Futuro campionati: il parere di Riccardo Ceolin e Fabio Gobbo
Ds rispettivamente del Città di Paese e del San Gaetano
Vai alla galleriaProsegue la rubrica quotidiana dedicata a impressioni, pareri e auspici degli addetti ai lavori in merito all’emergenza Coronavirus "applicata" al calcio. Va precisato che tutti coloro che sono stati interpellati hanno premesso che la cosa più importante è la salute. Trattandosi di uno spazio calcistico, proviamo comunque a parlare di sport, nella consapevolezza che al momento le cose più importanti sono ben altre.
Riccardo Ceolin (foto in galleria), direttore sportivo del Città di Paese in Prima categoria (girone H): “La vedo dura terminare il campionato, poiché rischia di protrarsi troppo in là nel tempo. Se tutto va bene dal punto di vista sanitario, in aprile servirebbero infatti una quindicina di giorni solo per l’allenamento. Nel caso in cui la stagione finisse dove siamo arrivati adesso, bisognerebbe valutare il discorso delle prime classificate. Ci sono alcune realtà, come l’Opitergina in Promozione, che di fatto hanno già vinto il campionato: un mancato salto di categoria sarebbe quasi un “furto”. Magari si potrebbe sfruttare la regola dei 7 punti - usata nei playoff e playout - mettendo a confronto le prime due: se il distacco è pari o superiore a 7, la prima è promossa direttamente, altrimenti si fa uno spareggio tra loro due. E la stessa cosa si potrebbe applicare con chi è in coda: se una è staccatissima, va giù; altrimenti può giocare una sorta di playout con la penultima. Lo dico da neutrale, in quanto al Città di Paese siamo abbastanza tranquilli, senza l’assillo della salvezza o della promozione. A onor del vero saremmo ancora in corsa per i playoff, ma ormai non ne vale la pena. Viste le difficoltà che sta causando l’emergenza Coronavirus, spero che nella prossima stagione la Federazione riveda i costi d’iscrizione, e che i giocatori - parlo di qualsiasi squadra - si mettano una mano sulla coscienza chiedendo rimborsi non elevati”.
Fabio Gobbo (foto in alto), direttore sportivo del San Gaetano in Seconda categoria (girone Q): “La salute prima di tutto. Per quanto riguarda il calcio, noi siamo in vetta alla classifica ed è ovvio che, come per altre società al primo posto, c’è dietro un investimento importante. Visto che tre/quarti del campionato sono stati disputati, a nostro avviso sarebbe giusto premiare con la promozione chi è in testa. Capisco se fossimo a Natale, ma siamo a 8 gare dal termine e i giochi sono quasi fatti. Se si azzera tutto, sono soldi buttati via: la fiducia degli sponsor non verrebbe ripagata, di conseguenza nella prossima stagione sarebbe difficile investire nuovamente. Dunque a mio avviso si potrebbe promuovere la prima di ogni girone, senza retrocessioni in modo da non scontentare nessuno nelle posizioni in basso. Il prossimo anno si creerebbero gironi da 17 squadre, riportandoli poi a 16 tramite una retrocessione in più. Mi auguro sia questo lo scenario, poiché la sensazione è che il campionato non riprenderà, neanche a porte chiuse. I giocatori sono fermi da settimane, non c’è il tempo per recuperare”.
Nella foto in galleria: mister Cavarzerani (a sinistra) e il diesse Ceolin (a destra) del Città di Paese.
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