Personaggi in cerca di autore ( o di estimatore): Giovanni Bongiovanni
Un mister dal modulo elastico
nella foto: Giovanni Bongiovanni
Personaggi in cerca di autore ( o di estimatore)
Finiscono i campionati, avvicendamenti spesso e volentieri ai vertici delle società calcistiche, il turn over della passione pallonara è in pieno fermento, anche a Legnago dove una nuova dirigenza pone le basi per un progetto piuttosto ambizioso; in questo frangente è normale che il nuovo vertice abbia le idee chiare e depositi la propria fiducia su staff tecnici conosciuti: a farne le spese talvolta sono mister di provata esperienza e con un curriculum di tutto rispetto, parliamo in questo caso di Giovanni Bongiovanni, colorito mister degli Allievi Elite, l’unica squadra che abbia contrastato efficacemente la super potenza dell’Altovicentino.
Giovanni Bongiovanni, classe 1962 di Cerea, non scende sul piano della polemica, rispetta le decisioni della nuova dirigenza, ma è sicuramente un po’ amareggiato; la grinta non gli manca, in campo scende sempre col berrettino alla rovescia ( la scaramanzia serve pur a qualcosa) ed è un mister sicuramente trascinatore.
Il curriculum è datato più di dieci anni; ha iniziato col Cerea, continuato con la Sambonifacese e negli ultimi tre anni è coi biancocelesti del Legnago dove ha conseguito risultati decisamente di valore: ha iniziato con i Giovanissimi Sperimentali Professionisti arrivando primo fra i non professionisti, ha proseguito sempre coi Giovanissimi Elite vincendo il campionato e arrivando alla finale di Coppa Veneto con lo Stimma Don Bosco. Quest’anno con gli Allievi Elite 99 ( ma anche quattro del 98, tende a precisare) è arrivato secondo alle spalle dell’Altovicentino, una vera e propria nazionale di Allievi raccolti da ogni regione d’italia.
Tuttavia, questi risultati non sono bastati per poter continuare a Legnago e adesso si sta guardando in giro indeciso fra una prima squadra oppure una juniores da valorizzare con obiettivo prima squadra.
Non dovrebbe essere difficile, munito di Patentino B Uefa, ha un modo di allenare piuttosto personalizzato, sempre con la palla, cerca di evitare i famosi giri di campo e gli odiati gradoni, per portare i ragazzi verso la consapevolezza che per ottenere risultati bisogna lavorare e sudare per raggiungere la condizione atletica ideale.
Modulo di gioco? “ Non ne ho mai avuto uno di preciso in testa, il modulo mi viene dettato dalle caratteristiche individuali della squadra, quest’anno per esempio siamo passati da un 4-3-3 ad un 4-2-3-1 perché i ragazzi hanno sviluppato caratteristiche più idonee ad un gioco più propositivo. Diciamo questo, che il modulo che preferisco è quello spettacolare con tendenza assolutamente offensiva in grado di creare occasioni da rete e da concretizzarle quanto più possibile. Poi, è chiaro ci sono anche le difese avversarie ed i portieri bravi”
Giovanni Bongiovanni, mister in cerca di panchina. Fatemi sapere dove andrà.
