Demis Calzavara: 'El Tigre' continua a graffiare anche a 45 anni
"I gol più belli in carriera? Essermi rialzato per due volte dalla rottura del crociato". Prima dello stop dovuto al Coronavirus aveva realizzato una tripletta per il Tarzo Revine Lago in Seconda R
«I gol più belli in carriera? Essermi rialzato per due volte dalla rottura del crociato». Demis Calzavara (in foto), detto il “Tigre”, prima ancora che un bomber è un tenace combattente, uno che ci mette impegno, sacrificio e una costanza maniacale negli allenamenti. Non a caso è ancora in attività a dispetto dei suoi 45 anni, con quel vizio del gol che non ha mai perso. Nell’ultima partita giocata contro l’Auronzo a metà febbraio, prima dello stop dovuto a Covid-19, ha infatti realizzato una tripletta in Seconda categoria con il Tarzo Revine Lago (girone R), la sua formazione da quattro mesi.
Alle spalle ha una carriera lunghissima. Tutto cominciò nel settore giovanile dell’Orsago, società del suo paese, dove debuttò in prima squadra. «All’esordio segnai subito una doppietta contro il Silca Ogliano in Seconda, un ricordo indelebile», racconta l’attaccante classe 1975, «Poi ho indossato la maglia di un sacco di formazioni, come Cordignano, Gaiarine, Sarone, Liventina, Marenese, Fiume Veneto e il Vigonovo in Friuli, arrivando fino in Eccellenza. Senza dimenticare il Vitt 66 in Prima categoria, col quale ho vinto il mio primo campionato. In anni recenti sono stato a Sarmede, San Vendemiano, Virtus Roveredo e quest’anno al Tarzo Revine Lago, dove ho trovato una società serissima, un ottimo mister (Adriano Poser, ndr) e un gruppo di qualità».
«Spesso la gente mi chiede coma faccio a giocare ancora a questa età, ma credo non ci sia nulla di strano quando ci si impegna al 100%», prosegue Calzavara, «Mi alleno tantissimo, anche privatamente, al punto da sentirmi 10 anni di meno. Ovvio, stiamo parlando pur sempre di Seconda categoria, però mi piace giocare qui, gli stimoli sono gli stessi. Più che i gol, mi tengo stretta la forza d’animo, che in passato mi ha aiutato a superare due gravi infortuni al ginocchio sinistro. Ho stretto i denti anche grazie alla famiglia, ed è un invito ai giovani a non mollare di fronte alle difficoltà. Continuerò nel prossimo campionato - Coronavirus permettendo - poi valuterò anno per anno». «Mi rendo conto che le società di oggi debbano dare spazio ai giovani, ma consiglio di avere un occhio di riguardo pure per gli ultraquarantenni che fanno sacrifici in allenamento, al sabato sera e a livello alimentare, per dare loro la possibilità di praticare lo sport che amano», conclude il Tigre, che tra i suoi idoli ha il bulgaro Hristo Stoickov, pallone d’oro nel 1994.