CR Veneto: si è dimesso il vice presidente vicario Patrick Pitton
Dopo 18 anni lascia ogni carica federale. "Sono sempre stato convinto che tutti i ruoli istituzionali debbano essere caratterizzati da forti motivazioni, esaurite le quali bisogna garantire il naturale ricambio generazionale"

Patrick Pitton (nella foto), vice presidente vicario del Comitato regionale Veneto, ha rassegnato le dimissioni da ogni carica federale. Lo ha annunciato sui propri profili social con questo messaggio:
Dopo 18 anni di intensa attività da dirigente federale della Figc (dal luglio 2006 in qualità di delegato, consigliere e vice presidente vicario) condivisa con il direttivo regionale Veneto e con tutte le strutture periferiche federali, è arrivato il momento di voltare pagina.
Sono sempre stato convinto che tutti i ruoli istituzionali debbano essere caratterizzati da forti motivazioni, esaurite le quali bisogna garantire il naturale ricambio generazionale, richiesto peraltro anche da molte delle nostre società affiliate.
Ad una certa età, dopo aver servito per quasi vent'anni il CRV, sono sorte priorità diverse sia nella vita che nello sport. Il mio non candidarmi è frutto di un percorso ragionato a tratti anche tortuoso, ma che sento di dover affrontare con il massimo rispetto e correttezza nei confronti di tutte le componenti e parti interessate.
Lascio un incarico che mi ha regalato tante emozioni e tanti incontri indimenticabili che porterò sempre nel mio cuore: i momenti belli sono stati tantissimi, come sono stati molti anche quelli difficili. Il più significativo: le relazioni che sono riuscito a instaurare con molte persone (colleghi della Federazione, presidenti, dirigenti, allenatori, volontari) e la stabilità che le stesse hanno avuto negli anni. A dimostrazione che se le cose sono vissute con amore e attenzione, divengono solide e durature anche a prescindere dalle diversità di vedute e a talune esigenze momentanee.
Quando ho accettato di abbracciare questo mondo, l'ho fatto ricordando quanto lo sport mi ha insegnato fin dall'infanzia. C'è orgoglio per il percorso compiuto ma non mi posso sottrarre a questa scelta doverosa: lealtà sportiva vuol dire anche non cercare spasmodicamente e comunque consensi, anche perché i risultati sono sempre difficili da conquistare e le cose belle costano fatica. Nessuno ci regala niente, forse qualcuno ci potrà regalare la pochezza, ma neanche quella è gratis. E per aver successo nella vita come nello sport, non basta arrivare al posto di lavoro o al campo e fare il proprio compito senza faticare, senza impegnarsi. Si deve lavorare duramente e ricercare la consapevolezza dei propri mezzi, delle proprie capacità e dei propri limiti. Questa è la vita e questo è lo sport. Poi si può vincere o perdere ma alla fine sarà sempre dignitoso perché sarà la nostra vittoria o la nostra sconfitta, senza se e senza ma... ma in particolare senza alibi.
Se dovessi ringraziare tutti quelli che mi hanno aiutato, supportato e anche criticato con spirito costruttivo in questi anni, ci vorrebbero ore: ringrazio semplicemente tutti coloro che in ciascun ambito sono entrati in contatto con me e il mio pensiero è rivolto a loro.
Non rinunciate mai ai vostri sogni e cercate di buttare il cuore sempre oltre l'ostacolo, di essere curiosi e originali perché nella vita come nello sport l'impegno e la cultura faranno sempre la differenza, in positivo. Anche questo è un modo di amare la propria passione... e io faccio il tifo per tutti voi.
Con stima e gratitudine.
Patrick Pitton
vice presidente vicario CRV
