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Campionati e Risultati: NAZIONALI REGIONALI    

Dilettanti Veneto. I numeri della meritocrazia suggellano tanti flop

Troppi under, i '97 in particolare, depennati dal calcio regionale...

Archiviata la stagione agonistica 2016-17, in attesa della ripresa, questa si è congedata con parecchi “nei”, lacune di un calcio dilettanti in sensibile declino. Lo testimoniano la valanga di ripescaggi (inutili) che puntualmente illudono  e indirizzano a immediati tonfi e forfait. Dopo anni di promozioni assurde (a questo punto evitiamo i playoff), non sarebbe opportuno invece dare un definitivo taglio dal basso dai gironi amatoriali, “scaricare” la Terza ai tornei aziendali del Lunedì…  Aggiungiamo poi Il continuo attingere di giovani (under) sempre più svogliati e scarsi, per nulla indottrinati, dalla base nei fondamentali, da allenatori che nel loro bagaglio non hanno la capacità (basta frequentare i campi di gioco e visionare ciò che dà lo sviluppo di una seduta tecnica dove puntualmente non esiste un maestro di tecnica, il MURO (!), che non ha bisogno di foglietti, notes o “pizzini”!)  di dimostrarlo al lato pratico. Questo è il calcio programmato del de-profundis, e la scaletta dei “rifiutati” dal calcio dilettanti, uno stillicidio, inizia dai n° 1, ragazzi del ’97 (soprattutto i portieri, i più penalizzati, a spasso. Il Veneto ne conta una cinquantina che hanno “quasi” chiuso la carriera…). Vecchi saggi del ruolo, anni addietro, affermavano che un valido n°1 si faceva valere per abilità, senso della posizione, comando dell’area e nei tempi dell’ intervento e della maturazione, oltre i 25/26 anni. In questo calcio, il ’97 del secondo semestre che non ha compiuto i 20 anni e già un ex. Mettiamo un disco rosso sui portieri per non allargare il cerchio… Disco verde invece sulla stagione chiusa alla grande da un manipolo di club.  La prima coccarda esalta la stagione del S. Martino Villatora condotto alla grande da “Pippo” Maniero. Lo score è da record assoluto: 82 i punti incasellati nelle 30 gare disputate, 26 le vittorie e casella delle sconfitte immacolata. Il tutto arricchito da 12 successi filanti, il top, un successo in più che stacca il precedente coniato di Real Martellago e Juve Laghi (11). Il rovescio della medaglia lo testimoniano le tribolate sequenze dell’ Audace Bagnolo, due retrocessioni e 60 gare (1^ e 2^ categoria) prive di acuti. Negatività che ha contagiato l’ Union Vis, rimasta al palo. Numeri che appesantiscono l’anonima presenza stagionale lì ha fatti registrare il Cesarolo con 143 gol subiti e 14 subiti nel derby contro il Bibione.

Chi ha vinto di più: Mozzecane e Montebello 24, Castelbaldo, Luparense, Provese, Treporti e Grisignano con 22. Hanno chiuso con più punti: Montebello 77, Mozzecane 75.

Nel fare un confronto con l’edizione 2015-16, va posto l’accento sul cammino del S. Vito Cà Trenta (0 sconfitte). Il top delle vittorie spetta al Fossò (24), Castelgomberto (23), Fossalta Piave e Porto Tolle. Dati negativi sui gol subiti da Atletico Vi-Est (105), S. Vigilio Adria (104) e con 98 al passivo hanno chiuso Quinto Vic. e Morosini Biancade. Una stagione amara e priva di successi per Porto Legnago, Campolongo, Audace Bagnolo e S. Vigilio.

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  Scritto da Redazione Venetogol il 19/07/2017
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