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Campionati e Risultati: NAZIONALI REGIONALI    

CALCIO FEMMINILE: quello sconosciuto!

Un movimento legato a polemiche, che col calcio, nulla hanno a che fare.

nella foto Carolina Morace simbolo del calcio femminile

Il Consiglio Federale, riunitosi ieri a Roma, ha approvato questa modifica regolamentare: “Con specifico obiettivo di dare maggiore impulso allo sviluppo del calcio femminile in Italia e per favorire l’apparentamento di club femminili con società professionistiche maschili, è stata deliberata la modifica che permette per le prossime due stagioni sportive l’acquisizione del titolo sportivo, la conclusione di accordi di licenza o l’acquisizione di partecipazioni da parte dei club professionistici.”

Messa così, a me, pare che cambi poco o nulla, la vera svolta sarebbe potuta avvenire se al posto di “permette” ci fosse stato scritto “obbliga” a svolgere attività di calcio femminile, specificandone i campionati e le fasce d’età, altresì “permettendo” di acquisire titoli sportivi e quant’altro.
Non è specificato l’inquadramento a livello di tesseramento delle atlete, che se tesserate per club professionistici in teoria dovrebbero acquisire di diritto le tutele degli stessi, anche se i parametri saranno sicuramente diversi, o rimangono inquadrate come dilettanti?

Insisto sempre nel dire che il movimento femminile del calcio italiano, per poter arrivare ad essere conosciuto e seguito come un vero e proprio sport nazionale ha bisogno di pubblicità più che di investimenti, programmi e progetti. Non penso di essere l’unica “ignorante” in materia che non sa per esempio in Veneto, quante squadre ci siano, quante atlete militano, quando giocano, cosa fanno, chi sono le Società, e si che su “Venetogol”, per esempio, si legge di tutto e di più di calcio Veneto. Non è una critica, visto che ci scrivo anche io e non me ne sono mai occupata, è solamente per ribadire il mio concetto: non hanno visibilità.
Non avendo visibilità e non creando attorno l’interesse a questo sport (perché è un altro sport sotto tanti punti di vista, come lo è il futsal) è logico che non ci si appassiona e, per quanto vogliamo essere ipocriti, la verità è che a pochi interessa investire e promuovere dove non c’è interesse e visibilità.

Possiamo discutere a livello normativo finchè si vuole, possiamo criticare le politiche federali altrettanto, possiamo altresì prendercela con chi decide e governa il calcio Italiano, il rimprovero che mi sento di fare personalmente è che ci si nasconde dietro tante scuse e dietro tanti alibi, non si focalizza il problema, quando per promuovere l’attività femminile seriamente a livello Nazionale, basterebbe inserire i campionati o le manifestazioni internazionali all’interno dei pacchetti dei diritti televisivi, così si obbligherebbe chi li acquisisce a dare VISIBILITA’ e creare INTERESSE al calcio femminile. Fatto questo, gli investimenti vengono da sè e con essi programmazione e progettazione, visto che tutti si sono concentrati su “quattro lesbiche” senza leggere l’intera frase “non si può sempre parlare di dare soldi …”!
Il problema non è l’orientamento sessuale delle atlete che a nessuno interessa, il nocciolo della questione è che (dicono) non ci sono i fondi per mantenere adeguatamente questo sport, quando l’ “azienda calcio” si colloca tra i primi dieci posti delle aziende italiane a livello economico e finanziario, con un giro d’affari di 13 miliardi di euro.

Io ammetto le mie mancanze, ma mi piacerebbe chiedere a tutti quelli che hanno dato cotanto spazio a uso e consumo a quella frase infelice, spostando il problema perché fa numeri e polemizzando su una questione sterile e stupida, se prima di questi giorni si sono mai occupati seriamente di CALCIO femminile.

Un’ultima osservazione: visto che il movimento calcistico maschile è talmente vasto da poter collocare chiunque in un posto o in un altro, e che spesso il calcio gli ha già dato, perché devono ricoprire anche i ruoli all’interno del movimento femminile? Credo che di DONNE di CALCIO preparate, competenti e che soprattutto sono più adatte per tantissimi motivi a incentivarlo, visto che ci sono passate, ce ne siano in Italia no? E sono sicurissima, che dopo la visibilità e l’interesse, l’altro vero nodo della questione da sciogliere, si possa riassumere con questo slogan: DATE IN MANO ALLE DONNE il LORO CALCIO!

 

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  Scritto da ZZZ ZZZ il 27/05/2015
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