Cinquant'anni fa il Montebelluna vinceva la Coppa Italia Dilettanti
Era il 28 giugno 1971 allo stadio "Carlo Necchi" di Forte dei Marmi, in panchina Roberto De Bortoli
Vai alla galleriaÈ la stagione 1970/1971. I Beatles pubblicano il loro ultimo album, Let It Be, prima di sciogliersi. Jimi Hendrix muore e viene costruito il primo Boeing 747.
Quell’anno, in mezzo a tutti questi eventi che hanno scritto pagine indelebili della storia mondiale, nel suo piccolo anche Montebelluna vive il proprio attimo dal sapore di eterno.
Dopo aver superato Mogliano, Pro Gorizia, i lombardi della Romanese, il Mocchetti di San Vittore Olona e la Cisanese di Cisano Bergamasco, il Montebelluna si qualifica per le finali a quattro previste a Forte dei Marmi dal 26 al 28 giugno. Nella prima partita, in semifinale, i biancocelesti devono vedersela con i brianzoli della Caratese. La partita è tesa e combattuta ma a sbloccarla, ed a deciderla, ci pensa il solito Carlo Osellame con un gran tiro su assist di Cadamuro.
Da Montebelluna partirono tre pullman per trasportare i tifosi. Sembrava di assistere ad una specie di pellegrinaggio agostano per raggiungere le spiagge e godersi l’affollato mare di Ferragosto. Provviste, bandiere, speranze e desideri stipati nei bagagliai come sogni troppo grandi per restare chiusi nel cassetto. Nessuno ci credeva. Anzi, allenatore e giocatori sì. La loro vittoria più bella fu quella di insegnare ad una società e ad un paese intero che nello sport i miracoli non li fanno i santi ma la determinazione.
Inizia la partita. Nel primo tempo, nonostante la posta in palio fosse altissima, le squadre giocano a viso aperto. Nella ripresa il Montebelluna, dopo qualche sbandamento di troppo, registra la difesa e costruisce con più solidità le proprie folate offensive. Da una di queste nasce quello che sarà ricordato come “il gol”. A segnarlo è Cadamuro, di rapina, sfruttando un’indecisione della retroguardia su consueto traversone di Pase. L’urlo che travolge lo stadio di Forte dei Marmi è insieme gioia e paura, tensione e incredulità, felicità e liberazione.
Credits:
Dal libro “Le Favole del Calcio” di Alex Iuliano
Foto dei 50 anni di Morris Spagnol