Arcade 2000. Raccontare la storia di un club imbattuto. La riscossa...

Nella foto: Max Beconi... sotto il pres. Renzo Cisotto, ex terzin... del S. Vendemiano.

Raccontare il passato...

Vent’anni fa, sembra ieri... L’Arcade 2000 con un finale di stagione da incorniciare e la conquista del playoff, dopo quattro lustri è ritornato a frequentare il “circus” regionale, la Seconda. Un salto di categoria programmato da tre campionati, sgomitando nella Terza categoria del Comitato di Treviso. Il rilancio del club presieduto da Renzo Cisotto ri-partito in sordina, ebbe un impatto molto duro: il 25 settembre 2017 la “prima” di campionato sentenziò un pesante ko a Loreggia (4-2 dal Nuovo Loreggia), ma non lasciò lividi. Una ripresa programmata per gradi, senza sfarzi e con occhio al bilancio. Tre stagioni di crescita in cui la società ha saputo coordinare la programmazione della prima squadra e ripristinare la base tecnica, con una schiera di formazioni giovanili.

I numeri dell’ultima annata sportiva hanno però lasciato una traccia che col passare delle settimane dei mesi ha preso forma e sostanza. Va infatti messo in luce il brillante cammino 2018-19 chiuso con l’imbattibilità casalinga. L’Arcade 2000 infatti non inciampa tra le mura domestiche dal 19 novembre 2017 dall’ 1-2 incassato per mano del Morosini Biancade. L’ultimo rovescio del club gialloazzurro è invece datato 17 febbraio a Giavera (1-0). Nel prossimo campionato di 2^ categoria la squadra affidata al nuovo mister Max Beconi, ex tecnico delle giovanili al Vittorio Veneto SMC, lo scorso anno al Cornuda Crocetta 1920, avrà a disposizione un’arma in più per puntare alla salvezza, il fattore campo…

Ma nel ripercorrere il passato, l’Arcade di allora (stagione ’99-2000) allenato da Mauro Zanardo che a maggio cessò l’attività, lasciò in eredità una fotografia di prestigio. Fu il secondo posto in classifica alle spalle del Meolo e davanti al Portobuffolè, Un piazzamento che consentì al club arcadese di giocare il playoff per il salto in Prima categoria. La sconfitta (1-0 nel supplementari) subita sul litorale nella bolgia di Cavallino (VE) fece svanire però il sogno e nel contempo ammainare la bandiera Gialloazzurra.