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Edizione provinciale di Treviso


I tifosi contestano la società Giorgione, il presidente Rosin risponde

Da qualche settimana una parte dei sostenitori sta criticando la dirigenza con striscioni allo stadio e post su Facebook, accusandola di incapacità e di risorse economiche insufficienti. La replica del numero uno rossostellato: "Le affermazioni pubblicate sono ingiuste, rappresentano un attacco aspro, marcato da incoerenze e denigrazioni senza alcun fondamento"

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Nella foto a lato: il presidente Fabio Rosin.

Da qualche settimana la società Giorgione 1911 è entrata nel mirino della parte più "calda" della tifoseria rossostellata, che sta criticando l'attuale dirigenza sia con striscioni esposti allo stadio di Castelfranco Veneto in occasione delle partite di Eccellenza (foto in basso), sia con alcuni post sulla pagina Facebook facente capo ai tifosi. Il loro messaggio è esplicito: "Questa società deve lasciare il Giorgione", accusandola di essere incapace e di avere risorse economiche insufficienti.

Contestazioni alle quali il presidente Fabio Rosin ha chiesto di replicare, con particolare riferimento all'ultimo post apparso su Facebook.

Andiamo con ordine. Ecco prima di tutto il comunicato pubblicato oggi da un gruppo di tifosi:
Gli addetti ai lavori e i tifosi lo sanno: circa un anno fa, un consorzio formato da genitori di calciatori del settore giovanile rossostellato e sponsor della zona, aveva fatto un’offerta al presidente Rosin per rilevare il Giorgione.
La risposta fu negativa, in quanto l’offerta era ritenuta troppo bassa e gli acquirenti poco affidabili.
A capo di questo consorzio c’era Francesco Saruggeri, da ieri ufficialmente presidente del Treviso calcio. Quindi, una figura liquidata come “poco affidabile” ora lavora ad un progetto ambizioso alla guida del Treviso calcio. Nello staff giovanile biancoceleste, sempre in seguito alle purghe di Rosin, ci sono anche altri castellani (Dalla Costa, Beraldo) che tanto avevano fatto negli anni per il settore giovanile del Giorgione.
La notizia è però un’altra. Rosin qualche giorno fa ha rifiutato una nuova offerta, fatta stavolta da parte di un gruppo di imprenditori castellani (dei quali si conoscono nomi e cognomi). Anche stavolta la risposta del presidente è stata la stessa: offerta troppo bassa e persone poco affidabili.
Rosin resta alla guida del Giorgione.
La situazione è desolante, ci troviamo con una dirigenza incapace e senza i soldi necessari per andare avanti. Una prima squadra allo sbando che subisce il marasma societario. Un settore giovanile a brandelli, con gli allenatori in rivolta perché gli stipendi arrivano col contagocce, pulmini senza gasolio costretti a fermarsi, genitori che fanno armi e bagagli per portare i propri figli in altre società più serie. Dopo aver creduto alla buona fede di Rosin, ci siamo resi conto ora che la sua incompetenza e la sua arroganza ci porteranno - nuovamente - al baratro.
Chiediamo, ancora una volta, alle istituzioni castellane di informarsi e provare ad intervenire per salvare il Giorgione 1911, ammesso che siano minimamente interessate alla vicenda e che abbiano la volontà di farlo.

 

Questa invece la replica del presidente Fabio Rosin:
La parola che emerge con prepotenza è “vergogna”, per le ingiuste affermazioni pubblicate, che rappresentano un attacco aspro, marcato da incoerenze e denigrazioni senza alcun fondamento. La mia gestione, in sinergia con i collaboratori più fidati, è stata sempre coerente con gli obiettivi iniziali: la condizione economica del Giorgione era critica, e non si può pensare di rivitalizzare la società includendo coloro che hanno contribuito alla sua rovina. Ho diligentemente pianificato, sovrinteso e investito risorse personali e di sponsor affiliati, con il sostegno di finanziatori pregressi. Ogni transazione è stata accuratamente registrata, a testimonianza di un impegno verso la trasparenza societaria. Coloro che hanno fomentato queste dichiarazioni calunniose, per fini personali, hanno errato nel bersaglio, sia nella persona che nella società. Sarebbe opportuno che riflettessero sui risultati conseguiti nel passato prima di formulare giudizi. Ai tifosi, esprimo la mia piena disponibilità a dimostrare l’autenticità delle mie parole. Per quanto riguarda le voci di acquisizione da parte di imprenditori, desidero chiarire che le proposte erano preliminari e non definitive, non coerenti con l'andamento della società e con gli impegni presi per superare tale crisi e provenienti da alcuni soggetti responsabili del precedente declino economico della squadra, perciò prontamente respinte. Va inoltre garantito che le attuali persone vicine alla società, si sono impegnate in sinergia con me. Alcuni degli ex amministratori e direttori generali, in particolare quelli aderenti all'attuale cosiddetta "cordata", erano stati da me interpellati e sentiti per poter entrare a far parte della società, le loro risposte sono state negative. Preciso che l'attuale presidente del Treviso, Saruggeri è stato partecipe alla società fino a metà della scorsa stagione insieme ad altri soggetti, trovando diverse divergenze con la società, scegliendo quindi di non proseguire, a lui mi sento di esprimere un augurio di buon lavoro per la nuova carica intrapresa. Sono aperto a valutare future trattative, purché queste avvengano in maniera trasparente e siano concretamente vantaggiose per la società Giorgione. Riguardo alle supposizioni infondate sulle difficoltà del settore giovanile, posso affermare con certezza che si tratta di menzogne create ad arte per diffamare chi si sta adoperando per il rilancio del Giorgione. Colgo l’occasione per invitare chiunque desideri supportare la società e si interessi genuinamente al nostro patrimonio sportivo, a unirsi a noi in uno spirito di collaborazione sincera. Forza Giorgione!

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  Scritto da Alberto Zamprogno il 07/03/2024
 

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