Quantcast

Vota il sondaggio

Inserisci la tua email per votare

Puoi votare solo una volta per questo sondaggio e la tua email deve essere valida.
La tua email non sarà resa ne pubblica ne visibile.

Consenso al trattamento dati:

Accetta il trattamento dei dati.

 
×

Accedi al Sito !

Usa le tue credenziali di accesso:
Non ricordi più la password?

Registrati

 Resta connesso

 

oppure

Accedi con Facebook

×
Campionati e Risultati: NAZIONALI REGIONALI    

Edizione provinciale di Belluno


Usi costumi e contraddizioni del ritorno in campo...

Non solo calcio giocato. Il ritorno del campionato non è fatto di soli risultati, commenti, statistiche, classifiche. Profuma d'erba, di cuoio e di lattice, ma non sono gli unici odori. C'è molto altro, a far da contorno alla routine domenicale. Un contorno che, talvolta, è anche più corposo di primo e secondo assieme. La prima giornata di campionato se n'è andata veloce. Avvio nella norma: molti pareggi, poche reti, qualche scossone che non manca mai. Per parlare degli umori della piazza ci sarà tempo. Adesso, invece, c'è il tempo per focalizzare altrove l'attenzione.

Sulle abitudini, per esempio. Sugli usi e i costumi, sulle scaramanzie che tornano a farla da padrone, sulle scricchiolanti dichiarazioni d'intenti di dirigenti e giocatori, presidenti e direttori sportivi. Per chi ama osservare l'umana specie del calcio, l'inizio della stagione sportiva è momento propizio. Risorgesse Mendel, si divertirebbe a sfornare classificazioni su classificazioni. Perchè il 'delectans', dilettante nel senso latino del termine, 'colui che si diletta', è tipo prevedibile, ripetitivo, autoironico, mai banale. Studiarlo è interessante.

Guarda alle novità ma ama le tradizioni. Apprezza il futuro ma adora il passato. E' aperto al confronto, ma a certe convinzioni maturate nel corso di una vita per i campi non rinuncia mai. E' personaggio affabile, simpatico, chiassosamente contradditorio. Agosto e settembre sono i suoi mesi prediletti. I mesi dell'auspicio, delle dichiarazioni d'intenti, del 'quest'anno mi metto a dieta', ovviamente fino alla prima cena di gruppo. Sulla buona fede delle intenzioni nessuno discute. Il popolo dei dilettanti è fatto di gente rustica, alla buona, nata nell'imperfezione, con la quale convive. Ha intenzioni sublimi, ma metodi discutibili per perseguirle.

Discutibili, logicamente, parlando per mezzo d'ironia, s'intende. C'è chi sogna la forma annunciando diete mai iniziate, o destinate a rovinose conclusioni anticipate. E' risaputo: certe abitudini enogastronomiche (talvolta più 'eno', che 'gastronomiche') sono dure a morire. Rinunciarvi è affare complicato. Qualcuno pensa che, per ovviare alle tentazioni, è meglio cedervi. Oscar Wilde ringrazia, continuando a passeggiare per i nostri campi. I suoi proseliti sono migliaia: ha fatto scuola, non c'è che dire.

C'è l'allenatore che ha fatto un corso e ha deciso che quelle nozioni saranno la base del suo lavoro. Si esprime per paroloni, tecnicismi, sogna tattiche impensabili, cerca di insegnare che le trame di gioco sono semplici equazioni. Poi c'è chi aveva il debito cronico in matematica, e lo dimostra in campo con rovinosi lanci alla ricerca dell'assoluto. Ma non è questo che importa. Ciò che conta è che la specie si mantenga tale. L'upper class è un altro mondo: va lasciato ai suoi cultori. Ogni umano ha il suo habitat. Anche i dilettanti. Sportivi per diletto, imperfetti nel fisico, nelle gesta e nelle abitudini. Personaggi letterari, un po' romantici e un po' tragici, goliardici, inclini più alla battuta che al commento. Tranne qualcuno, ma non è sui pochi che rovinano lo spettacolo che ci si vuole concentrare.

Sottolineare le imperfezioni non vuol dire criticarle: significa ammettere la loro esistenza e saperne sorridere. Una forma di autocoscienza spicciola, ma sempre utile. Tra agosto e settembre si parla di orari da rispettare e di multe da pagare, di vestizioni da onorare con spirito greco (i greci sì che se ne intendevano) e di abitudini culinarie da scoprire. Tattiche da imparare e gesti tecnici da affinare.
Quanti rispettano il rigore tardo agostano? Alcuni certamente, ma non tutti. Forse è un bene: nelle pieghe di quest'imperfezione c'è un sorriso che si dipinge sul volto. Sì, perchè nei tentativi di dimagrimento falliti si nasconde un argomento di conversazione che fa ragionare e ridere tutti, nella cena che porta col solo primo le calorie di una settimana intera si svela il mistero della parola 'gruppo', tanto abusata quanto unico mezzo garante della vita del dilettantismo.

Nelle nostre imperfezioni c'è scritta la nostra storia: ci sono le amicizie, i legami costruiti, le fatiche sul campo e le copiose mangiate, i ritrovi diurni e notturni, gli sgarri e le tirate d'orecchie. Perchè il dilettante è un bambino che non cresce mai, ma non ha bisogno di crescere. Perchè deve restare così: quella è la sua natura di personaggio e di atleta incompiuto. Nella sua incompiutezza, la sera, dopo il lavoro riscopre l'infanzia, la gioia puerile di rincorrere un pallone, il gaudio di un fanciullino di pascoliana memoria che condivide la passione coi compagni. Pazienza se l'allenatore sognava che tutti entrassero nei tempi delle ripetute. Quelli che hanno buon cuore, sanno che le vere ripetute si fanno altrove, nella vita di tutti i giorni, che non lascia scampo. Sanno chiudere un occhio, anche due: non è cecità, è buonsenso. Un buonsenso che, alla fine, paga sempre.

L'augurio che porgiamo a tutti i lettori è che sia un campionato divertente, onesto, figlio delle fatiche e dei verdetti del campo.
Per le interviste, le analisi, le storie, ci sarà tempo: noi saremo sul campo, come sempre. Cercheremo di proporvi un aggiornamento del portale costante e al contempo interessante. Il calcio è un romanzo popolare da leggersi per spot: pochi minuti al giorno, ma tutti i giorni. Ogni volta proveremo a stuzzicare la vostra attenzione, che sia con notizie, scoop, vicende curiose e quant'altro. L'importante è che non facciate mancare il vostro appoggio: se c'è da segnalare un fatto, segnalate. Nei limiti del possibile verrete ricontattati. E' nella partecipazione che vive il nostro calcio, e lo stesso meccanismo vale per chi, come noi, ne scrive la sua quotidiana letteratura.
Vi aspettiamo, e di nuovo: buon campionato a tutti!

Print Friendly and PDF
  Scritto da ZZZ ZZZ il 09/09/2014
 

Altri articoli dalla provincia...




Vai all'edizione provinciale
Tempo esecuzione pagina: 0,07603 secondi