Gare a porte chiuse: un concetto molto relativo nel calcio dilettanti
Potrebbe diventare un'abitudine nel futuro a medio termine
Vai alla galleriaFino a qualche settimana fa sembravano l’unica soluzione per far proseguire il campionato, con buona pace del cassiere al botteghino e al bar. Poi la situazione sanitaria è precipitata al punto da bloccare tutto: non solo il calcio (scivolato giustamente all’ultimo posto dei nostri pensieri) ma l’intero sistema Italia. Stiamo parlando delle partite a “porte chiuse”, argomento che – nell’ipotesi più ottimistica/utopistica – potrebbe tornare a galla nel finale di questa stagione (al limite solo con playoff e playout), ma che rischia di riproporsi addirittura all’inizio della prossima. La luce in fondo al tunnel, infatti, ancora non si vede.
L’opzione delle gare a porte chiuse, cioè senza pubblico, potrebbe dunque diventare il compromesso a cui abituarsi in un futuro a medio termine. E tra i pochissimi spunti calcistici che questo periodo di totale incertezza può offrire, ci sentiamo di segnalare che esistono luoghi dove la modalità “porte chiuse” risulta difficilmente applicabile, salvo accorgimenti. Ecco nella galleria immagini 4 esempi (tra i tanti) di impianti sportivi nella Marca, dove una partita di calcio si può vedere più o meno anche dalla strada adiacente (foto estrapolate da Google street view). Si tratta di Fanzolo, Salvatronda, Trevignano e San Biagio.