Seconda. Alex Ghirardo batte il tumore al cervello e ritorna in campo
Il nuovo difensore del Tarzo Revine Lago, vittoriese classe 1994, non gioca una partita dalla primavera 2019. "Mai mollare, nemmeno di un centimetro: in campo come nella vita"
Vai alla galleriaNella foto: Alex Ghirardo in azione nella sua ultima partita giocata, risalente alla primavera 2019 con la maglia dell'Union Feletto Vallata.
Batte il tumore al cervello e ritorna in campo. È la storia di Alex Ghirardo, difensore classe 1994 di Vittorio Veneto, nuovo acquisto del Tarzo Revine Lago in Seconda categoria. Tra due mesi - Covid permettendo - calpesterà di nuovo il rettangolo verde, a distanza di oltre un anno dalla sua ultima partita giocata.
«Tutto è iniziato nel maggio 2019, quando sentivo dei forti mal di testa. Sono andato in ospedale e mi hanno diagnosticato un tumore benigno al cervello. Poi il ricovero e a inizio giugno l’operazione per rimuovere il male, che per fortuna è riuscita nel migliore dei modi. Da allora è seguita una lunga fase di cure per la riabilitazione», racconta Alex, cresciuto calcisticamente nel settore giovanile del Cappella Maggiore fino ad approdare nella prima squadra neroverde, per poi vestire anche le maglie del Fregona e dell’Union Feletto Vallata. Di professione invece è operaio in fabbrica a San Giacomo di Veglia.
«Questa vicenda mi ha insegnato che ogni attimo di vita è fondamentale. Il calcio rappresenta un aiuto per darmi la forza di riprendere la normalità. Non gioco una partita dalla primavera del 2019, quando ero all’Union Feletto Vallata. I miei vecchi compagni di squadra mi sono stati molto vicini, li sento ancora. Da una settimana sono invece un nuovo giocatore del Tarzo Revine Lago dopo aver parlato con il direttore sportivo Bruno Ferrara. Nel nuovo gruppo ritrovo l’attaccante Demis Calzavara, con il quale avevo già giocato insieme ai tempi del Sarmede. Demis è stato uno di quelli che più mi ha spinto a proseguire l’attività sportiva, dandomi forza e coraggio. Ritrovo pure Thomas Lucchese: un amico prima ancora che un compagno di squadra. Non mi ha mai fatto mancare la sua vicinanza in questo periodo difficile».
«Con calma quindi ricomincio a praticare lo sport che più amo, naturalmente mi servirà il caschetto per proteggere la testa», prosegue il difensore del Tarzo Revine Lago allenato da Adriano Poser, «Se posso dare un consiglio a chiunque dovesse affrontare il mio stesso problema, dico che non bisogna mai mollare nemmeno di un centimetro. In campo come nella vita».