L'Istrana e gli ex amici rendono omaggio al capitano Damiano Zugno
Serata di beneficenza per l'Airc, in nome e in memoria del difensore scomparso a 31 anni per un tumore al cervello
Vai alla galleriaSono passati ormai 5 mesi dalla morte di Damiano Zugno, il difensore veneziano di 31 anni sconfitto da un tumore al cervello. L’Istrana, di cui è stato capitano, l’altro ieri gli ha dedicato una toccante serata all’insegna della beneficenza.
Pochi giorni dopo la sua scomparsa, dovuta al ritorno del male in seguito a un’illusoria ripresa (era riuscito addirittura a tornare a giocare), la società gialloblù del presidente Fabio Marconato avviò una raccolta fondi in suo nome, in accordo con i familiari, da devolvere all’Airc per la ricerca sul cancro. L’iniziativa fu presa assieme ai suoi ex amici, compagni di squadra, allenatori, dirigenti, alle altre formazioni in cui ha militato (tra queste Spinea, Real Martellago, Calvi Noale, Zero Branco, Edo Mestre), nonché al personale docente, studenti e collaboratori dell’Istituto paritario Galileo Galilei di Treviso, dove era professore di storia e italiano.
Il ricavato ammonta a 10.741,79 euro, somma di gran lunga superiore all’obiettivo iniziale. L’assegno è stato simbolicamente consegnato all’Airc giovedì, nella sala consiliare di Istrana.
Erano presenti i genitori dello sfortunato calciatore. Si è voluto dar vita a una “serata di festa” perché, come detto anche da papà Giuliano, “Damiano - al pari delle altre esistenze – appartiene a tutti, non solo alla propria famiglia. L’iniziativa dell'Istrana per la raccolta fondi è stata per noi una cosa bellissima, alla quale abbiamo detto subito di sì. Ci dà grande consolazione. Damiano aveva il desiderio di formarsi e crescere: la sua eredità è che consentirà pure a chi l’ha conosciuto di poter crescere”.
Il padre, commosso, ha voluto ringraziare diverse persone: dagli ex amici ai volontari che hanno organizzato il funerale in piena emergenza Covid, passando per varie figure a cui il figlio era molto legato, come Eros Pesce e Bruno Pistolato. Un’altra persona che Zugno stimava moltissimo è il dottor Patrizio Sarto, primario di medicina dello sport all’ospedale di Treviso, ospite in sala. Quest’ultimo ha raccontato il primo incontro col giocatore, avvenuto pochi mesi dopo l’operazione alla testa. Zugno infatti si era imposto di tornare in campo il 6 gennaio 2019, riuscendo nell'impresa e finendo per questo su tutti i giornali. “Nel mio lavoro ho la fortuna di incontrare personaggi sportivi di assoluto spessore, ma l’incontro con Damiano mi ha colpito fortemente. Era consapevole e determinato”, ha detto il dottor Sarto, che poi ha parlato di prevenzione, invitando a correggere i propri stili di vita. Ha spiegato come il pericolo della sedentarietà non vada sottovalutato, essendo equiparabile a fumo e alcol. “Lo sport”, ha precisato il primario, “è l’espressione massima della potenzialità preventiva. La storia di Zugno insegna che dallo sport esce una forza interiore che è difficile trovare in altri contesti. La ricerca contro il tumore deve continuare”.
Nel ricordare il difensore centrale, il presidente Marconato lo ha descritto come “uno dei ragazzi che più di tutti si è fatto voler bene all’Istrana; un leader caratterizzato da tenacia e forza interiore incredibili”.
A tratti commovente, la serata è riuscita a regalare qualche sorriso grazie a un paio di aneddoti di spogliatoio inerenti Damiano, raccontati dagli ex compagni gialloblù Massimo Zanatta e Gabriele Gemin. Alcuni giocatori della Calvi Noale, insieme a mister Matteo Vianello, hanno donato alla famiglia una maglia autografata.
A spendere delle parole per Zugno sono stati pure Giovanni Fontana, preside della scuola dove insegnava (gli sarà dedicata la nuova palestra, vista la sua capacità di coniugare cultura e sport), e Stefano Weiss, medico dell’Istrana, che ne ha ricordato la passione per la poesia, ed ebbe modo di vederlo in ospedale negli ultimi giorni di vita.
Ha partecipato il presidente del Comitato regionale Veneto Giuseppe Ruzza, il quale ha espresso profonda ammirazione per la forza dei genitori dello sfortunato atleta.
Presenti inoltre il sindaco di Istrana, Maria Grazia Gasparini, e quello di Scorzè, Nais Marcon, la quale ha annunciato che sarà intitolato a Damiano Zugno l’impianto sportivo di Rio San Martino, la frazione dove risiedeva. Sindaci affiancati dai rispettivi assessori allo sport: Luciano Fighera e William Ceccato.
Il comitato Airc di Veneto e Trentino Alto Adige era rappresentato dal delegato Susanna Ciani Bassetti, e la CentroMarca Banca (il tramite nell’operazione di crowdfunding) dal vicepresidente Giacomo De Marchi.
In sala, nel pieno rispetto del protocollo anti Covid, tante persone che gli hanno voluto bene e che lo ricorderanno per sempre.