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Montebelluna. Marzio Brombal risponde alle critiche e parla di futuro

Il numero uno di via Biagi lascia intendere che cederà il club

Marzio Brombal (in foto), presidente del Montebelluna, ha ritenuto opportuno dire la sua in merito a quanto letto su alcune testate locali nei giorni scorsi dopo la retrocessione dalla Serie D. Il numero uno di via Biagi ha convocato i giornalisti nel tardo pomeriggio di oggi (venerdì), facendo alcune considerazioni e fornendo qualche dato. Inoltre lascia intendere che cederà il club.

Riceviamo e pubblichiamo

"Dal primo giorno in cui sono entrato da quel portone ho sempre lavorato su questo progetto senza alcun interesse personale, né di bottega, ma solo per mantenere accesa la Storia di una Società come il Calcio Montebelluna.
In questo progetto ho messo tanta passione, ho speso tempo e denaro, e responsabilità, e ho messo la mia faccia, e ho lavorato sempre con trasparenza e buona fede; pertanto non accetto notizie e titoli fuori luogo e passaggi che mistificano la realtà delle cose.
Accetto le critiche ma non le distorsioni dei fatti.
Desidero che chi segue il Calcio Montebelluna, soprattutto le famiglie dei nostri ragazzi del Settore Giovanile a cui ho sempre tenuto moltissimo, conoscano i fatti reali.
Non accetto di essere ‘il Pantalone ‘ che paga, e anche il ‘Mona’ bastonato.
E non considerate questa conferenza stampa come uno sfogo, ma solo una necessità di esporre la verità.

Andiamo ai fatti, partendo dal mio arrivo, cercando possibilmente di non essere prolisso.
Ho rilevato le quote della società Calcio Montebelluna nell’Agosto 2012. In punta di piedi, senza fare proclami né mille promesse. Non ho mai alzato la voce anche se forse, in qualche caso, ce ne sarebbe stato bisogno.
Mi sono tirato su le maniche ed ho iniziato a lavorare, assieme ai miei collaboratori.
Ho trovato una società ‘in fallimento’. Ma non l’ho acquisita a zero Euro, come nel rito dei fallimenti; anzi, ci ho messo subito un bel po’ di soldini. L’ho rilevata qualche giorno, anzi, qualche ora prima che il Titolo Sportivo di ‘Serie D’ fosse ceduto da qualche altra parte, con tutte le conseguenze immaginabili, soprattutto a livello di Settore Giovanile. Tanti testimoni possono confermare quanto sto affermando.
Tutta (o quasi) la 1° squadra era stata smembrata nelle settimane precedenti;

Nei 12 mesi successivi ho ricevuto una decina di ‘buste verdi’, avete presente?
Erano atti di pignoramento, Decreti Ingiuntivi, citazioni e vertenze civili etc. per il debito e/o contenzioso pregresso. Mi sono assunto l’onere di tutti i debiti, anche di quelli che prima non erano mai esistiti in contabilità della precedente gestione.
Ho rimesso in piedi la Società dal punto di vista economico e finanziario.
Ho rifatto la 1a squadra quasi da zero, attingendo molto anche dal nostro Settore Giovanile.
Ho ridato la credibilità che una Società Storica come il Calcio Montebelluna meritava. La credibilità non si può comprare. Per me vale più di una salvezza o di una promozione.
Ho sottratto in questi sei anni una buona parte del tempo al mio lavoro e ai miei interessi personali.
Però, mi sono anche chiesto molte volte perché, fra tutti quelli che in ogni occasione ‘pontificano’ e criticano, a volte senza conoscere i fatti veri, nessuno, dico NESSUNO, si è presentato in quell’estate del 2012 in cui molti si riempivano la bocca con presunte acquisizioni del Calcio Montebelluna, con il blocchetto di assegni a rilevare la Società, e perché nessuno si è preso l’onere di portarla avanti ridandole un po’ di credibilità che, senza presunzione, ho ridato io in questi anni.
Perché?? Dove erano tutti i fenomeni del calcio che ogni tanto criticano senza dare né fare nulla?

Ci siamo poi salvati per 5 anni consecutivi, magari con le sofferenze dei Play-out, tuttavia vincendo in ogni Campionato la Classifica dei Giovani D Valore, non solo a livello di Girone , ma a livello NAZIONALE!!!
A proposito, approfitto per sfatare qualche illazione in merito a presunte conseguenze finanziarie per il mancato premio di quest’anno, che, seppur vinto in base alla classifica, non ci sarà erogato in quanto retrocessi: il premio per la Classifica dei G d V, l’avevo già promesso alla Squadra come premio salvezza. Quindi non avrebbe inciso in ogni modo dal punto di vista economico sui conti della mia gestione.
CONTI CHE SONO SEMPRE STATI IN ORDINE; le scadenze con i giocatori e collaboratori sono sempre state onorate nei tempi stabiliti.
Gli impegni finanziari ed economici sono sempre stati mantenuti, anche perché ho puntualmente iniettato dei salutari ‘flebo’ ad ogni esigenza di gestione.
Ora il Monte è retrocesso in ‘Eccellenza’.
Di questa retrocessione mi sono addossato tutte le responsabilità e ho voluto sinceramente ringraziare tutti coloro che hanno partecipato a questo Progetto, e a chi mi ha dato una mano in tutti questi anni e mi è stato vicino a lavorare. Dico ‘lavorare’ non a criticare.
A volte, nel corso di questi sei Campionati ho avuto quasi l’impressione, ma non solo, che a qualcuno abbia dato quasi fastidio il fatto che un ‘ foresto’, visto che non sono un Montebellunese DOC ma un Caeranese DOC, sia entrato a suo tempo a rilevare il Calcio Montebelluna. Bene, vi posso assicurare che se da domani qualche Montebellunese DOC desidera acquisire la Società, le porte sono aperte e i portoni sono spalancati.

Non condivido l’ondata di catastrofismo che qualche giorno fa ha riempito le pagine sportive dei quotidiani locali, soprattutto ‘Il Gazzettino’ e ‘La Tribuna’.
Ho letto titoli e affermazioni apocalittiche: ho letto di ‘Caporetto’, di ‘fallimento’, di ‘declino’, di ‘settore giovanile che non esiste più’, di ‘epilogo amarissimo’, di ‘un disastro che apre scenari inesplorati’, di ‘calcio all’anno zero’, di ‘tremendo finale’.
E’ sembrato di leggere la cronaca di una catastrofe, non solo sportiva ma anche sociale.
Mi fa semplicemente sorridere. Nessuno ha usato il vocabolo ‘Caporetto’ neppure quando il fallimento di qualche Istituto di Credito del nostro territorio ha messo in serie difficoltà migliaia di famiglie e di aziende.
Nella situazione politica ed economica in cui ci troviamo in Italia, tutto questo catastrofismo mi sembra un insulto al buonsenso e alla misura delle cose.
I titoli del Gazzettino, hanno descritto questa retrocessione come una ‘ Caporetto’, forse dimenticando sia la Storia della Grande Guerra, che la Storia del Calcio Montebelluna.
Qualche ex Dirigente del Calcio Montebelluna inoltre si è lasciato andare a giudizi poco indulgenti, per usare un eufemismo, sulla mia gestione.
Reputo che i motivi di queste critiche, che rispetto ma che rigetto, abbiano tre probabili paternità:
- o la memoria di chi giudica ha subito qualche intoppo.
- o siamo di fronte a malafede.
- oppure la penna del cronista si è permessa qualche licenza poetica. E non sarebbe la prima volta.
Allora, senza vena polemica, ma solo per sfatare i luoghi comuni, e per ricordare a chi ha dichiarato e/o scritto certi giudizi, o a chi magari fra i più giovani non conosce la Storia del Calcio Montebelluna, vorrei ricordare che questa Società ha vissuto momenti molto più ‘tragici’ di quelli odierni.
L’aggettivo ‘tragico’ l’ho ripreso volutamente dagli articoli dei vostri quotidiani.
Per me non è una ‘tragedia’ ma solo una sconfitta sportiva. Le tragedie nella vita sono ben altre!! Purtroppo! Nello Sport si vince e si perde; oggi ho perso.
Qui non è avvenuta alcuna tragedia né alcun fallimento; vi assicuro che il prossimo acquirente del Calcio Montebelluna, troverà una situazione in ordine, in tutti i sensi.

Veniamo alla Storia delle retrocessioni più recenti del ‘Monte’: (storia incontestabile e incontrovertibile).
Nella stagione 90/91 il Monte è retrocesso in Eccellenza.
Nella stagione 94/95 il Monte è nuovamente retrocesso in Eccellenza.
Nella Stagione 96/97 il Monte è retrocesso in Promozione.
Nella stagione 99/2000 il Monte è retrocesso in Prima Categoria
e nella stagione successiva 2000/2001 è addirittura retrocesso in Seconda Categoria, salvo poi essere ripescato in Promozione per una ‘fusione’ con la Polisportiva Monte.
Una domanda: chi era il dirigente e socio di maggioranza che nelle stagioni 90/91-94/95-96/97 ha gestito queste retrocessioni? Si attende una risposta.
Ricordo poi che anche nella stagione 2005/2006 il Monte retrocede (e viene poi ripescato).
Non mi sembra di ricordare, allora, un tale clamore e l’aria tragica che alcuni (stampa compresa) vorrebbero far aleggiare oggi sulla Società. Nessuno allora si stracciò le vesti! Né scrisse di ‘Caporetto’.
Penso che i dati che ho riportato sopra bastino a smentire tutte le scorrettezze (nel senso di notizie non corrette) e i titoloni ad effetto che avete prodotto qualche giorno fa (‘avete’ inteso come ‘voi giornalisti, e coloro che mettono i titoli’).
In merito poi all’argomento ‘Settore Giovanile’, vorrei anche qui fare un po’ di chiarezza e mettere la verità al proprio posto.
A chi afferma che il nostro attuale Settore Giovanile è scadente, propongo pacatamente qualche aggiornamento dell’attuale ‘mondo’ del Calcio Giovanile, rispetto a quello di 20 - 30 o 40 anni or sono, e qualche dato sui risultati ottenuti negli anni della mia gestione:

1) un tempo, quando un giocatore si ‘metteva in mostra’, le Società Professionistiche arrivavano puntualmente a richiedere il ragazzo. La trattativa verteva fra il Presidente della Società Prof (o un suo incaricato) e la società dilettantistica. I rimborsi per il famoso ‘cartellino’ che giravano allora, a parità di valore tecnico del giocatore erano (attualizzando il valore di allora) almeno cinque o sei volte quello che oggi si può recuperare. Qualche dirigente del ‘Monte’ di allora, che mi incrociava in P.zza Crimea a Torino (ex sede Juve) e ‘portava a casa ’ ai tempi qualche centinaio di milioni delle vecchie Lire per un promettente ragazzo, con le stesse qualità o a volte anche inferiori di molti dei nostri attuali, aveva ovviamente una gestione un po’ meno ‘tirata’ di quanto succede oggi. Era conseguentemente più facile poi poter ingaggiare giocatori di grande qualità e molte volte di categoria superiore.

2) Oggi, inoltre, salvo casi sporadici, ci sono di mezzo i cosi detti ‘procuratori’ che contattano i genitori, soprattutto se il ragazzo non ha ancora compiuto il 14° anno di età e quindi non è ancora ‘vincolato’, saltando quindi a piè pari la Società Dilettantistica. Costoro promettono alla famiglia la carriera di Messi-Ronaldo etc. , e nella maggior parte dei casi, indirizzando il giovane alla Società Professionistica che più interessa al ‘procuratore’ , a scapito anche del potenziale ritorno per la Società Dilettantistica di provenienza. Con questa ‘formula’ alla Società dilettantistica spetta il ‘Premio di Preparazione’ che, nella migliore delle ipotesi, vale 19.500 € circa se il giocatore va in una società di serie A. Per la ‘B’ e la ‘C’ il premio diminuisce considerevolmente.

3) Oggi, nelle squadre giovanili (soprattutto nelle ‘Primavere’) di molte Società Professionistiche, almeno il 50% è formato da giocatori di provenienza straniera. Per cui, attualmente, per i nostri ragazzi è molto, molto più difficile emergere.
Quindi ‘dobbiamo fare le nozze coi fichi secchi’, come si suole dire in questi casi.

In risposta a chi afferma che il nostro Settore Giovanile ‘non esiste più’ e che ‘non vince neppure i tornei post campionato sparsi in tutta la Marca’, vorrei ricordare i risultati del nostro Settore Giovanile in questi sei anni.
Parliamo di Titoli nella massima categoria del calcio Dilettanti, e cioè Allievi e Giovanissimi ‘ELITE’, che è l’espressione più importante del Calcio Dilettantistico a livello Nazionale.

2012/13 TITOLO REGIONALE ALLIEVI
TITOLO CAMPIONI D’ITALIA ALLIEVI.

2013/14 TITOLO REGIONALE CATEGORIA ALLIEVI
FINALISTA FINAL SIX NAZIONALI CATEGORIA ALLIEVI
TITOLO REGIONALE CATEGORIA GIOVANISSIMI
VICE CAMPIONI D’ITALIA ALLE FINAL SIX NAZIONALI.

2014/15 NESSUN TITOLO!!! L’ ANNATA STORTA PUO’ CAPITARE…

2015/16 TITOLO REGIONALE CATEGORIA ALLIEVI.
FINALISTA ALLE FINAL SIX NAZIONALI CAT ALLIEVI.
VICECAMPIONI REGIONALI CATEGORIA GIOVANISSIMI.

2016/17 TITOLO REGIONALE CATEGORIA ALLIEVI.
FINALISTA ALLE FINAL SIX NAZIONALI.
VICECAMPIONE REGIONALE CATEGORIA GIOVANISSIMI.

2017/18 NESSUN TITOLO.

Ricordo infine che negli anni di mia gestione i ragazzi che sono passati dal Monte a Società Professionistiche sono stati 33.
Non penso che questi risultati riflettano, a livello giovanile, una gestione fallimentare, come ho letto da qualche parte.

Per quanto riguarda invece il futuro, posso affermare che da domani la Società è a disposizione di chi desidera mettersi in gioco e continuare la gestione e la guida del Calcio Montebelluna.
Se entro fine giugno / primi luglio nessuna persona credibile, soprattutto per quanto riguarda la continuità del Settore Giovanile, si farà viva per un’eventuale trattativa di acquisizione, ne trarrò le debite conclusioni e prenderò la decisione che reputerò per me più conveniente".

Il Presidente
Marzio Brombal

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  Scritto da Redazione Venetogol il 11/05/2018
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