Per la Dinamis l'aspetto sociale prevale sui risultati del campo
La società coneglianese, che ha rinunciato al ripescaggio in Seconda categoria, punta a promuovere in prima squadra i ragazzi del settore giovanile (sabato ce n'erano 10 su 11) e a vincere la Coppa disciplina per il quarto anno consecutivo. Si collabora inoltre ad inserire nel mondo del lavoro i propri tesserati, che per il 60% sono extracomunitari. La qualità dello staff tecnico, la situazione degli impianti e il ricordo di Mouhamadou Ba nell'intervista al presidente Giancarlo Barizza
Vai alla galleriaNella foto: il gruppo ricorda Mouhamadou Ba prima della sfida con il Padernello.
Dopo i due successi a suon di gol in Coppa Provincia contro le squadre B di San Fior e Vitt San Giacomo, valsi la qualificazione anticipata ai quarti di finale, l’altro ieri la Dinamis FC ha esordito nel campionato di Terza categoria di Treviso pareggiando 1-1 in casa (a Parè) contro il Padernello.
Prima della partita i coneglianesi hanno ricordato con una foto di gruppo il compianto Mouhamadou Ba, ex compagno di squadra due anni fa, di ruolo attaccante, morto all’età di 24 anni lo scorso 15 agosto, a causa di un probabile malore mentre era in acqua a Jesolo.
È una Dinamis che anche in questa stagione metterà in primo piano l’aspetto sociale, prima ancora dei risultati sul campo che comunque non mancano. Ne abbiamo parlato con il presidente Giancarlo Barizza.
Presidente, prima dell’inizio del campionato il pensiero è andato al vostro ex giocatore.
“Ba era per noi come un figlio. Con la nostra squadra ha vinto la Coppa disciplina. Proprio ieri ricorreva un mese dalla sua scomparsa a Jesolo. La società Dinamis ha aperto una sottoscrizione, il cui ricavato verrà inviato alla mamma in Senegal”.
Tra Coppa e campionato siete ancora imbattuti, a cosa puntate?
“Partiamo con due obiettivi. Innanzitutto far giocare tutti i ragazzi del nostro settore giovanile in prima squadra: sabato ce n’erano 10 su 11, e rispetto alla formazione avversaria avevamo 56-57 anni in meno complessivamente. L’altro obiettivo è la Coppa disciplina, sempre vinta negli ultimi tre anni in Terza categoria. Buona la partenza con il Padernello visto che non ci sono state ammonizioni da parte dell’arbitro. Siamo molto severi da questo punto di vista: se qualche nostro giocatore si comporta male e riceve una giornata di squalifica, noi gliene diamo altre due. Nelle ultime stagioni abbiamo conquistato una Coppa disciplina anche con gli Allievi, che hanno vinto pure un campionato”.
Dopo il trionfo in Coppa Provincia, quest’estate avete rinunciato al ripescaggio in Seconda categoria.
“Se fossimo saliti in Seconda, avremmo chiuso la strada ai nostri Allievi che stanno crescendo. Invece rimanendo in Terza, possiamo consentire a diversi giocatori della prima squadra di provare esperienze in categorie superiori con altre società: siamo i loro primi tifosi, infatti ogni settimana controlliamo come stanno andando. Di conseguenza riusciamo a promuovere i nostri giovani del vivaio in Terza”.
Avete uno staff di tutto rispetto.
“L’allenatore della prima squadra Giuseppe Ton ha molta esperienza in categorie importanti. Dei prestigiosi trascorsi nei professionisti li ha anche il preparatore atletico Renzo Casellato. Possiamo contare inoltre sull’istruttore di tecnica Walter Dal Col, molto preparato. Tutti hanno sposato il nostro progetto”.
L’aspetto sociale rimane il più importante?
“Sì, anche perché il 60% dei nostri 180 tesserati sono extracomunitari. Collaboriamo con le varie associazioni per cercare di inserire nel mondo del lavoro i giocatori che sono in età idonea: ne abbiamo fatti assumere 6”.
La situazione degli impianti di gioco?
“Il Comune sta sistemando quello di Ogliano. Ci alleniamo al parrocchiale di San Martino: un campo storico, dove hanno giocato generazioni di coneglianesi. In campionato quest’anno giochiamo a Parè, diversamente dalle passate stagioni in cui siamo andati a Rua di Feletto, Codognè e Godega”.
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