le voci dei protagonisti intervistati da Massimo Laudani nella sala stampa dello stadio Nereo Rocco dopo Triestina Campodarsego terminata 2-1

Antonio Andreucci (allenatore della Triestina):
Innanzitutto ci tengo a ringraziare sia i tifosi della Triestina, che sono venuti giovedì a Montebelluna dando un bel segnale dopo la partita col Mestre e che contro il Campodarsego ci hanno sostenuto sullo 0-1, alla mia vecchia società, che mi ha dedicato uno striscione (piazzato nella curva ospite – in cui c'erano 65 tifosi - c'era “Grazie Mister Antonio sono stati due anni indimenticabili!”, ndr).
Le cose passano, ma i rapporti restano e sono stati bei momenti.
La formazione? Tre partite in una settimana sono tante e la società mi ha messo a disposizione una rosa importante. E perciò cerco di sfruttarla. Non era facile giocare a Montebelluna giovedì e stavolta contro il Campodarsego. Aquaro? Può giocare dove vuole, noi dello staff abbiamo ritenuto di schierarlo terzino sinistro ed è andato vicino al gol...Noi siamo una squadra nuova per quanto fatta da giocatori nuovi. Non è scontato che i risultati arrivino quando si mette insieme una squadra nuova in poco tempo. Ci stanno dei momenti negativi. Contro il Mestre abbiamo perso, ma ci stava che potessero vincere tutte e due le squadre.
Qualcuno ha storto il naso per la prova di Montebelluna perchè pensava che fosse facile e il Montebelluna è andato a vincere col Vigasio....Noi abbiamo fatto una partita molto intensa contro il Campodarsego, che ha chiuso in vantaggio il primo tempo ma noi si meritava di più. Nella ripresa reazione positiva, i ragazzi sono stati bravi e hanno vinto meritatamente. Un altro pareggio per il Mestre? Noi dobbiamo guardare al nostro, da martedì si lavora per la trasferta non facile di Verona senza cullarsi nelle vittorie. Le risorse non sono poche, ma tutti gli avversari ci mettono più ardore contro di noi come ha fatto il Campodarsego. Siamo passati da meno a meno cinque? Non siamo neanche a metà dicembre, c'è tanto tempo davanti e allora la classifica non va guardata.

Dopo i momenti di tensione a caldo già in campo e un battibecco intenso nel corridoio degli spogliatoi con il vice-allenatore della Triestina Nicola Princivalli, il tecnico Cristiano Masitto si presenta in sala stampa in modo cordiale e analizza sportivamente e lucidamente la gara.
“La Triestina veniva dalla sconfitta con il Mestre nell'ultima sfida in casa e perciò voleva fare bene. Purtroppo abbiamo preso gol su due palle inattive, la seconda a freddo a inizio ripresa. Se passvano ancora 20'.....
Faccio in ogni caso sempre i complimenti a chi vince per quanto mi dispiaccia che un collaboratore della Triestina mi abbia accusato di essere venuto a rubare soldi l'anno scorso a Trieste. Una cosa non vera.
Sono arrivato a Trieste in un momento particolare, ma non mi dispiace esserci venuto. Era un'occasione e l'ho colta, ma era un momento sbagliato...
Conservo un bel ricordo dell'ambiente e della città, mi dispiace che alcune persone, con cui ho lavorato, abbiano dovuto soffrire tanto. Le ho riviste volentieri. Volevo un altro paio di giocatori nel periodo estivo, mentre chi comanda ne ha scelti altri e perciò alla fine me ne sono andato. Non era certamente una questione di soldi”.