Promozione A. Albaronco favorito? Aurora e Cerea, in agguato...
Nella foto: Flavio Carnovelli, ex trainer dell'Aur. Cavalponica.
Il calcio che mette in palio i tre punti è alle porte… E’ tempo di mettere a fuoco al girone A della Promozione. Parecchie le novità nella griglia che ha il monopolio scaligero. C’è il ritorno del S. Giovanni Lupatoto a cui si abbinano le entrate di Isola 1966 (titolare del Trofeo Regione di Prima), del Montorio, del Pescantina/Settimo e dell’Atl. Città di Cerea. E’ un girone A che dopo 14 stagioni ha perso una protagonista, l’ Alba Borgo Roma. Il quadro ha subito un forte rinnovamento con l’ uscita di due big, Castelbaldo Masi e Seraticense (Rocca Altavilla 2019) che hanno preso altre strade. La longevità del gruppo ora spetta alla Virtus Verona alla 9^ presenza e all’Aur. Cavalponica ai nastri per la sesta edizione. Nel focalizzare i valori del torneo, un piccolo aiuto lo da l’ordine alfabetico che mettere in riga le papabili favorite del girone A della Promozione.
Nostro interlocutore è Flavio Carnovelli, ex mister dell’Aurora Cavalponica.
Il sontuoso mercato estivo proiettato a una impensabile scalata al torneo di Eccellenza, mette in pole-position l’ Albaronco. E’ la netta favorita?
“E’ il club che sul mercato ha pescato il meglio con Mattei, l’esperto centrale Poletti (ex Tamai e Montecchio Magg.) e il fantasista Elia (Villafranca), ma non lo paragono sul piano tecnico al Castelbaldo che ha stravinto nella passata stagione. Vedo comunque altre realtà in grado di insidiarlo”.
C’è un riferimento al ruolo che reciteranno Aur. Cavalponica e Castelnuovo, proiettate sul playoff?
“Sull’Aurora di Nicola Lonzar ci scommetto. Rispetto allo scorso torneo ha irrobustito la linea d’urto con Fracasso e Guandalini, aggiungendo poi il saggio Dal Lago davanti alla difesa. Direi un Cavalponica al via, forse con qualche anno di troppo, ma ha valori tecnici per tenere un passo da primato. Il Castelnuovo nella seconda parte dell’annata è cresciuto parecchio, vedremo se riuscirà a confermarsi”.
Non dimentichiamo il Cerea che è tornato a ruggire con al timone mr. Simone Marocchio…
“Al “piccolo toro” in pochi gli attribuiscono la capacità di essere la sorpresa. Il tecnico è tra i più esperti della Promozione, la rosa si è arricchita con un paio di elementi affidabili come Calvetti e il bomber Coraini. Non mi stupirei di rivedere i colori granata in vetta…”
A Cologna V.ta, Virtus Verona e S. Giovanni l’etichetta di outsider, ci sta?
“Per la Virtus calza a pennello perché è una squadra collaudata e i suoi giovani hanno una marcia in più. Il S. Giovanni superato lo smacco della retrocessione dovrà prendere le misure della categoria. La vedo come la “mina vagante”. Il Cologna penso che punterà a conquistare una tranquilla salvezza”.
Tra le matricole, il Pescantina/Settimo fa capire di voler farla da protagonista…
“Può farcela. Ha preso Facci uno dei giocatori più tecnici del torneo, ma a questa realtà aggiungerei il Mozzecane. C’è una guida di garanzia come mister Orfei e davanti una dozzina di gol garantiti da Boseggia”.
C’è sempre una seconda fascia di squadre ha mettere sul…braciere. Quale rischia di soffrire fino all’ultimo?
“Parto dall’Oppeano. La salvezza raggiunta in extremis sarà di insegnamento. Io lo candido per un piazzamento in alto. I gol di Dervishi e Matteo Soave dovrebbero farla decollare. Non mi dispiace il Badia che ho visto di persona, squadra che fa dell’intensità il proprio marchio. Isola 1966 avrà dalla sua l’entusiasmo come del resto il Sitland che sulla carta, non sperperando punti, potrà ritagliarsi uno spazio monitorando il quartetto off. Il Povegliano è un punto interrogativo. Tutto dipenderà da come approccerà la prima fase del campionato “.
Nel stringere il cerchio, chi rischia di uscire?
“Mi tirerò contro gli strali di qualcuno, ma l’inesperienza potrebbe tradire il Montorio che ha limitato le entrate di qualità nel gruppo salito dalla Prima. Il Povegliano come detto, lo valuteremo nei primi due mesi e poi ogni stagione riserva delle sorprese. Anche una o più di una delle squadre attrezzate potrebbero perdere la fiducia”.
Una menzione l’Alba Borgo Roma per i quasi tre lustri da protagonista della Promozione A…
“Si perde un club amico, le salvezze sudate degli ultimi anni avevano fatto scattare l’allarme. La società ha creduto fin all’ultimo di centrare la salvezza, ma ha pagato il dazio, forse per qualche scelta errata. Quando si parte zoppicando difficilmente si riesce a tornare a galla. L’Alba alla fine è crollato, ma sono convinto che tornerà nel gruppo”.