira dritto tra le gambe del portiere; il pallone forma un vortice e Battiston senza troppa fretta si gira alle proprie spalle e lo fa proprio. Tutto vano perché il fischietto coneglianese nel momento del tiro vede alcuni giocatori varcare la linea dei sedici metri, (ma chi stava all’interno della lunetta de sedici metri settore invalicabile quanto l’area, cosa ci stava a fare, padroni di casa compresi?). Covolan in questa occasione si è rivelato fiscale all’eccesso e questo oltre a concedere a Miotto il tiro del riscatto ha surriscaldato gli animi con ammonizioni ed espulsioni che si potevano evitare. Nel finale con la gara oramai indirizzata al triplice fischio, è il palo a negare al 39’ il poker alla conclusione di Rizzo. Alla fine gli animi tornano nei binari del fair-play come lo deve essere al 90’ ogni gara…
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