Esce "Alta, che eà se suga!", il libro sul tifo del calcio dilettanti
Un'antologia di oltre 250 espressioni dei tifosi, per divertirsi con lo spettacolo che ogni domenica va in scena sugli spalti di provincia
Vai alla galleriaÈ uscito Alta, che eà se suga! Antologia semiseria del tifo del calcio dilettantistico veneto, il libro che racconta il tifo del calcio di provincia del Veneto attraverso più di 250 espressioni dei tifosi, tra battute, insulti, dialoghi e giochi di parole. Il volume, edito da Panda Edizioni, è scritto da Alessandro Pezzin, giornalista sportivo del Gazzettino, che ha raccolto il materiale in oltre un decennio di cronache.
Il libro narra il calcio di provincia da una prospettiva inedita, quella dello spettacolo – linguistico, emotivo, antropologico – che ogni domenica, parallelamente a quello sul rettangolo verde, va in scena sulle tribune degli stadi veneti. In queste pagine i tifosi possono riconoscere il campionario di battute, battibecchi e prese in giro che fa da colonna sonora alla loro passione, ma anche apprezzarlo da una diversa prospettiva. Le varie espressioni, infatti, sono contestualizzate e arricchite da approfondimenti linguistici e calcistici. Ne nascono due piani di lettura: si può seguire il libro per intero oppure, guidati da un’impaginazione ad hoc, scorrerlo rapidamente per godersi solo le battute dei tifosi, tutte d’un fiato, come nelle più famose raccolte comiche, da Spinoza alla collana delle Formiche di Gino e Michele.
Ogni capitolo è dedicato a uno degli ambiti in cui la creatività linguistica del tifoso prende forma. Si apre con giudizi e proteste – più che altro proteste – rivolti all’arbitro: dai più classici, «Arbitro, ti ga magna el fis-cieto?», ai più estrosi e ricercati, «Arbitro, chel otto dighe che vaga piantare faxioi co ‘a pistoea!». Seguono incoraggiamenti e critiche ai giocatori della squadra del cuore, «‘Ndemo dentro come na caterpila!», e le prese in giro riservate agli avversari, «Ara che mae! L’acqua de Lourdes, gera…». Chiude una sezione che propone i dialoghi, gli scambi di battute che scoppiettano in tribuna, tra avversari ma anche tra compagni di tifo: «E non era da rosso questo?» … «Rosé, dai…».
Attraverso gli approfondimenti, Pezzin, destreggiandosi tra i panni di giornalista e linguista (reminescenze del dottorato di ricerca), tratteggia il profilo del tifo nel calcio dilettantistico veneto, analizzandone le caratteristiche, le dinamiche e la lingua, della quale è ovviamente protagonista il dialetto. Ma il libro non è uno studio linguistico o sociologico, non vuole indagare da un punto di vista accademico la lingua del calcio, il dialetto o il fenomeno del tifo. Il suo intento principale è quello di divertire. Prevale il registro comico, che bene si armonizza con le invenzioni dei tifosi e dà vita a un’antologia del buon umore. Si rivolge a tifosi, giocatori e patiti di calcio, ma anche a chi è appassionato di dialetto. Come scrive la dialettologa Gianna Marcato nella prefazione, «attraverso la lingua, quella viva, pittoresca, che si incontra nell’immediatezza dell’oralità, ci racconta il mondo del calcio di Provincia, affascinando per la sua freschezza anche chi il calcio non lo segue come spettatore abituale». Insomma, Alta, che eà se suga! è perfetto per chiunque abbia voglia di un’iniezione di buon umore, di concedersi una bella risata, ispirata da inventiva, presenza di spirito e passione.
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