L'Arcella riparte contro il Montecchio. L'entusiasmo di mister Tentoni
Domani l'esordio in Eccellenza. "Non abbiamo il blasone di squadre come Bassano, Vigasio o Montecchio, ma con la nostra dimensione di genuinità, ragazzi in gamba e bravi giocatori possiamo diventare una corazzata che può dare fastidio a tutti"
Vai alla galleriaDopo mesi di attesa, settimane di estenuante lavoro con un obiettivo che per molto tempo è sembrato fin troppo lontano, finalmente si ricomincia a giocare. Domani, alle 15.30, l’Arcella torna ufficialmente in campo per il primo incontro del mini-campionato di Eccellenza che riparte con nove squadre (girone A), gare di sola andata e una sola certezza: chi arriva primo sale di categoria.
I bianconeri di mister Tentoni (foto in galleria) affrontano in casa il Montecchio Maggiore, pronti anche a mettere in mostra alcuni dei nuovi acquisti che si sono aggiunti alla rosa nelle ultime settimane di lavoro: dagli ultimi arrivati Matteo Cecchele e Dario Cofini, ai vari Coppo, Marino, Sandrini, Ilboudo, Calgaro e Marzola.
Alla vigilia del tanto atteso ritorno in campo, ecco le sensazioni dell’allenatore bianconero, Davide Tentoni: “Possiamo dire che finalmente vediamo la luce, attendavamo questo momento da tanto tempo. L’attesa stessa speriamo che lo renda grande: avevamo voglia di tornare in campo, di misurarci sotto l’aspetto agonistico, di conseguenza man mano che si avvicina la partita di sente questo entusiasmo dentro che cresce”.
Che effetto fa tornare in campo?
“Non nego che ci sono state delle difficoltà, staccare la spina, fermarsi e riprendere così porta a far sì che si stia per iniziare un torneo con tante insidie. Però ogni volta che si varca il cancello e si entra nello spogliatoio, sia io che la squadra entriamo in quel mood che ci appartiene, quello delle sensazioni positive che per mesi sono state sopite, e che oggi finalmente riscopriamo. E che stiamo vivendo molto serenamente, e con grande entusiasmo. Se siamo qui, però, un ringraziamento deve andare al Presidente e alla Società: hanno voluto partecipare pur con tutti i rischi, i protocolli, tante persone si stanno adoperando perchè questa macchina funzioni e il ringraziamento va a loro”.
Quali sono le difficoltà di questo campionato?
“La prima incognita è a livello fisico, la seconda è vedere, quando il campionato entrerà nel vivo, se accadrà già nella stagione calda: a livello atmosferico non sarà sempre com’è adesso. L’altra incognita è legata alla rosa: noi abbiamo deciso, come penso molte altre squadre, di avere una rosa più numerosa del solito, perchè l’infortunio è dietro l’angolo e c’è sempre l’insidia del covid. Lavorarci non è semplice, però la risposta dei ragazzi è favolosa. Ora dobbiamo trovare velocemente un’identità, e mettere i ragazzi anche nelle condizioni di conoscersi: non abbiamo potuto fare amichevoli, io sto provando insieme tanto entusiasmo ma anche tanta curiosità”.
Con che obiettivo parte l’Arcella?
“L’Arcella deve provarci, una partita alla volta: sono otto finali ma si parte tutti sullo stesso piano, e mettendo entusiasmo e mentalità, insieme anche alla grandi incognite, non è mai detta l’ultima parola. L’Arcella non ha il blasone di squadre come Bassano, Vigasio o Montecchio, che si sono spese con proclami ma anche con budget, ma con la nostra dimensione di genuinità, ragazzi in gamba e bravi giocatori possiamo diventare una corazzata che può dare fastidio a tutti”.
Ufficio stampa Arcella
Galleria fotografica