Prima categoria. Il Ponzano non ci sta e prepara un nuovo ricorso
Ieri il giudice sportivo ha dichiarato inammissibile, a causa di un vizio di forma, il reclamo sulla partita del girone G persa l'8 settembre contro la Fulgor Trevignano. La società gialloverde ha voluto chiarire alcuni punti sulla bontà del reclamo e a tutela della propria immagine. Aggiungendo inoltre che: "Al di là di qualsiasi aspetto tecnico-burocratico, riteniamo che la giustizia sportiva debba fare in modo ineccepibile il suo corso. Un giocatore squalificato non poteva essere in campo, oltretutto ammonito durante la gara"
Vai alla galleriaNella foto: l'ingresso dello stadio "Bepi Pizzolon" di Ponzano.
Non è stata ancora pronunciata l'ultima parola su Ponzano-Fulgor Trevignano di Prima categoria (girone G): la società di casa, infatti, si dice pronta a presentare un nuovo ricorso.
Ricordiamo che al termine della partita valevole per la prima giornata di campionato, disputata lo scorso 8 settembre e terminata con il risultato di 0-3, il Ponzano aveva preannunciato reclamo lamentando la presenza dello squalificato Niccolò Faccinetto nella Fulgor.
Reclamo che ieri, tuttavia, è stato dichiarato inammissibile dal giudice sportivo regionale, a causa di un vizio di forma secondo quanto si evince dalla delibera. Ciò ha comportato l'omologazione dello 0-3 maturato sul campo in favore del Trevignano, anziché la vittoria per 3-0 a tavolino dei locali.
Oggi il Ponzano, tramite un comunicato (vedi immagine in basso), ha voluto prima di tutto precisare alcuni aspetti a tutela della propria immagine, tenuto conto che nelle ultime ore "si sono susseguite le più disparate voci di denigrazione verso la società: dall'incapacità di saper redigere un ricorso, all'insolvenza per non aver versato la tassa per far procedere alla discussione del reclamo".
"Il nostro reclamo è stato respinto dal giudice sportivo per la seguente motivazione: 'Il ricorso non contiene alcuna indicazione circa il pagamento della relativa tassa, come prescritto dall'articolo 67 comma 1 del codice di giustizia sportiva'. Questo non corrisponde alla verità", sostiene il Ponzano, "in quanto sulla lettera di reclamo si specificava che, in merito al pagamento, si autorizzava lo stesso dal deposito della società sul conto corrente della Figc Veneto (attualmente giacciono sullo stesso oltre 1.200 euro), con una indicazione di pagamento chiara e palese. Questa modalità di pagamento non solo è specificata dall'art. 67 CGS - 48, comma 2 - contributo per l'accesso alla giustizia sportiva, ma ci è stata indicata anche (a seguito di telefonata) dall'ufficio Comitato regionale Veneto".
La prossima mossa: "In queste ore stiamo elaborando un ricorso avverso la decisione di primo grado del giudice sportivo, che verrà presentato entro i termini stabiliti dagli attuali regolamenti federali, mettendo in evidenza che la società Ponzano, ritenendosi gravemente danneggiata da questa decisione, proseguirà il suo iter di ricorso in tutte le sedi all'uopo deputate".
"Al di là di qualsiasi aspetto tecnico-burocratico o presunto vizio di forma, in merito al ricorso, riteniamo assolutamente che la giustizia sportiva debba fare in modo ineccepibile e incontestabile il suo corso. Un giocatore squalificato non poteva essere in campo, oltretutto ammonito durante la gara, cosa questa che sarebbe dovuta balzare in modo ancora più evidente agli occhi, palesando l'assoluta irregolarità della posizione".
Conclude il comunicato: "Siamo certi che la giustizia sportiva, dopo una attenta revisione del caso, riconoscerà quanto da noi reclamato, mentre per quanto riguarda le voci denigratorie non possiamo che provare per le stesse esclusivamente una grande pena!".
Galleria fotografica