Renato Meneghetti: ecco i segreti della mia Luparense da record
Un'annata da incorniciare e da incidere nella memoria. In Prima Categoria è già tempo di bilanci per la San Martino Luparense, dominatrice incontrastata del girone F, che con un ruolino di marcia a dir poco spaventoso ha conquistato il matematico salto in Promozione con quattro turni di anticipo.
Il sigillo finale sulla strepitosa cavalcata rossoblù è arrivato con la vittoria nello scontro diretto di dieci giorni fa con la Juventina Laghi: quasi un segno del destino, visto che il tecnico dei «Lupi» Renato Meneghetti individua proprio nel match di andata contro i grandi rivali il momento-chiave della stagione.
«La nostra annata era iniziata in modo un po' altalenante – afferma l'ex allenatore di Massanzago e Godigese – In coppa siamo usciti subito e nelle prime dieci giornate di campionato abbiamo fatto due pareggi e altrettante sconfitte. Ci siamo così presentati allo scontro diretto con la Juventina con quattro punti di svantaggio e a fine primo tempo eravamo sotto 2-0, dopo essere rimasti pure in dieci per l'espulsione del nostro capitano. Quell'intervallo è stato la svolta della stagione, perché nella ripresa abbiamo ribaltato il risultato e vinto 3-2 con una prestazione a dir poco commovente».
Numeri alla mano, impossibile dare torto al tecnico rossoblù: da quella domenica parte infatti una straordinaria cavalcata di quindici vittorie e un pareggio, che in classifica trascina la San Martino Luparense dal -4 al +13 e al conseguente approdo in Promozione.
«Sapevo che all'inizio ci sarebbero state delle difficoltà: in estate erano stati inseriti quindici giocatori nuovi e i ragazzi avevano bisogno di tempo, sia per conoscersi che per capire bene cosa pretendevo da loro. La squadra ha mostrato subito grosse potenzialità e bastava solo avere pazienza. Ho lavorato molto per migliorare le prestazioni e le trame di gioco, ero certo che alla lunga i valori tecnici ci avrebbero portato anche i risultati. E così è stato».
Nel riavvolgere il nastro della stagione, inevitabile chiudere con dediche e ringraziamenti.
«I meriti sono da condividere con tutti i membri della società, che hanno saputo lavorare in massima sintonia e nel pieno rispetto dei vari ruoli. Un grazie speciale va alla dirigenza, allo staff tecnico e medico e alla grande disponibilità di tutti i giocatori».