Serie D. Ivan Pedrelli è un nuovo difensore della Luparense
Bolognese classe 1986, già a disposizione di mister Cunico
In Serie D la Luparense ha ufficializzato l’arrivo in squadra di Ivan Pedrelli (in foto con il presidente Stefano Zarattini), difensore classe ’86 nato a Bologna. Il giocatore è già a disposizione dell’allenatore Enrico Cunico.
Di seguito l'intervista curata dall'ufficio stampa dei "lupi".
Ivan, innanzitutto benvenuto! Spiegaci la scelta di venire alla Luparense: cosa ti ha convinto?
"So che è una società molto ambiziosa e questa è la prima cosa. Poi conosco diversi giocatori – non di persona, ma ho avuto il piacere di giocarci contro nell’arco della mia carriera – e quindi so che valore hanno. Considerata l’importanza dei giocatori, credo che le ambizioni siano alla portata del gruppo. Altro aspetto che ho considerato nella scelta di venire a giocare a San Martino di Lupari, è che sono particolarmente legato a queste zone. Ho giocato a Cittadella, dove oltretutto è nato Nathan, il mio secondo figlio, quindi anche mia moglie Jessica e il mio primo bimbo Niccolò, sono tornati volentieri da queste parti".
Raccontaci le tappe principali della tua carriera, quelle che ti hanno segnato maggiormente.
"All’uscita dalle Giovanili del Bologna sono andato a Verona in Serie B e questa la considero una tappa importante. Poi c’è stato un momento un po’ particolare nella mia carriera e mi sono dovuto “riadattare”, così ho fatto la scelta di andare a Foggia, dove mi sono trovato benissimo. Da lì è partita la mia carriera in Serie C. A trent’anni, quando ormai credevo di non riuscire più a fare il salto, mi sono trovato a Cittadella: tappa fondamentale per riuscire a consacrarmi, anche se un po’ tardi, nel calcio che conta un pochino di più. L’anno dopo ho avuto la fortuna di vincere il campionato a Livorno e ora sono qua".
È la prima volta, quindi, che giochi in Serie D: che idea ti sei fatto di questo campionato?
"Non mi sono fatto idee particolari, perché non lo conosco. So che è un campionato difficile da vincere, perché ci sono squadre – nel nostro girone soprattutto – molto livellate. Se vuoi lottare, come noi, per i primi posti è indispensabile una certa continuità".
Cosa porterà Ivan Pedrelli a San Martino di Lupari? L’esperienza?
"Sì, perché purtroppo sono vecchio! (ride). Scherzi a parte, più che l’esperienza in campo, che già c’è, spero di portare qualcosa dentro allo spogliatoio, perché è la parte fondamentale, dove si creano le vittorie delle partite e dei campionati. Lo spogliatoio è fondamentale ed è necessario che rimanga sempre unito e gioioso, in tutte le situazioni. Mi piacerebbe contribuire a questo, poi in campo si va in undici".