Ecc. B. Il S. Giorgio Sedico sblocca una partita patta all'over-time
Vai alla galleriaPortomansuè-S. Giorgio/Sedico 0-1
Portomansuè: Scocco***, Talamini*** (47’ st Dema**), Agyapong*, Hagan (23’ st Barattin), Perissinotto, Cofini, Carraro, Gnago, Bounafaa, Tartalo
In panchina: 12 Bolognini****, 14 Castellet***, 15 Catel**, 17 Edeobi** 18 Giacomini
Allenatore: Stefano Andretta
San Giorgio/Sedico: Gasparello***, Vogli*** (32’ st Vallata***),Malacarne, Dassiè, Brustolon, Loat, De Martin (11’ st Pilotto), Chitolina, Bez, Scroccaro*, Marcolin (43’ st Lazzarin***)
In panchina: 12 Della Coletta***, 13 Radrezza, 15 Dorigiuzzi*, 16 Salvador***, 18 De Col** 19 Fiori****, 20 Pilotti
Allenatore: Bruno Gava
Arbitro: Matteo Pezzini sez. di Verona
Assistente n° 1: Michele Botter sez. di Castelfranco V.to
Assistente n° 2: Edoardo Inviso sez. di Padova
Reti: 45’ st Dassiè
Note. Pomeriggio soleggiato, temperatura di 12 gradi, terreno in discrete condizioni, spettatori 350 circa con buon seguito bellunese
Ammoniti: Agyapong e Brustolon
Recupero: pt 1’ st 4’
(*) under della gara *’98, **’99, ***’00, ****’01
Mansuè. La fortuna premia gli audaci, ma di audacia e sicurezza, fin troppa, Cofini centrale di casa nell’impostare l’ultimo pallone in uscita ne ha mostrata a iosa: pallone perso, Scroccaro punta la linea di fondo campo, resiste con il corpo a protezione del pallone alla carica di tre difensori che non chiudono con energia sull’esile mediano ospite e la pennellata ravvicinata a rasentare la traversa vede Chitolina e capitan Dassiè catapultarsi sul pallone da incornare nel sacco. La spunta Dassiè che almeno una volta a stagione timbra il gol personale E’ l’1-0 che decide il confronto tra il team allenato da Stefano Andretta e l’SGS dell’amico vincitore, Bruno Gava. A referto mister Andretta rinuncia all’impiego di Giacomini e posiziona nei panni di trequartista Bounafaa. La risposta bellunese è un chiaro tourn-over: Radrezza e capitan Pilotti vanno in panca. Gava dà spazio all’esordiente De Martin (ex Nervesa). E’ un S.G.S. votato al contrasto, ma in avanti il “lavoro sporco” di Ivo Bez mette l’allerta nella difesa di casa. Marcolin che gli gioca di lato manifesta un eccessivo individualismo e sono diversi i palloni persi dal mancino. Gara giocata con il freno a mano tirato. C’è parecchia prudenza nel disegnare le trame. L’azione da ambo le parti ristagna a lungo e defluisce oltre la linea mediana a singhiozzo, un’avanzata corredata da parecchie lacune tecniche. Il Portomansuè è assai timoroso nel giro-palla e il pressing esercitato dal S.G.S. lo obbliga a giocare per linee laterali. I bellunesi si fanno vedere in area trevigiana con un paio di palle inattive scodellate nei sedici metri, ma Bez non fa valere i centimetri di cui dispone. Il “Porto” gioca prevalentemente sulla forza di Gnago e sulle fugaci accelerazione di Bounafaa. Questi nel dare fondo alle proiezioni offensive si trascinano a rimorchio Cardin che al 28’ con un tiro da fuori centra la traversa. E’ l’unica nota di rilievo della prima frazione, avara emozioni.
Ripresa più convincente. Al 5’ è ancora Cardin a sfondare. L’ala entra dalla destra, conclude basso, Della Colletta smanaccia il pallone che prende un effetto a favore della rete e sulla linea è Scroccaro a sventare. 1’ dopo il “Porto” va in rete dal limite con il rasoterra di Tartalo; contemporaneamente al tiro c’è il fischio di Pezzini che ravvisa un blocco di disturbo di Gnago su Brustolon che apre il cono della porta alla conclusione dell’ argentino. Il gol è annullato con puntualità. E’ una gara che a tratti si rivela sonnolenta e tattica all’esasperazione. Tartalo la ravviva al 39’ quando palla al piede circuisce la lunetta dei sedici metri e in caduta incrocia il pallone sul primo palo dove le unghie di Della Coletta annullano il pericolo. Finale al cardiopalma e il gol che segna la delusione di casa è una condanna alla volitiva prestazione dei bianco verdi che meritavano la divisione della porta. Il S. Giorgio/Sedico incamera l’intera posta e questo dà ragione alla caparbietà di bellunesi di credere alla vittoria fino all’ultimo secondo.
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