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Edizione provinciale di Treviso


Scouting e blocco dell'attività giovanile: ne parliamo con Bruno Cover

"La fascia più penalizzata è quella tra i 12 e i 14 anni"

Il blocco dell’attività giovanile, che impedisce di visionare i ragazzi, sta creando non pochi problemi anche alla figura dello scouting. Ne parliamo con Bruno Cover (nella foto), tra i più esperti in materia. Dopo aver smesso di giocare quando era 35enne, Cover da 34 anni lavora nei settori giovanili, prima alla Gorghense ed ora alla Liventina (è referente con l’Inter), dove segue in particolare la fascia dagli Esordienti ai Giovanissimi.

Innanzitutto ci può spiegare il ruolo dello scouting?
“Significa andare ad individuare se in un ragazzino ci sono capacità e potenzialità importanti per realizzare il suo sogno, cioè diventare un buon calciatore. Vanno valutate tecnica, intuito, personalità, rapidità e struttura. Ora che si gioca sempre di più in 11, se non si hanno intuito e capacità di scelta non si fa molta strada. Quando un ragazzino è bravo, qualora non riuscisse a svilupparsi nella propria società, per il suo bene dovrebbe intraprendere un cammino in una società diversa e più strutturata: a prescindere che sia la Liventina, il Montebelluna, il Giorgione o il Liapiave, solo per fare alcuni esempi sul nostro territorio. È importante che chi fa scouting si comporti in modo corretto, altrimenti si rischia di lasciare i ragazzi in mano a strani personaggi, pseudo-procuratori o faccendieri. Occorre inoltre mantenere degli ottimi rapporti con le società e le famiglie, informando bene i genitori: con quest’ultimi negli ultimi anni spesso ci sono state difficoltà. Bisogna usare chiarezza con loro, essere in grado di dire anche “no”, poiché un giocatore non lo si può costruire da zero”.

Quali difficoltà sta creando il blocco dell’attività?
“La nuova interruzione fa sì che, come già accaduto nei mesi scorsi, ci siano tantissime incognite nell’andare a organizzare i gruppi squadra. Occorre fare due considerazioni: non si ha una valutazione corretta sui ragazzi già in organico, poiché è mancata una parte di stagione; inoltre non si è riusciti a valutare quelli che sarebbero potuti venire qui. Senza dimenticare che sono mancati pure i tornei estivi, nei quali avremmo avuto qualche giovane in prestito per valutarlo. Problematiche che si estendono a livello nazionale ai professionisti. Se parliamo di noi come Liventina, quest’anno sono partiti da Motta “solo” in 6, mentre di solito il numero è doppio. In compenso qualcuno è rimasto”.

Come vi siete adeguati per gli organici di questa stagione?
“Diciamo che siamo andati sul "quasi sicuro", basandoci cioè sui dati storici di profili che già conoscevamo. Quest’anno infatti gli inserimenti a Motta dall’esterno sono calati del 60%. Basti pensare che di solito poco meno del 50% di chi arriva qui, proviene dal vicino Friuli, dove però i campionati regionali e provinciali non hanno fatto in tempo nemmeno a cominciare il 25 ottobre. Ho la mia banca dati di ragazzi da seguire, ma tra fine settembre e ottobre ho assistito solo a 4-5 partite. Sembra che in Veneto i campionati riprendano il 7 febbraio 2021. Presumo che gli allenamenti, sulla carta, possano ricominciare a gennaio. Forse senza amichevoli, dunque sarà difficile vedere all’opera gli atleti prima di febbraio. Per fortuna abbiamo società a noi affiliate, delle quali riuscirei a vedere gli allenamenti: tuttavia manca la partita e il confronto agonistico sul campo, elemento fondamentale”.

Preoccupato per il futuro?
“Sarà un’annata difficile per tutti, anche nei professionisti. Con l’Inter ci sono ottimi rapporti, abbiamo 3-4 giocatori della Liventina in ballo, ma da Milano ci dicono che preferiscono aspettare, considerate le incognite. Ciò vuol dire perdita di formazione per i nostri ragazzi. Può darsi che tra qualche anno ci sarà poca disponibilità di 12-14enni, la fascia più penalizzata. Il Pulcino infatti riesce ancora a recuperare. Dai 16 anni in su, uno c’è non non c’è. Ma i 12-14enni hanno bisogno di un percorso completo, essendo nell’età del pieno sviluppo mentale e strutturale”.

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  Scritto da Alberto Zamprogno il 09/11/2020
 

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