2.a P. Il posticipo tra Uniongaia e Marocco 90' privi di...luce!
Vai alla galleriaNella foto: l'Uniongaia della serata-posticipo.
Uniongaia-Marocco 0-0
Uniongaia: Trevisan, Pascon, Da Soller, Zaghet, Pagotto, Rado, Giacomini, Marco Rossi, Olto (13’ st Modolo), Simeoni, Dal Fabbro (44’ st Haxiraj)
In panchina: 12 Rosan, 13 Simone Rossi, 14 Piovesana, 17 Salvadori, 18 Buoro
Allenatore: Mauro Zorzetto
Marocco: Chinellato, Martino Barbanti, Carraro, Riccato, Micheletto, Bruni, Francesco Barbanti, Raffaelli (37’ pt Fasan), Irti (45’ st Montuori), Tognon, Migotto (47’ st Santagà)
In panchina: 12 De Conto 13 Cuomo, 14 Simion, 16 Tagliapietra
Allenatore: Callegaro
Arbitro: Cristiano Bordignon sez. di Treviso
Reti:
Note. Serata fresca, terreno in discrete condizioni, illuminazione buona, spettatori 100 circa.
Ammoniti: Rado, Bruni, Riccato, Da Soller
Espulsi al 9’ st Rado e al 40’ st Tognon (doppio giallo)
Recupero: pt 2’ st 7’
Gaiarine. Un pareggio sostanzialmente giusto. Lo 0-0 la dice lunga sulle difficoltà manifestate dai rispettivi settori avanzati. L’Uniongaia, al completo, non ha messo a profitto il fattore campo in un match dal valore doppio Nelle fila del Marocco e nello scacchiere di mister Callegaro pesa l’assenza del centravanti Leopizzi. E’ un Marocco che nelle sette gare dal suo esordio in Seconda categoria non ha mai pareggiato. L’unica affermazione esterna dei gialloneri di Callegaro è datata 10 settembre a Maserada sul Piave (Cimapiave). Conta di migliorare la classifica anche il team di Mauro Zorzetto a caccia del primo successo casalinga. L’unica impennata dei gialloverdi (in maglia bianco-verde che ricorda il Celtic Glasgow) è riuscita nella precedente esibizioni interna a spese del Meolo sconfitto, soffrendo per 2-1. E in campo la sofferenza si nota. Il match (pesa la posta in palio e i 3 punti playout, valgono ossigeno) alimenta uno spiccato dinamismo a scapito delle precisione. Il fraseggio in uscita dalla trequarti e nell’alimentare i tempi delle incursioni degli esterni a tratti supera la velocità del cuoio…Si corre molto, senza meta. Palloni conquistati con fatica e riconsegnati all’avversario per una limitata capacità di gestione anche dei pallone più semplici. Non c’è rotazione, si bada solo a dispensare giocate in profondità a scapito della misura. L’inizio del match fa presagire una gara intensa, brillante, giocata a tutto campo. Al 3’ a prima incursione è di marca locale: il lungo Giacomini defilato sulla destra sfugge al controllo del diretto avversario, punta l’area di rigore, ha tutto il vantaggio per scegliere la migliore soluzione al tiro, ma sciupa tutto scaricando un diagonale da far arrossire ogni bomber di razza, astuto e freddo nella finalizzazione. Il Marocco intuito il pericolo serra le maglie, i gialloneri in fase di disimpegno sbrigano l’impostazione anche con rilanci elementari, ma concreti. La fase del rilancio passa tra i piedi della mediana che non riesce quasi mai a imbeccare le punte (molto valido il lavoro spalle alla porta di Irti), incapace però nel crearsi gli spazi nei sedici metri dove non fa valere i centimetri a disposizione. Anche in fase di ostruzione Riccato e compagni fanno sentire il peso e la lettura tecnica nell’anticipo e a contrasto. Per l’Uniongaia i minuti se ne vanno senza incidere. La formazione di Mauro Zorzetto mette in luce un paio di sguscianti assolo di Giacomini, ma i compagni di rado lo sostengono nello sforzo. Nel finale un taglio in area di Giacomini non è sfruttati con i dovuti tempi nello stacco da Dal Fabbro che ha una tale fretta di accentrarsi e mancare sullo stacco l’impatto con il cuoio. Subito dopo è un bel tiro di capitan Pascon a trovare il corpo di un avversario e adagiarsi comodo tra le braccia di Chinellato. Nell’epilogo del pt. Raffaelli si procura uno stiramento e cede il campo a Fasan.
Nel secondo tempo il cliché del confronto non muta di molto. L’Uniongaia abbozza qualche sortita oltre la mediana, ma in prossimità di tiro l’azione puntualmente evapora. Serpeggia un pizzico di nervosismo nelle fila locali e al 9’ l’arbitro punisce con il secondo “giallo” l’infrazione di Rado che guadagna la doccia anticipata. Il Marocco gode del vantaggio numerico, muove palla ad ampio raggio, ma l’eccessiva verve nel guadagnare la trequarti di casa evidenzia al’imprecisione nel suggerimento illuminante. L’inferiorità numerica non si nota, Union pratica un’azione più snella, meno macchinosa, ma al tiro arriva col contagocce. E’ invece il Marocco a fallire al 36’ una girata al volo con Irti (un optional il piatto destro di precisione); subito dopo l’azione si riversa nell’area ospite e il diagonale di Dal Fabbro dà l’illusione del gol con il pallone che rasenta il montante e si perde sul fondo. Nel finale del posticipo prima l’espulsione di Tognon e un colpo al costato subito da Migotto tolgono dalla contesa le due cerniera di sinistra dei giallo neri che conservano il prezioso pareggio dopo ‘ 7’ del recupero.
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