Promozione: la partita Cimapiave-Union Pro torna sub iudice
La Corte sportiva d'appello ha accolto il ricorso della società di Maserada, secondo la quale il reclamo di inizio settembre era stato presentato in modo regolare e quindi era ammissibile. La palla ritorna così al giudice di primo grado, che entrerà nel merito della questione: pare che il Cimapiave lamentasse la presenza in campo di un giocatore dell'Union Pro non tesserato. I moglianesi avevano vinto 3-1

La Corte sportiva d'appello territoriale ha accolto il ricorso del Cimapiave, riaprendo la contesa sulla partita Cimapiave-Union Pro giocata lo scorso 8 settembre per la prima giornata di campionato nel girone D di Promozione. L'Union Pro aveva vinto 3-1.
Dopo la gara il Cimapiave aveva preannunciato reclamo: pare che lamentasse la presenza, nell'Union Pro, di un giocatore in campo da non tesserato.
Tuttavia il giudice sportivo di primo grado non aveva preso in esame il reclamo, in quanto lo aveva dichiarato inammissibile per un vizio di forma, nello specifico: "Inammissibilità del ricorso in primo grado per essere lo stesso inoltrato, contrariamente a quanto previsto dall’art. 67 co. 1 CGS, anche ad altro indirizzo diverso da quello della segreteria del Giudicante".
Il Cimapiave in data 23 settembre ha presentato ricorso alla Corte d'appello contro l'inammissibilità: la società di Maserada afferma di "avere rispettato le prescrizioni dell’art. 67 co. 1 CGS in quanto sia il preannuncio che il ricorso sono stati depositati e notificati alla controparte a mezzo Pec nei termini previsti; non vi è alcuna disposizione che preveda una causa di inammissibilità del ricorso qualora lo stesso venga inoltrato anche ad indirizzo ulteriore, oltre a quello della segreteria della Corte".
La Corte d'appello, "considerato come l'invio del reclamo ad organi diversi dalla segreteria della Corte sia poco ortodosso e da evitarsi", e "rilevato tuttavia che la notifica del reclamo ha raggiunto il proprio scopo, essendo stato depositato all’organo competente", oggi ha accolto il ricorso del Cimapiave e ha rimesso gli atti al giudice sportivo per la decisione sul primo reclamo, quello riguardante il presunto tesseramento irregolare di un giocatore dell'Union Pro.
Una dinamica simile si è vista poche settimane fa con Ponzano-Fulgor Trevignano di Prima categoria. Anche in quel caso la Corte d'appello aveva dichiarato che il Ponzano non aveva commesso vizi di forma nel presentare il reclamo in primo grado. Tuttavia il giudice sportivo, a cui sono stati rimessi gli atti, deve ancora pronunciarsi sul merito e quindi il risultato della partita del girone G resta ancora incerto.
