Eccellenza. Le intenzioni delle società del girone B sulla ripartenza
Sicuri i "sì" di Giorgione e Sandonà. Già dichiarati i "no" di Vittorio Falmec, Istrana (a sorpresa), Godigese, Montello e Scardovari. Le altre società, chi più e chi meno, sono ancora indecise e attendono delucidazioni nella riunione di domani
Abbiamo contattato le 18 società del girone B di Eccellenza per sapere in anticipo, se possibile, ciò che diranno domani nella riunione online con il Comitato regionale Veneto. Ognuna dovrà fornire una risposta definitiva sull'eventuale ripartenza.
Ad oggi gli unici SI certi per la ripresa della stagione 2020/2021 sono del Giorgione e del Sandonà.
D'altro canto i NO già dichiarati arrivano da Vittorio Falmec, Istrana (a sorpresa), Godigese, Montello e Scardovari.
Tutte le altre società, chi più e chi meno, sono ancora indecise e attendono delucidazioni dal CRV nella riunione di domani. Stiamo parlando di Calvi Noale, Eclisse Careni Pievigina, Liapiave, Liventina, Opitergina, PortoMansuè, Real Martellago, Robeganese Salzano, Spinea. L'Union Pro al momento non si è espressa. Alcune società si riuniscono nuovamente domani mattina, prima dell'incontro con il CRV.
Anche il Portogruaro, giusto per citare un club tra i più blasonati e ambiziosi, non è del tutto convinto: "Siamo d'accordo con la ripartenza se ci sarà un numero congruo di società che aderiranno, se si ripartirà da zero senza tener conto dei risultati acquisiti ad inizio campionato, se la Lega aiuterà le società economicamente e logisticamente", fa sapere la società granata.
Ciò che lascia perplessi molti dirigenti è che per sapere quale sarà la copertura economica per il protocollo, bisognerà aspettare il "decreto sostegno", destinato però ad uscire solo dopo l'ultimatum di domani. Va precisato che questa urgenza è stata imposta dai vertici calcistici nazionali e non è imputabile ai Comitati regionali.
Diverse società vogliono capire meglio come saranno effettuati i tamponi, oltre al format del campionato.
Questi dunque i pareri raccolti oggi. La sensazione è che domani possa accadere di tutto: non sarebbe da escludere un "effetto domino" per il Sì o per il No, a seconda di che piega prenderà la riunione.