Il presidente del CRV Ruzza accenna alle nuove ipotesi per la ripresa
E' intervenuto nella trasmissione "Sport in casa" su Rete Veneta
Ospite della trasmissione “Sport in casa”, condotta da Alex Iuliano su Rete Veneta, il presidente del Comitato regionale Veneto Giuseppe Ruzza (nella foto) ha parlato delle prospettive per i campionati regionali.
Ruzza ha spiegato che il CRV ha pronte due ipotesi, tuttavia vincolate al prossimo Dpcm. La prima ipotesi è quella pubblicata a inizio novembre: cioè allenamenti di gruppo da dicembre, recuperi a gennaio e ripresa dei campionati dal 7 febbraio, disputando solo il girone di andata più i playoff e i playout. Trattandosi di attività “monca”, il numero di retrocessioni verrebbe ridotto. Inoltre è pronta una richiesta di deroga per ritornare agli organici tradizionali (16 squadre per girone) fra due stagioni, anziché una.
L’altra ipotesi è di disputare un’attività più corposa, cioè anche il girone di ritorno, con 4 retrocessioni (non ancora noto se dirette oppure due dirette e due tramite playout, visto che per quest’ultimi potrebbe non esserci tempo). Questa seconda ipotesi nasce dal fatto che nell’ultimo Consiglio direttivo della Lega nazionale dilettanti sono state annullate le fasi nazionali delle competizioni (ad esempio niente Coppa Italia e spareggi interregionali di Eccellenza), che dunque liberano spazio per concludere i campionati regionali. Inoltre, previa autorizzazione della Figc, si potrebbe sforare oltre il “tabù” del 30 giugno. Verrebbero sfruttati alcuni turni infrasettimanali nei mesi primaverili e a giugno. Il CRV verrebbe anche incontro alle società, sprovviste di impianto di illuminazione, nella ricerca di una sede alternativa.
Il CRV sonderà la volontà delle società, ma lo farà dal 4 dicembre - data di scadenza dell’ultimo Dpcm - per avere un quadro più chiaro della situazione. Ruzza è tuttavia consapevole che il ministro Spadafora, in una recente intervista a "Porta a Porta", ha gelato le speranze di ripresa dell’attività sportiva a dicembre. Per questo appunto si attende il prossimo Dpcm prima di prendere decisioni.
Difficile infatti ipotizzare i recuperi a gennaio se prima di Natale non saranno permessi gli allenamenti di gruppo, senza dimenticare il divieto di usare gli spogliatoi.
Ruzza si è detto preoccupato per il rischio di disaffezione verso il calcio, ma ha sottolineato il dovere di garantire la sicurezza dei ragazzi e di tutti gli addetti ai lavori, alla luce del numero ancora molto elevato di contagi Covid e di vittime. Il presidente ha chiuso sostenendo che nel primo lockdown aveva percepito una maggior unità.
Nel poco tempo a disposizione, non si è espresso su quale sarà il piano in caso di conferma delle restrizioni con il nuovo Dpcm di dicembre. Viene comunque logico ipotizzare che a quel punto, sperando di ripartire ad esempio a marzo con i recuperi e ad aprile con il campionato, l'unica alternativa sarà di giocare solo il girone di andata concludendo intorno al 30 giugno. Tutto dipenderà dall'evolversi dell'emergenza Covid, dai provvedimenti delle autorità e dal protocollo.
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