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Edizione provinciale di Rovigo


Nuovo protocollo. Cavagnis: "Le società non siano lasciate sole"

Il dg dell'Adriese: "Con le nuove direttive la Serie D può andare avanti, ma la LND ci deve aiutare: il costo dei tamponi non può gravare tutto sui presidenti. Spero possano riprendere anche i campionati dall'Eccellenza in giù, tuttavia questo protocollo sarebbe insostenibile per loro"

La Figc ha ufficializzato il nuovo protocollo sanitario per la Serie D (clicca qui per i dettagli). Ne abbiamo parlato con Alberto Cavagnis (nella foto), direttore generale dell’Adriese.

“Siamo tutti passionali e vogliamo che lo sport riprenda, ma la LND non deve abbandonare le società - sostiene il dg dei polesani - Prendersi l’impegno di fare i tamponi ogni settimana non è cosa da poco per noi. Anche se veniamo definiti dilettanti, sappiamo che in realtà siamo come dei professionisti. Va bene quindi applicare il nuovo protocollo, ma mi auguro che i presidenti non vengano lasciati a se stessi: fanno già investimenti importanti, il pubblico sugli spalti non c’è più, e alcuni sponsor si stanno allontanando vista l'emergenza Covid. Pertanto il costo non deve gravare tutto sulle società. Valuterà la Lega in che modo aiutarci”.

A quanto ammonterebbe l’impegno economico per i tamponi?
“Al momento è difficile fare una stima precisa. Prima bisogna trovare un accordo con qualche centro specializzato, in modo da stipulare una convenzione a prezzi agevolati”.

Con le nuove misure è possibile completare la Serie D?
“Direi di sì, con questo protocollo il campionato può essere portato a termine: non ci sarebbero molti rinvii come invece accaduto nelle ultime settimane”.

È un protocollo applicabile anche nei campionati regionali?
“Più si scende di categoria e meno disponibilità economiche ci sono. Quindi se già la D chiede sostegno, immagino che nei campionati regionali sia ancora più difficile. Inoltre dall’Eccellenza in giù la gente lavora, non sarebbe semplice sottoporsi ai tamponi ogni settimana e gestire una sorta di bolla per 40 persone. Spero comunque che anche i campionati regionali e provinciali possano tornare a giocare al più presto, mi riferisco soprattutto all’attività giovanile: i ragazzi sono molto penalizzati da questa situazione”.

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  Scritto da Alberto Zamprogno il 02/12/2020
 

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