Ripresa e incognite dell'Eccellenza: il parere di Marcello Benedetti
Il direttore sportivo del Martellago analizza i punti critici
Sulla probabile ripresa dell’Eccellenza e le sue incognite, oggi abbiamo raccolto il pensiero di Marcello Benedetti (nella foto), direttore sportivo del Real Martellago nel girone B.
Qual è la posizione della vostra società riguardo la ripartenza?
“Con queste condizioni è impossibile. Se invece il protocollo cambiasse, prenderemmo in considerazione l’ipotesi di tornare a giocare. Adesso è difficile dare una risposta, intanto attendiamo che il Coni riconosca il carattere nazionale del campionato. In ogni caso la ripartenza dell’Eccellenza sarebbe un segnale positivo per tutti, qualcosa si sta muovendo o comunque non peggioriamo. A livello di allenamenti siamo fermi, la dirigenza si riunirà la prossima settimana non appena il presidente rientra da impegni di lavoro”.
Il protocollo della Serie D è sostenibile?
“È indispensabile che la Federazione dia degli aiuti economici alle società per la questione tamponi e sanificazione, visto il momento di grave crisi. Ricordiamoci che molti presidenti hanno aziende e ditte che hanno accusato perdite, lasciando personale in cassa integrazione. Sono loro che sostengono le società di calcio, quindi le loro preoccupazioni vanno comprese”.
Si parla di congelare le retrocessioni.
“Ovvio che sportivamente tutti noi vorremmo che il campionato si chiudesse in modo normale, ma la situazione è difficile e quindi sarei favorevole al blocco delle retrocessioni. Non è giusto penalizzare squadre che magari nel frattempo hanno visto alcuni giocatori andarsene - giustamente - in categoria superiore. Inoltre siamo fermi da 5 mesi, troppe incognite a livello fisico. Darei solo spazio alle promozioni in Serie D”.
Un’altra proposta è di consentire ai club di non partecipare, qualora non si sentissero in grado.
“Dipende dal protocollo e dalle condizioni economiche in cui versa ogni società. Ce ne sono alcune che purtroppo hanno avuto grosse perdite a causa del Covid. Sappiamo infatti che lo sport dilettantistico è coadiuvato dalle sponsorizzazioni. Pertanto capirei se qualcuno decidesse di non partecipare. In tal caso si creerebbe comunque una situazione strana: se ad esempio 10 formazioni non giocassero, bisognerebbe chiarire come ripartono le altre 26. Due gironi o solo uno? Azzerando i risultati di settembre e ottobre?”.
La finestra dei trasferimenti è destinata a rimanere aperta fino al 31 marzo.
“È una cosa positiva. Se dalla Promozione in giù i campionati non ripartissero, per qualche giocatore ci sarebbe modo di salire in Eccellenza, dove le società riuscirebbero un po’ a riassestarsi dopo aver perso qualche elemento approdato in D”.
Non resta che attendere…
“Fatalità siamo capitati nel periodo in cui cambia il Governo, che in un momento come questo penso abbia altre priorità rispetto al calcio dilettantistico. Inoltre a fine febbraio ci saranno le elezioni federali tra Gravina e Sibilia: può darsi che temporeggeranno prima di prendere una decisione sul futuro dell’Eccellenza. Più il tempo passa, più diventa logorante. Ai ragazzi non sappiamo cosa dire, la gente che lavora soprattutto con partita Iva ha timore dell’attuale protocollo. Attendiamo indicazioni positive”.