Nella foto: mister Alberto Facci e una panchina d'oro che fa sperare...

Operazione Tirreno… Il punto d’arrivo è la serie D. L’ultima fatica stagionale sotto il sole dell’ ”Angelo Sale” di Ladispoli chiamerà il Villafranca di Alberto Facci a lasciare il segno. Dopo il 2-2 della gara di andata, la sfida di ritorno sul rettangolo in sintetico del club romano sarà una battaglia di nervi. Il Ladispoli di Piero Bosco fatto tesoro del valore e della capacità tecniche del “Villa” metterà a profitto tutte le armi (agonismo, contatto fisico, capacità nella gestione della palla sul veloce e piccolo rettangolo artificiale, ma occhio a non cedere alle provocazioni e al calore del pubblico di casa. Le esperienze passate vissute dal S. Lucia di Piave di Tony Tormen (Civitavecchia, 1-0 di Pane davanti a 2700 presenze) e dall’ Asolo/Fonte di Tony Andreucci (Cyntia Genzano 4-1) che ci hanno lasciate le “braghe”, sono una testimonianza della delicatezza del match. Davanti a un “Angelo Sale” tappezzato a festa con gli oltre 1800 supporter annunciati, i ragazzi di Alberto Facci dovranno dimostrare nervi saldi, freschezza atletica e colpire a…freddo le difficoltà e le smagliature tecnico tattiche che l’undici laziale ha mostrato nei 90’ giocati in terra scaligera. Il Ladispoli sarà al completo e mister Bosco dovrebbe riproporre l’undici dell’andata. Il “Villa” qualche accorgimento lo apporterà sulla mediana in modo da alzare una diga a tenuta stagna e limitare nella prima mezzora lo straripante avvio di gara del Ladispoli. Ci sarà da correre e sudare, ma Alberto Facci, che incrocia le dita, non intende rassegnarsi davanti a un traguardo così ambito, come invece dovette fare due anni fa quando alla guida del Vigasio spalancò le porte della serie D ai sardi del S. Teodoro che sbancarono il “Capone” di Vigasio.