U19 élite. Squadra multietnica per l'Abano, esempio di integrazione
Gran parte dei giocatori sono stranieri
Vai alla galleriaUna squadra multietnica, composta per almeno due terzi da giocatori stranieri. È la curiosa peculiarità della juniores élite dell’Abano, nel cui organico la percentuale di atleti italiani è davvero ridotta ai minimi termini.
La parola va dunque a mister Matteo Crivellari, che descrive volentieri l’anima «cosmopolita» della squadra che allena.
«Degli attuali quattordici ragazzi in organico, solo un terzo sono di origini italiane – annuisce il tecnico neroverde – La fortuna è che tutti parlano la nostra lingua e qui mi è andata bene, perché altrimenti avrei dovuto ripassare in fretta il mio vecchio inglese scolastico! Battute a parte, credo sia un piccolo ma significativo motivo di orgoglio, soprattutto per la società, far scendere in campo atleti con vissuti e nazionalità così differenti. Stiamo dimostrando che ogni barriera di cultura e tradizioni non esiste più quando ci si trova tutti insieme su un prato verde a rincorrere un pallone».
Di certo l’annata della juniores élite dell’Abano non è delle più semplici, sia per la classifica che per l’attuale stop forzato legato all’emergenza «Coronavirus».
«Alleno da oltre due decenni, eppure non ricordo una stagione così “particolare”: dalla rosa ridotta a questa lunga interruzione del campionato dovuta all’emergenza sanitaria che stiamo vivendo. Riguardo all’essere in pochi, ormai sappiamo tutti come conviverci senza preoccuparci più di tanto: gli stessi ragazzi, specie in occasione delle partite, sanno essere responsabili e ci siamo quasi sempre tutti, pur se non nelle migliori condizioni fisiche. Quanto al “Coronavirus”, effettivamente ha avuto ripercussioni sugli allenamenti ma la situazione è troppo delicata e bisogna saper accettare certi compromessi. Logicamente dispiace rinviare le partite o rinunciare ai consueti tre allenamenti settimanali, anche perché molti ragazzi devono usare i mezzi pubblici per raggiungere il centro sportivo e alcuni hanno preferito restare a casa. Credo comunque che la salute sia una priorità irrinunciabile e in società ci muoviamo tutti con estrema cautela, cercando di prevenire rischi inutili».
Ufficio stampa Abano
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