Mister Massimiliano Sabbadin (nella foto) esprime così le sue sensazioni in merito al secondo lockdown imposto dal governo al calcio dilettantistico.

«Dal punto di vista sportivo è un grosso dispiacere, perché con tanta fatica si era riusciti a ripartire e ci eravamo quasi riabituati alla nostra amata “routine” – sostiene l’allenatore del Pozzonovo (girone A di Eccellenza) – Ovvio che la salute viene prima di ogni altra cosa, quindi ci si adegua con rispetto e ubbidienza. La Federazione ha stabilito delle date, fissando per gennaio la ripresa della Coppa Italia e per il 7 febbraio il via al campionato. Se l’evoluzione del Covid lascerà immutate queste tempistiche, è chiaro che bisognerà cercare di stare fermi il meno possibile. In ogni caso la ripartenza sarà un’incognita, perché rifare la preparazione in pieno inverno non è come farla in agosto. Sarà dura e ci sarà da pianificare bene i carichi di lavoro, pur consapevoli che il rischio infortunio sarà sempre dietro l’angolo».

Cosa pensa della scelta di far completare il solo girone di andata?
«Resterebbero solo undici partite da disputare e bisognerà cercare di ottenere il massimo per evitare di scivolare in zona-playout. Tuttavia è prematuro parlarne adesso, specie considerando che le statistiche dei contagi mutano di giorno in giorno».

Ufficio stampa Pozzonovo