Tanta voglia di tornare in alto: la Fulgor Massanzago sogna la Prima
Una piazza importante che ha tanta voglia di tornare grande. In Seconda Categoria non ha alcuna intenzione di mollare la Fulgor Massanzago di Pasquale Bettin, che a sei giornate dalla bandiera a scacchi è al comando solitario del girone Q con un punto di vantaggio sul Condor Treviso.
Un ruolino di marcia notevole quello della compagine gialloblù, smaniosa di riportare in alto una società che fino a pochi anni fa occupava stabilmente i piani alti del campionato di Promozione.
Il nuovo progetto varato dal presidente Zanon è ripartito da zero in Terza Categoria: dopo il ritorno in Seconda, ora la dirigenza sogna di scalare un altro gradino.
«Ringrazio la società a nome di tutta la squadra perché si dimostra sempre presente e disponibile – afferma il capitano Paolo Masiero, classe 1984 – Il presidente e il suo staff fanno un lavoro enorme per continuare a far crescere questa realtà nel nostro territorio. Dopo la qualificazione ai playoff dello scorso anno, il direttore sportivo Claudio Vescovo ha allestito una rosa molto competitiva e ben strutturata per la categoria. Siamo un gruppo affiatato, con parecchi giovani di prospettiva, e credo che il primo posto sia meritato alla luce dell'applicazione e dello spirito di sacrificio che sono alla base di tutto».
Con ogni probabilità, il salto diretto in Prima si deciderà all'ultimo respiro.
«Da agosto non ci siamo mai risparmiati nel lavoro atletico-tattico settimanale, che unito al sano divertimento della classica partitina di fine seduta sta dando frutti importanti. Mister Bettin ci trasmette ogni giorno la sua filosofia e la sua enorme passione e venderemo cara la pelle fino alla fine. Il girone è di ottimo livello, con sette o otto formazioni che farebbero bella figura anche in Prima: persino quelle di medio-bassa classifica hanno temperamento da vendere e questo comporta un grande equilibrio, lasciando spazio a possibili sorprese ogni domenica. Dobbiamo solo pensare a dare l'anima, affrontando queste ultime sei partite come fossero altrettante finali».