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Campionati e Risultati: NAZIONALI REGIONALI    

Eccellenza. Il format del campionato è un autentico rompicapo

Alcuni comitati regionali (Liguria, Sicilia, Friuli) starebbero insistendo per introdurre ugualmente le retrocessioni. In Umbria, invece, pare che tutte le società abbiano confermato la loro contrarietà alla ripartenza

Se sarà confermato quanto dichiarato ieri dalla Figc e dalla Lnd, l’Eccellenza ripartirà senza retrocessioni e con la facoltà data alle società di non partecipare in caso di problemi: queste manterrebbero la categoria, pagando la seconda rata di iscrizione.

Il “se” è dovuto al fatto che in serata sono già giunte notizie di alcuni Comitati regionali intenzionati a prevedere ugualmente le retrocessioni, come LiguriaSicilia e Friuli Venezia Giulia. Probabile un braccio di ferro nel Consiglio Lnd di mercoledì prossimo.

Per adesso riteniamo opportuno fare affidamento a quanto dichiarato dai vertici nazionali, e a quanto ci è stato confermato dal consigliere federale Florio Zanon (area nord Lnd) che ha partecipato al Consiglio. Zanon ha precisato che il blocco delle retrocessioni riguarderà tutti i Comitati regionali d’Italia, e che le società potranno rinunciare al campionato senza scendere in Promozione.

Intanto arriva la notizia che in Umbria l’Eccellenza potrebbe addirittura non ripartire, complice la contrarietà unanime delle società a giocare. Già un mese fa, infatti, l’Umbria era data tra le più restie alla ripartenza, insieme all’Emilia Romagna.

Emerge dunque un quadro eterogeneo tra le regioni. Impossibile trovare un format che vada bene a tutti, a meno che non venga concessa maggiore discrezionalità ai Comitati anche su temi fondamentali come le retrocessioni.

Turandosi il naso, viene comunque da pensare che il blocco delle retrocessioni e la facoltà di non partecipare sia il male minore per salvare il salvabile, piuttosto di non far giocare proprio nessuno.

Vantaggi:

- Si dà maggior senso alla Serie D che altrimenti - senza le promozioni dall’Eccellenza - potrebbe forse bloccare/ridurre le retrocessioni in questo campionato, condizionando l’ultimo terzo di stagione. Per la D il rischio è di avere fino a 36 squadre in meno nella prossima stagione.

- Si tutelano le società di Eccellenza che hanno investito per provare a salire in D, concedendo loro di giocarsela. Essendo su base volontaria, si presume che gran parte dei tesserati di queste squadre siano consapevoli della rigidità del protocollo (ne verrebbe usato uno simile o identico a quello della Serie D) e siano disposti ad affrontarlo.

Non si danneggiano le società che non sono in grado di sostenere il protocollo sanitario, né economicamente (sponsor in crisi, bar e botteghini chiusi), né logisticamente a causa di strutture non idonee, atleti che lavorano, rose già impoverite, paura di trasmettere il contagio, eccetera.

N.B. Ieri purtroppo si è parlato poco dei costi e del protocollo (il vero scoglio). Riguardo gli impegni economici - da destinare ai club che riprenderanno l’attività - la Federcalcio ha fatto sapere che attenderà le misure contenute nell’imminente “Decreto sostegno” predisposto dal Governo.

Svantaggi:

- Da un punto di vista etico/sportivo, l’opzione di bloccare le retrocessioni e dare la facoltà di non partecipare, crea perplessità.

- Diversi giocatori desiderosi di giocare si vedrebbero tagliati fuori, visto che più di qualche società potrebbe ritirarsi (scenario temuto soprattutto tra gli atleti delle compagini del Sud, dove sembra che molti vivano con il calcio). Gli “over”, più costosi, verrebbero sostituiti nelle società che decidessero di partecipare solo per far crescere i giovani, approfittando delle mancate retrocessioni.

- Alcuni risultati sarebbero scontati in partenza, qualora una squadra decidesse di partecipare solo per far crescere i giovani e per testare il protocollo. In assenza di obiettivi di classifica, per qualcuno mancherebbero gli stimoli.

Quante squadre al via?

Se venisse utilizzato il format succitato, da capire il numero di squadre intenzionate a partecipare. Ad oggi il Veneto avrebbe diritto a due promozioni dirette in Serie D, più altre due formazioni in graduatoria per l’ammissione (ex spareggi nazionali, quest’anno annullati). A seguire, la consueta graduatoria dei ripescaggi.
Pertanto se decidessero di partecipare alla "nuova Eccellenza" solo 5-6 squadre, perfino l’ultima dell’ipotetico mini-campionato avrebbe chance di salire in D.
D’altro canto se il numero di adesioni fosse abbastanza elevato, ad esempio 28 club su 36 in Veneto, viene da chiedersi se sarà possibile ripartire dai risultati conseguiti in settembre e ottobre per terminare l’andata: con quel calendario può accadere che una squadra, nella parte rimanente dell’andata, abbia per esempio 4 avversari che però non partecipano più.
Se invece a livello di risultati si ripartisse da zero, ad esempio con due nuovi gironi da 14 club giusto per restare nella stessa ipotesi, occorre assicurarsi che ci sia il tempo per disputare tutte e 13 le partite di sola andata più eventuali playoff, visto che si sta andando per le lunghe (vedi ultimo capitolo in basso). Pare che la Lnd ieri abbia precisato di voler terminare entro il 30 giugno.
Il presidente del Crv Giuseppe Ruzza parlava di una leggera maggioranza di società venete favorevoli alla ripartenza (da qui l'idea più recente di introdurre almeno una retrocessione), ma è lecito credere che finché non sarà fatta chiarezza sul protocollo e sulla copertura, le scelte dei presidenti possono cambiare. Tanti quindi i nodi da sciogliere, peraltro in un contesto di pandemia in peggioramento.

Le altre alternative

Tutti in campo e con le retrocessioni: questa ipotesi si scontra frontalmente con le società già in difficoltà economica (sponsor in crisi) e che non sono in grado di rispettare il protocollo da un punto di vista sia finanziario, sia logistico per strutture non idonee, atleti che lavorano, rose già impoverite, paura di contagio, eccetera. Si veda la situazione dell’Umbria. Idem se venisse data la facoltà di non partecipare, ma con l'obbligo di retrocedere.

Blocco delle retrocessioni, ma obbligo di partecipare: si andrebbe incontro a un numero eccessivo di risultati con scarti imbarazzanti, pure di 10 gol, complice la probabile tendenza di più squadre a schierare anche gli Juniores. A ciò si aggiunge la mancanza di stimoli.

Prossimo passo

Mercoledì 10 marzo ci sarà il Consiglio direttivo della Lega nazionale dilettanti, nel quale si dovrà fare chiarezza sul format e sul protocollo con la relativa copertura economica. Le decisioni saranno poi inviate alla Figc, la quale successivamente darà il via libera definitivo al campionato di Eccellenza e agli allenamenti di gruppo. Intanto quindi si prosegue con quelli individuali.

Tutto ciò senza dimenticare, come detto dai vertici stessi, che bisogna procedere tutelando la salute di tutti gli addetti ai lavori.

Il 10 marzo, inoltre, dovrebbe arrivare la sospensione definitiva per i campionati dalla Promozione in giù, settore giovanile compreso.

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  Scritto da Alberto Zamprogno il 06/03/2021
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