Giov. Elite B. Nel match-clou U. Feltre e Liventina finisce pari...
Vai alla galleriaNella foto: la capolista Liventina Giovanissimi Elite.
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Union Feltre-Liventina 1-1
Union Feltre: Canova, Sacchet (1’ st Schievenin), Kassama, De Min, Jonathan Zanette, Dalla Costa (1’ st Solagna), Comiotto (14’ st Ticli), Pavarini, Ballestin (24’ st Ghirardini), Dal Pont, Faraon
In panchina: 12 Pasquazzo, 13 Dalla Zanna, 14 Sommariva, 15 Perez, 20 Divina
Allenatore: Marco Mognon
Liventina: Del Ben, Lorenzon, Dreon, Damo, Maritan, Gusso (31’ st Peschiutta), Ostolani (21’ st Benedetti), Spessotto, Tonon, Camolese (23’ st Nunez), Rossi (35’ st Cipelli)
In panchina: 12 Filippo Zanette, 13 Tardivo, 14 Piccinin, 16 Xhaji, 17 Botter
Allenatore: Marco Mariotti
Arbitro: Emanuele Bez sez. di Belluno
Reti: 22’ pt Ballestin, 2 st Tonon
Note. Mattinata soleggiata, temperatura di 11 gradi, terreno in fondo artificiale, spettatori 150 circa
Recupero: pt 1’ st 4’
Pedavena. Un 1-3 da cancellare… E’ la sintesi del verdetto scaturito nella gara di andata al “Samassa” di Motta di Livenza, un passo falso che nel remake ai piedi delle Dolomiti, il faccia a faccia tra i baby verde-granata e i bianco verdi trevigiani, mette sul piatto parecchio pepe. La capolista Liventina non si nasconde e punta a uscire dal Boscherai con un risultato che le permetta di conservare la leadership, un primato che l’ Union Feltre, il Montebelluna e in particolare il Belluno 1905 (mercoledì 6 marzo i gialloblù recuperano la gara contro il Nervesa, 70’ chiave in proiezione alla final-four regionale) contano di insidiare fino all’ultima giornata. E’ un confronto che i numeri dettagliano l’efficienza-gol (98 all’attivo) dell’ Union Feltre che sarà chiamata a picchiare contro il muro mottense, il pacchetto difensivo più ermetico del girone (10 gol al passivo, 3 dei quali subiti nello scontro diretto). E’ una Union reduce dallo sfuocato 0-0 di Montebelluna, un passaggio indolore contro una diretta rivale, ma una testimonianza che la sconfitta interna di quindici giorni fa contro il Lia Piave ha innescato un periodo di stanca. E’ una sfida di vetta che al fischio del bellunese Bez entra subito nel vivo. Al 2’ è l’Union Feltre ad esercitarsi nell’affondo laterale, ma la puntata evapora al tiro. 2’ dopo è la Liventina a farsi largo nei sedici metri di casa: Dreon sfonda sulla sinistra, centra per Ostolani che a 5 metri dalla porta strozza il piattone-gol e la difesa allontana. La spinta bianco verde applica una trama scorrevole che al 6’ smarca alla percussione frontale Rossi (l’ala trevigiana è nel mirino degli osservatori della Lazio) in posizione invitante; l’estrema spara alto a tu per tu col portiere. E’ una Liventina che attacca con organizzazione e all’ 11’il tiro dalla media distanza scoccato da Spessotto è bloccato in due tempi dal portiere di casa. Il palleggio preciso a un tocco è l’arma che la formazione trevigiana sviluppa con solerzia e nel dare vigore alla rotazione dell’azione, questa taglia e apre le percussioni sulle fase di Dreon, puntate che mettono a dura prova la disposizione difensiva rossoverde. Al 14’ i bianco- verdi liventini ci provano da fuori con il calcio al volo di Gusso. Il ribaltamento dell’azione al 15’ libera al tiro Faraon e Del Ben vola sul primo palo. Al 22’ il gol di casa: gran legnata dal limite di Ballestin e Del Ben lanciato sulla traiettoria che accarezza il palo, nulla può. La reazione della Liventina è immediata. I tentativi portati verso i pali di casa si moltiplicano, con tiri da fuori e azioni avvolgenti sciupate nella finalizzazione, ma l’ Union Feltre regge e si porta al riposo con il vantaggio ben saldo.
Ripresa. Al 2’ la capolista agguanta il pareggio con Tonon; sul primo tentativo il centravanti centra la base del palo e sulla respinta è lesto a insaccare. L’Union non ci sta. Al 9’ è Dal ben a esibirsi plastico sul primo palo a bloccare. Ci prova anche De Min da distanza ragguardevole e la traiettoria del pallone si perde oltre i pali. Nella parte centrale la gara accusa una flessione tecnico tattica. La Liventina in palese difficoltà nella corsa e nel dare sfogo ai raddoppi di marcatura, arretra il baricentro e filtra di conserva. L’Union che mostra di non possedere alcuna riserva di energie si rivela lento nelle verticalizzazioni e ogni attacco indirizzato ai sedici metri trevigiani è arginato dalla difesa bianco verde dove emerge la fisicità del laterale Lorenzon, pratico ed essenziale nel spazzare il pericolo. In minuti finali giocato a singhiozzo e con le maglie molto lunghe privano il confronto di nuove emozioni e il match-clou si congeda sul pareggio che rispecchia (nella prima frazione la Liventina si è distinta, sprecando parecchio) l’andamento dei 70’.
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