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Campionati e Risultati: NAZIONALI REGIONALI    

Edizione provinciale di Treviso


Voce alle società. Il punto della situazione con il Vittorio Falmec

Il ds Nicola Fornasier: "Disputare solo l'andata è la strada più plausibile, ma riducendo le retrocessioni. Nel campionato di Eccellenza ci aspettavamo qualche punto in più. La riforma dello sport è fatta da qualcuno che non conosce lo sport dilettantistico"

Il punto della situazione, uno sguardo ai prossimi mesi e un primo bilancio stagionale. Questa volta ne parliamo con Nicola Fornasier (nella foto), direttore sportivo del Vittorio Falmec nel girone B di Eccellenza.

Se si riparte, l’ipotesi più probabile è di concludere solo il girone di andata: cosa ne pensa?
“Credo sia la strada più plausibile. Ormai la data di ripartenza del 7 febbraio è improponibile. Si ricomincerà a marzo, se non aprile, finendo a giugno. Qualora venisse confermata l’ipotesi di disputare solo l’andata, chiaramente bisognerebbe rivedere il numero delle retrocessioni: 4 per girone sono troppe. La cosa migliore è promuovere la prima e far retrocedere l’ultima in classifica, entrambe direttamente; può darsi infatti che non ci sia il tempo per i playoff e playout. Le società comunque si adegueranno alle scelte che verranno prese, purché prima ci sia un confronto per valutare le varie proposte”.

Come vi siete comportati con gli allenamenti individuali a Vittorio Veneto?
“A livello di prima squadra ci siamo fermati. Il settore giovanile invece prosegue con due sedute settimanali per squadra, senza l’utilizzo di spogliatoi e pulmini. È anche un modo per far sfogare i ragazzi”.

Il calciomercato durerà fino al 26 febbraio, anche se qualche DS auspicava l’annullamento della sessione invernale.
“Speriamo almeno che i trasferimenti finiscano prima della ripresa del campionato, cosa probabile essendo difficile scendere in campo a febbraio. Noi a Vittorio siamo contenti della rosa a disposizione. Saremo comunque vigili, c’è tempo; non dobbiamo fare operazioni per forza”.

Soddisfatti del bilancio nel girone B di Eccellenza?
“Dopo aver perso le prime due partite di campionato con Opitergina e PortoMansuè, entrambe in trasferta, abbiamo giocato tre gare di fila al “Barison” ottenendo un successo col Montello e due pareggi con Spinea e Scardovari, mentre la partita con il Giorgione la dovremo recuperare. Quindi 5 punti dopo 5 turni. Il bilancio non è del tutto positivo, ci aspettavamo qualcosa in più. In Coppa Italia invece eravamo partiti molto bene, vincendo con merito. Ovviamente le valutazioni su un campionato da 34 turni andrebbero fatte più avanti. Se invece si disputa solo l’andata, è come se fossimo già a un terzo della stagione: quando si riparte, bisognerà rimboccarsi subito le maniche”.

Nella riforma dello sport annunciata dal ministro Spadafora, si parla di equiparare i giocatori e i collaboratori dilettanti ai lavoratori sportivi.
“La riforma dello sport è fatta da qualcuno che non conosce lo sport dilettantistico. Se passa, si andrebbe incontro alla scomparsa di metà delle società sportive. Quest’ultime infatti sarebbero sobbarcate ad ulteriori oneri di natura fiscale e altro, oltretutto in un periodo critico come questo anche in termini di sponsorizzazioni. Stiamo parlando di dilettanti, di uno sport che si pratica dopo il lavoro: riforma controsenso. Le società diventerebbero aziende, con responsabilità non da poco per presidenti e soci”.

E cosa dice dell’abolizione del vincolo sportivo?
“Non sono per l’abolizione totale. Chi fa settore giovanile in un certo modo, investe nei ragazzi e quindi è giusto che possa avere un tornaconto economico dall’investimento effettuato su quel giovane. Piuttosto si potrebbe abbassare l’età dello svincolo a 22-23 anni. Altrimenti c’è il rischio che i costi vengano messi a carico dei genitori, ad esempio con l’aumento delle quote. Ritengo inoltre che a riscontrare più difficoltà saranno le società con le formazioni giovanili iscritte ai campionati provinciali: nel dubbio, i genitori preferiranno portare i figli nelle realtà più strutturate, che disputano le categorie élite e regionali. Chi opera per il sociale, ogni anno non saprà se avrà gli organici sufficienti per affrontare la stagione successiva”.

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  Scritto da Alberto Zamprogno il 11/12/2020
 

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