Prima A. Quanto corre il Pedemonte?
Valpolicellesi ad un punto dalla capolista Dossobuono
Un altro acuto. Tris al Pozzo, e il volo continua. Il Pedemonte non si ferma più. Mister Zantedeschi non smette di stupire: sul groppone ha mille e più panchine, sempre con la stessa maglia, ma della pensione non ne vuol proprio sapere. Al movimento calcistico pedemontano ha ancora tanto da dare. Per i ragazzi del paese è come un totem. Un uomo buono, un riferimento, un porto sicuro. Un maestro, di calcio e di vita. Docente pratico, di poche parole. Non ci sono segreti. La ricetta del Pedemonte sta tutta nella semplicità con cui l'ambiente vive la dimensione calcistica. E il campo sorride, eccome se sorride.
"Dovevamo capire se valevamo la categoria, l'abbiamo capito: in Prima ci possiamo stare anche noi - commenta Zantedeschi - e parlo per il livello del gioco, ora la classifica non la guardiamo. I ragazzi hanno superato l'esame iniziale, ora serve continuità. I due successi recenti ci hanno proiettato in alto, lassù si sta bene, in Seconda eravamo abituati a certe posizioni di classifica. Badiamo a non sederci sugli allori, possiamo essere la mina vagante".