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Campionati e Risultati: NAZIONALI REGIONALI    

Edizione provinciale di San Dona'


Futuro dei campionati: il parere degli addetti ai lavori (parte 2)

Le impressioni di Piero Salviato (Sandonà), Marco Guzzo (Treviso), Fabrizio Sona (Cadidavid) e Stefano Calligaris (San Biagio) nel pieno dell'emergenza Covid-19

Seconda parte dello spazio quotidiano dedicato a impressioni, pareri e auspici degli addetti ai lavori (presidenti, direttori, allenatori, giocatori) in merito all’emergenza Coronavirus "applicata" al calcio. Sentiremo persone di categorie diverse, e in posizioni di classifica di ogni tipo: alta, media o bassa. Va precisato che tutti coloro che sono stati interpellati, nessuno escluso, ha premesso che la cosa più importante è la salute. Trattandosi di uno spazio calcistico, proviamo comunque a parlare di calcio, nella consapevolezza che al momento le cose più importanti sono ben altre.

Piero Salviato, direttore generale del Sandonà in Eccellenza (girone B): “Ora naturalmente le preoccupazioni sono rivolte ad altri fronti, come la salute e l’economia. Riguardo l’aspetto sportivo, difficile fare previsioni. Tutti sperano che si trovi la soluzione per poi concludere i campionati. Se al 3 aprile la situazione in Italia sarà migliorata, servirebbero comunque due settimane di allenamento per rimettere in condizioni le squadre, a salvaguardia dell’incolumità fisica dei giocatori. Noi sulla carta abbiamo una partita di Coppa Italia a Trento l’8 aprile, ma è una data improponibile. Magari si potrebbe ripartire domenica 19 aprile: poi con la primavera non sarebbe un problema giocare due partite a settimana, tenendo conto che in Eccellenza si dovranno definire le vincitrici dei playoff dei due gironi entro il 25 maggio. Se invece non sarà possibile proseguire la stagione, la miglior soluzione è annullarla. Si è abusato spesso dell’espressione “campionato falsato” per delle sciocchezze, ad esempio per un anticipo o un posticipo nelle ultime giornate, allora cosa dire di questo torneo? Più falsato di così non si può. Secondo me si dovrebbe quindi azzerare, riconfermando gli organici. Poi dipenderà dalla Serie C: se lì decidono di fare promozioni e retrocessioni, si dovrà adeguare la D, e a cascata i campionati regionali. Ad organici confermati, un’ipotesi potrebbe essere di far partire con qualche punto di vantaggio chi adesso è primo in classifica”.

Marco Guzzo, capitano del Treviso in Promozione (girone D): Era giusto fermarsi. Mi auguro che si possa riprendere, ma bisogna essere realisti. Comunque, piuttosto di buttare via l’annata, meglio fare dei sacrifici alla ripresa e disputare le ultime giornate, se ci saranno le condizioni. E a patto che sia garantito un ritmo sostenibile di partite, pertanto non 8 in un mese. Siamo fermi da metà febbraio, di fatto è una sosta lunga quasi come quella estiva: avremo bisogno di un po’ di allenamento prima di ricominciare. Intanto al Treviso ci hanno dato un programma individuale da seguire. Se invece fosse impossibile ripartire, sarà un rebus gestire eventuali promozioni e retrocessioni. Chi è in vetta con ampio vantaggio meriterebbe di essere promosso. Ma mi metto nei panni anche di chi è all’ultimo posto: in carriera mi è capitato di trovarmi quasi "spacciato" al termine del girone di andata, conquistando poi la salvezza all’ultima giornata. Dunque è dura accettare una retrocessione quando mancano 8 partite. Credo che una retrocessione a tavolino, basata sulle classifiche attuali, sarebbe ancora più dolorosa di una mancata promozione”.

Fabrizio Sona (in foto), allenatore del Cadidavid in Prima categoria (girone A): “Ipotizzando che a inizio aprile si possa tornare in campo, sarebbe comunque difficile riprendere subito; più fattibile farlo dopo Pasqua, per poi proseguire fino a giugno. Temo però che l’emergenza Coronavirus andrà per le lunghe, e che di conseguenza i campionati verranno interrotti definitivamente. In tal caso, a prescindere dal primo posto della squadra che alleno, ritengo che sarebbe corretto promuovere le prime classificate di ogni girone, ripescando magari le migliori seconde in base a una sorta di graduatoria playoff. Proporrei inoltre di non far retrocedere nessuno, creando gironi da 17-18 formazioni nella prossima stagione, per poi ritornare a 16 attraverso 4 retrocessioni. Troverei quindi sbagliato cancellare del tutto i risultati finora ottenuti: chi è in vetta ha fatto degli investimenti, o si pensi al rendimento del Bevilacqua in Seconda (21 vittorie in 22 partite nel girone D, ndr). Questa proposta la farei anche se fossi quinto”.

Stefano Calligaris, direttore sportivo del San Biagio in Seconda categoria (girone P):A parer mio, sarebbe giusto chiudere subito l'annata 2019/2020. Non ci sono le tempistiche per terminare. Dopo due mesi senza gare ufficiali e un mese e mezzo senza allenamenti, le ultime 8 gare del calendario sarebbero falsate. Ripartirei ad agosto con gli stessi gironi. Al limite si può promuovere chi è attualmente primo in classifica. Nel nostro girone, ad esempio, il Fontane lo meriterebbe, essendo in testa dall’inizio e con un buon margine. Per il resto, niente playoff, playout e nemmeno retrocessioni. Ricominciare tra un mese vorrebbe dire rischiare un nuovo blocco: basterebbe infatti che venisse contagiato un solo ragazzo, per fermare la sua squadra e di conseguenza l’intero girone. Inoltre sarei contrario a giocare fino a giugno: intanto perché fa troppo caldo, con diverse società che non hanno l’impianto di illuminazione per posticipare alla sera. E poi perché in maggio e giugno si dovrebbero sostenere spese, come la manutenzione degli impianti, che non erano preventivate. Infine percepisco che da parte di qualche giocatore sta venendo meno il fattore emotivo: quando stacchi la spina per un mese e mezzo, è inevitabile. Quindi per come la vedo io, si tratta di una stagione cominciata male - complici le piogge - e finita peggio. L’ideale è fermarsi ora, reinvestendo quei pochi soldi in vista della prossima”.

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  Scritto da Alberto Zamprogno il 12/03/2020
 

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